In Elogio del limite. Sogna in grande e osa fallire. Divagazioni sull'arte di correre (Ediciclo, Collana Ossigeno, 2012), Stefano Pistoni fa una serie di divagazioni sull'arte di correre a partire dalla sua esperienza da "finisher al Tor des Géants.
"Sogna in grande e osa fallire" queste le parole che il protagonista si ripete la notte prima dell'inizio del Tor des Géants: 330 chilometri di corsa (24.000 metri di dislivello) che si snodano attraverso il parco nazionale del Gran Paradiso e quello regionale del Monte Avic, toccando le due Alte Vie della Valle d'Aosta.
Una competizione no-stop dove fermarsi per dormire significa perdere posizioni e le gambe non bastano, la forza di volontà non basta, il coraggio è un mero accessorio, l'allucinazione una risorsa a cui attingere.
Serve avere coscienza del limite, accettare la fragilità del proprio corpo e della propria mente, affrontare e superare le crisi.
Fabrizio Pistoni ci racconta la sua esperienza in presa diretta, in un monologo interiore lungo quanto la corsa, registrando la fatica, gli incontri, le evoluzioni e involuzioni del pensiero, i morsi della fame, la sofferenza, i silenzi, i paesaggi mozzafiato sopra i 4000 metri di una montagna immobile e pura.
La gara diventa pretesto per narrare la resistenza, la prova, la fatica, l’elasticità e la creatività della mente, che attinge alle risorse più varie per mantenersi a galla. E superare il traguardo.
«Perché ho la sensazione di esser l’uomo più felice della Terra, mentre nei fatti sono solo uno che corre in montagna, di notte per di più!?! Torno con la mente ai discorsi scomodi della Voce: il fascino di questo gioco sarà forse legato all’essenzialità dei limiti con cui mi sto confrontando (il nostro stesso corpo, l’immensità ineludibile della Montagna e delle sue forme)? o tutto dipende dal timore di non arrivare in fondo a questa gara e dal fortissimo desiderio di riuscirci che ne consegue? Limite e desiderio… di nuovo loro: roba disponibile in abbondanza qui.
La mente riprende a tritare pensieri, la lascio fare, ma le impongo un solo divieto: nessuna domanda del genere “che ci faccio qui?”. Ho avuto un anno per pensarci e desiderare fortissimamente di esser dove mi trovo in questo momento.
Mi torna in mente la bellezza di quell’osa fallire».
Fabrizio Pistoni, classe 1963, è nato e vive a Ivrea (TO) con la moglie e i suoi due figli. Al Tor des Géants del 2010 si è classificato 20esimo. È stato Campione Italiano Junior nella Categoria C2-discesa di canoa fluviale, ha partecipato ai mondiali di rafting nel 1994, con il fratello Marcello, Walter Cecchinelli e Pietro Berga. Il suo team si è piazzato secondo in slalom e terzo in discesa.
Ha partecipato ad alcune gare di triathlon (Ironman Embrun e Elba nel 1996). Nel 1998 ha partecipato al Camel Trophy in Argentina e Cile.
"Afflitto dalla dipendenza da endorfine", negli ultimi anni ha scoperto la corsa lunga, che gli permette di allenarsi ovunque e di conciliare gli impegni familiari.
Una sintesi filmata del Tor des Géants 2012