Al Nurburgring, nel famoso circuito motociclistico (nei pressi del castello di Nurburg) in Germania si è svolta la classica Fisherman's Friend Strongman Run, definita anche come "la più grande corsa ad ostacoli del mondo": 22 km su di un circuito da ripetere più volte, con numerose ostacoli artificiali da superare ad ogni giro (15 per giro) di diversa tipologia e con diversi livelli di difficoltà. In questa edizione 12.000 sono stati i partenti. E' una corsa molto particolare: una corsa che non è solo corsa, perchè il runner deve cimentarsi con gliostacoli e, in più, si attivano delle forme di solidarietà in gara tra i diversi atleti impegnati, nel senso che uno magari - ben volentieri - si sofferma ad aiutare un altro che è in difficoltà nel superare l'ostacolo.
E' una corsa ad alto livello adrenalinico ed anche "faticosamente emozionante" che si corre per la gloria e per la memoria, come dicono le testimonianze di quanti vi hanno partecipato.
Anche quest’anno la filiale italiana di Brooks, sponsor tecnico della folle gara di circa 22 km, è stata presente in Germania insieme ad un team composto da due dei più importanti concessionari Italiani: Sportland e Footworks.
Così hanno definito la gara Michele Orabona, Simone Faberi e Massimo Zuin del team Brooks-Sportland che sono "sopravvissuti" ad ogni tipo di ostacolo immaginabile condito con acqua, fango e salite al limite del…ribaltamento!
Ottimi risultati anche per il team Brooks-Footworks, e i suoi cinque partecipanti: Francesco Scarparo, l'atleta Brooks Lisa Magnago, Marcello Cipressini (miglior partecipazione team Brooks), Gabriele Mazzoccoli e la fortissima Karin Anna Robl (ottava nella classifica assoluta)
I segni che hanno sul corpo rendono indimenticabile la loro esperienza e il sorriso sorge spontaneo al pensiero dei momenti vissuti negli ultimi giorni.
Entusiasmo fra i partecipanti della StrongMan Run 2012, che non è ancora finita, poiché arriverà anche in Italia (Rovereto) il 29 di settembre!
Ma allo StrongMan Run ha partecipato anche il forte Tito Tiberti ed ecco di seguito il suo racconto.
(dal sito web di Tito Tiberti) Dalla citazione di Nietzsche del titolo passo a certe variopinte espressioni metaforiche che ci ricordano alcuni principi esperienziali sul come stare al mondo ed affrontare le nostre giornate, come fossero moniti: “Stai coi piedi per terra”, “Per capire devi prima sbatterci la testa”, “Non fare come il bue che dà del cornuto all’asino”, “Quello che tu stesso non desideri per te stesso, non farlo neppure agli altri uomini”, etc…
Beh, c’è una gara che ti spiega in concreto cosa intendesse il filosofo quando esclamava “Io non sono un uomo, io sono dinamite!” e cosa significhino le sopraccitate frasette d’uso comune. Però devi avere delle doti: coraggio, incoscienza, capacità di soffrire sempre e comunque (fondo e testa), capacità di gioire sempre e comunque (un sorriso e un guizzo di follia nello sguardo).
Ci vogliono attitudine tragica e spirito comico.
La Fisherman’s Friend Strongman Run è un po’ tutto questo, condito con un potere di socializzazione straordinario, per via della solidarietà che i partecipanti dimostrano aiutandosi l’un l’altro nel superamento degli ostacoli e per l’irrefrenabile desiderio di condividere esperienze e ricordi nel post-gara.
Diamo i numeri: oltre 12000 partenti, 22 km su 2 giri con 15 ostacoli artificiali per ciascun giro. Siamo al Nürburgring, mitico circuito motoristico nella Renania-Palatinato, in Germania. Il castello di Nürburg (ben 165 abitanti!!!) non si intravede nemmeno, tra nebbia fitta, pioggia battente e colline verdi di conifere e latifoglie. S’intuiscono inverni rigidi ed estati ventilate. Si respirano odori di resina e nell’aria non fluttuano i pollini di pioppo che ricoprono la pianura padana…
Il clima è da impresa eroica. Sabato 5 maggio, mattina, per un interista come me è una data che sul calendario non dovrebbe più esistere… ma bando alle ciance! Non è giornata da sfottò calcistici. Oggi si corre. Oggi si danza sotto la pioggia. Oggi è il giorno in cui si prova a spiccare il volo nonostante il piumaggio fradicio.
Tra un ostacolo e l’altro non si corre come spero io, che vorrei far valere le mie “doti” da mezzofondista stradale. È una specie di cross senza fine, con saliscendi continui e insidiosi per fango e scivolosità, con prati e vie di fughe in ghiaia, con un asfalto così perfetto da essere viscido sotto i tacchetti da trail… Scelta delle scarpe sbagliata, capisco subito che oggi correre forte non è importante, ci vogliono lucidità ed equilibrio, polmoni prima che muscoli elastici! Partenza “a manetta”, il quad/regia è inseguito da un intrepido cavernicolo che brandisce tanto di tibia di brontosauro e ascia di pietra! Urla “No pain, no glory!” e poi scoppia. Discesa-salita-discesa, ancora su asfalto e il primo mille è sotto i 3′, ma siamo sull’asfalto e scivolo e le gambe non rispondono come vorrei (anche se le chiamo forte!). Non fa nulla, sarà una pugna duratura!
Non posso raccontare tutto, ci vorrebbero ore e forse anche parole che non ho, che nemmeno esistono! Versi animaleschi… Affido la cronaca a quanto scrissi nell’immediato dopogara in linguaggio da messaggino cellulare: “Nurburgring. Partenza a razzo con uno vestito da cavernicolo, poi ho perso i primi 3 su un percorso fangoso e durissimo. Mi son giocato le posizioni dalla 4*alla 6*fino al km 13 poi son cominciati i doppiaggi e doppiando 12.000 tizi/e senza cedere alla tentazione di tagliare parti di tracciato sn finito “inspiegabilmente” 25* (i doppiaggi m sn costati 20′ ca considerato il secondo giro in 25′+ del primo giro). Top 5? 1.Craniata contro la sbarra e scivolo d’acqua in semi-incoscienza 2. Piscina a 7gradi, 40m misto stile/rana 3. Muro d legno saltato cn balzo felino! 4. ritrovamento del pneumatico d Alonso 5. arrivo volante e posizione sulla testa sotto lo striscione del traguardo.Tutto ADRENALINA pura! Ora…tutto rotto!” [...].
[per leggere il resto dell'articolo vai alla pagina web di Tito Tiberti]
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