(MF) Rosario Catania, cultore del Nordic Walking "estremo" con numerose imprese già compiute nel suo bagaglio personale, si accinge ora ad affrontare una prova estrema di Nordic Walking Endurance, nel corso della quale tenterà di imprimere il suo sigillo ad un record da inscrivere nel Guinnes dei Primati con 72 ore di camminata nordica.
Questa prova in cui egli prenderà d'assalto il record preesistente per superarlo di alcune ore (e chilometri percorsi) si svolgerà presso il Campo di Atletica del Polo Sportivo Pineta Monti Rossi di Nicolosi dal 28 aprile 2014 al 1° maggio.
In vista di questo tentativo di nuovo primato, Rosario Catania si sta allenando scrupolosamente: appena pochi giorni fa per testare lo stato della sua preparazione ha fatto un test di 24 ore consecutive di camminata nordica, fermando il contatore del Garmin a 136 km.
Lo abbiamo intervistato, mentre il calendario scorre veloce verso il giorno d'inizio del suo tentativo da Guinness, per sapere direttamente da lui lo stato della sua preparazione, ma anche per farci un'idea dello spirito che lo anima in questo progetto
Rosario Catania è un atleta, ma anche una persona che, con la sua pratica sportiva e la filosofia ad essa sottesa, dimostra che si può fare sport di alto livello nel proprio contesto geografico e naturale, senza bisogno di andare lontano o in posti esotici.
E da quello che ci dice si può anche affermare, senza tema di smentita, che il suo modo di affrontare la camminata nordica - sia pure estrema - è uno strumento di conoscenza del suo ambiente e un modo per poterlo raccontare.
Si avvicina la data prescelta per la prova in cui tenterai di conquistare un record da Guiness: 72 ore consecutive in Nordic Walking. Puoi dirci qual’ è è il record attualmente validato che dovrai battere?
67h 17’ (compreso pause) fissato da Thomas Mueller (atleta tedesco), a Thanna in Germania il 4-6/7/2008 coprendo una distanza complessiva di 308 km.
Quindi, mi pare di capire che, prefiggendoti di raggiungere le 72 ore di camminata nordica consecutive, dovrai addentrarti in un territorio sconosciuto e mai esplorato sinora.
Esattamente, anche se ho gia’ effettuato test di astinenza al sonno fino a 90 ore e camminato per 48 ore consecutive (e 215 km percorsi), dopo un turno di lavoro notturno, quindi, avendo alle spalle altre 24h di veglia.
Come ti stai preparando per questa prova così impegnativa?
Da tutti i punti di vista (psicologico, atletico, nutrizionale). Nulla puo’ essere tralasciato, specialmente in relazione alle linee guida dettate dal regolamento di Guinness World Record per il Nordic Walking. Tecnicamente complesso, l’attacco al record impone piu’ strategie, che sono state provate nel tempo, valutando almeno tre parametri fondamentali: velocita’ media finale, durata delle pause, resistenza a fame e sete. GWR impone pause di soli 5’ per ogni ora di camminata effettiva e non e’ permesso bere o mangiare durante il cammino. Tutto quanto necessario al fabbisogno della persona, va svolto esclusivamente durante le pause. Trovare un protocollo di gara che soddisfa tali requisiti ha richiesto tempo e risorse, sia umane che economiche.
Puoi dirci qualcosa sulla tua storia e sui i percorsi attraverso cui sei arrivato a praticare il Nordic Walking?
Ho un passato da atleta non professionista nella specialita’ della marcia, poi appassionandomi di fotografia naturalistica ho percorso sentieri e tratti di montagna in trekking; ho successivamente conosciuto Manfredi Salemme, trekker endurance, durante un evento benefico che mi ha presentato il Nordic Walking, disciplina sportiva che ho poi perfezionato con la Scuola Italiana di Nordic Walking; la scomparsa di mio padre nel 2008 mi ha segnato profondamente, portandomi a lunghi cammini, alla ricerca di identità, e dopo l’incontro con Manfredi, ho trovato l’associazione tra Nordic Walking ed Endurance, momento in cui ho estremizzato lo sport per ritrovare un equilibrio perduto. Il Nordic Walking comunque ha cambiato la mia vita, e in meglio, perche’ mi ha dettato regole precise, sia dal punto di vista atletico che psicologico. Praticare lo sport all’aperto aiuta il corpo e la mente a riscoprire energie nuove, che la frenesia quotidiana, inesorabilmente...ci spegne.
Qual'è il tuo pensiero relativamente alla fondamentale "solitudine" del camminatore (e del corridore) sulle lunghissime distanze?
Puo’ considerarsi un paradosso, ma é più frequente sentirsi da “soli” in mezzo al mondo intero, che “esserlo, mentre si é realmente in cammino”. La solitudine, intesa come assenza di altre persone ha un significato, mentre quella interiore ne ha un’altro, molto profondo e personale. Va ricercata, conosciuta, analizzata e utilizzata positivamente, per ottenere risposte fondamentali per se stessi e per chi ci sta accanto.
Pensi che tra il camminare su di una lunghissima distanza in linea e fare la stessa cosa su di un circuito ristretto (come sarà nel caso del tuo tentativo di record) ci sia una differenza?
Per le mie imprese, ho quasi sempre scelto gli anelli chiusi, sia per motivi logistici legati alla ricerca scientifica a cui do il mio modesto contributo come test, sia perche’ mi piace sfidare il cervello relazionandolo con l’ambiente circostante, che si ripete vorticosamente per ore ed ore, nell’ alternanza del giorno e della notte, senza mai cambiare verso. Per me nessuna differenza, sono due figure geometriche, una linea e un cerchio, entrambi con un inizio e una fine, ma nei cerchi, ogni punto e’ l’inizio e la fine di qualcosa...
Pensi che abbiano un peso maggiore nella riuscita d'una simile impresa le attitudini mentali, rispetto alla preparazione fisica e all'allenamento?
Assolutamente no. Nelle imprese estreme, di qualsiasi natura, mente e corpo fanno parte di un’unica equazione; questi due fattori, posso assumere andamenti diversi, incontrarsi, sommarsi, alcuni momenti annullarsi, ma alla fine portano ad un unico risultato: sfidare se stessi e i propri limiti, non per infrangerli, ma per spostarli un po’ in avanti.
Hai mai pensato di fare una grande impresa di Nordic Walking, partendo da un punto geografico per arrivare ad un altro?
Ho affrontato percosi geografici “aperti”, quando ho voluto raccontare la storia di un particolare luogo.
Parlaci un attimo di questa esperienza del "raccontare un luogo" attraverso la marcia.
Per rispondere voglio ricordare un episodio della mia vita che mi ha visto camminare, proprio per raccontare la storia di un luogo. La mia prima esperienza in assoluto in notturna, quando sono partito dal mare una sera di maggio per giungere la mattina seguente a quota 3000 metri. In quell'endurance volli raccontare la storia geologica del vulcano Etna, dalla sua formazione nel golfo pre-etneo al Mongibello recente, la chiamai “Acqua, Terra e Fuoco”. Per farlo ho percorso a piedi il fianco sud-orientale, fotografando le testimonianze moderne, di un teatro naturale unico al mondo. L’Etna è un sistema geologicamente giovane e la sua attività ha inizio tra 600 e 500.000 anni fa, sviluppandosi in varie fasi dalle caratteristiche distinte. Le prime eruzioni furono prevalentemente sottomarine (700 e 200.000 anni) e portarono al sollevamento dell’intera area interessata che oggi occupa le città di Acitrezza e Acicastello. Partendo proprio da questi luoghi e raccogliendo simbolicamente un campione d’acqua, cominciai i miei passi, raccontando la "Fase delle Tholeiti Basali" (area dei Faraglioni). Salendo lungo i fianchi della Trezza, ripercorsi i vari passaggi dal vulcanismo pre-etneo di carattere fissurale, a quello dell’Etna primordiale, di carattere centrale, una sorta di viaggio nel tempo tra 200.000 e ai 110.000 anni fa, nella cosiddetta "Fase delle Timpe". Ancora più su, a raccontare la terza fase dell'evoluzione del vulcano, con la formazione di vari centri eruttivi. Lo “scheletro” dell’Etna si forma in un periodo compreso fra i 150.000 e 80.000 anni fa, momento in cui si cominciarono a formare più sistemi di risalita come il Monte Calanna e il Trifoglietto (oggi visibili in Valle del Bove) ; in questo periodo l’Etna era lunga 30 km e larga 25, con un’altezza di circa 1200 metri. Poi un radicale cambiamento, collocato intorno ai 100 mila anni, con la nascita del Trifoglietto, che cresceva a scudo, dando vita alla quarta ed ultima fase della genesi "Lo Strato - Vulcano". Dal 200 a.C. ai giorni nostri il Mongibello è cambiato notevolmente, ma ha sempre conservato quel fascino del “mito”, che dal Mare ebbe le sue origini, e con il Fuoco ha generato Terra, la stessa sulla quale oggi noi tutti camminiamo, respirando odori e osservando colori, che solo questa meravigliosa Natura ci può dare.
Insomma, si costruisce così l'esperienza affascinante di un viaggio nello spazio che però può diventare anche un viaggio nel tempo e nel mito di costituzione della nostra Terra di Sicilia. E, invece, che tipo di racconto scaturisce dalla marcia continua in un anello chiuso?
Potrei raccontare la stessa storia, se paragonata all’Etna, cosa che ho fatto quando ho percorso il periplo completo e raccontando, chilometro dopo chilometro, gli aspetti geo-naturalistici dei sui fianchi.
Alcune volte invece immagino un tour nella mia mente ed è come se aprissi l’anello, lunghissimo, su una cartina geografica, seguendo l’itinerario che più mi piace, semplicemente traducendo i chilometri percorsi, in destinazioni raggiunte. Nella mia ultima 24 ore ho percorso 136 km, mentre giravo, ho immaginato di andare da Catania in direzione Messina per fermarmi a passeggiare a Taormina, girare un pò in zona e tornare a casa, tutto a piedi! Anni fa mi rispondevo: E' una cosa da pazzi, oggi invece sono nelle condizioni di pensarlo e farlo! Il tempo e le distanze, sono dimensioni fisiche nel mondo reale, le endurance sono equazioni della mente, che mettono in relazione, il tempo, le distanze, e la macchina perfetta che deve percorrerli: il corpo umano….
Se riuscirai in questa impresa, quali saranno le tue prossime sfide?
La piu’ grande delle sfide personali. Fare tesoro di cio’ che sono realmente, senza lottare e sfinire per ritrovarlo di volta in volta, e vivere il quotidiano in modo intenso ed emozionante, con le persone che amo e con gli amici che mi circondano. Ci sono momenti unici, quasi magici, che accompagnano un Endurance Walker o Runner, ma che ti relazionano con la vita reale. Quando comincio un’impresa saluto tutti con l’emozione di chi sta partendo per un lungo viaggio, mi incammino verso qualcosa che é noto, la meta; poi scende la notte e si aprono le porte dell’incoscio, e ciò porta alla scoperta di sensazioni forti, che mi mettono davanti a ciò che sono veramente, che mi ispezionano ogni millimetro del corpo, trasmettendomi brividi, crampi e dolori; vorrei abbandonarmi, cedere al corpo, ed é allora che uso la mente, metabolizzando ogni sensazione negativa e trovando energia positiva che credevo di non avere più a disposizione; la notte é lunga, fa freddo, voglio dormire, voglio qualcuno accanto, che mi parli, altre volte che stia li in silenzio per sentire il suo passo, il suo respiro; mi chiedo il perché di tutto questo, mi insulto, mi umilio, sforzando il mio corpo oltre il dolore, ho le allucinazioni, sto per toccare il fondo, ma ecco che tutto cambia; sorge il sole, e una scossa di adrenalina mi ricorda che sono ancora al mondo, pronto a regalarmi altre emozioni, per me stesso, per chi mi ama, per chi crede nella vita, unica e irripetibile....
E con queste belle considerazioni che illuminano di una luce di comprensione tutte le grandi imprese di endurance, siano esse di marcia, di Nordic Walking, di running sulle lunghissime distanze, ci congediamo da Rosario Catania, ringraziandolo per la sua disponibilità e facendogli i nostri più sentiti auguri per la sua prossima impresa.
Chi è Rosario Catania. Rosario Catania, nasce a Catania l'08 novembre 1972 e alle pendici dell’Etna in provincia di Catania.
Appassionato da sempre di atletica leggera, in fase scolare pratica la marcia come disciplina sportiva raggiungendo la soglia dei 20 Km in competizioni agonistiche provinciali e nazionali. Crescendo, sviluppa anche la passione per il trekking e la camminata sportiva, urbana ed extraurbana, percorrendo decine e decine di chilometri su asfalto, sterrato, sabbia e roccia vulcanica.
Vivendo alle pendici dell’Etna s’innamora della geologia di questo vulcano e ben presto si cimenta in imprese sempre più complesse; forti dislivelli e sentieri disagiati si alternano ad alta quota e condizioni meteo impegnativi. Nel 2011 viene coinvolto nel Team Guya Trekking guidato dal trekker Manfredi Salemme (Testimonial di ADMO - Associazione Donatori Midollo Osseo), autore di notevoli imprese anche all’estero, nell’impresa MonsGibel 2011 per ADMO che ha visto la partecipazione di numerosi trekker provenienti da tutta Italia e moltissimi enti pubblici, istituzionali e sponsor privati. Il percorso prevedeva una camminata sportiva urbana-extraurbana-altomontana, che idealmente collegasse il mare alla montagna, un tour completo della quota altomontana (a metri 2000 s.l.m.) e la scalata ai crateri sommitali dell’Etna, il tutto a fine Agosto. In quell'occasione, sono stati coperti circa 100 Km a tappe, completando l’anello in poco meno di 32 ore di marcia (escludendo i due pernottamenti).
Ha conosciuto Manfredi, attraverso il social network Facebook; non lo aveva mai incontrato prima, e sin dal primo momento, rimase colpito dal modo, talvolta estremo, di vivere ed affrontare la vita.
Ha potuto camminare con lui, fianco a fianco, per 100 km, attorno al vulcano attivo più alto d’Europa, scoprendo un nuovo modo di gestire la camminata. Ha capito in quel contesto che camminare bene e a lungo, fa bene alla salute, e anche se talvolta estremamente stancante, riuscire a coprire decine e decine di chilometri con le proprie gambe, regala una meravigliosa sensazione di successo e pienezza interiore. Così ha iniziato a perfezionarne anche la tecnica, adattando il trekking alla camminata nordica, quindi utilizzando i bastoncini, non più come strumento di sostegno, ma con un ruolo attivo, di progressione; da allora non può più fare a meno dei suoi compagni di viaggio….i bastoncini !! Camminare con i bastoncini per molte ore, lo ha portato a scoprire un mondo nuovo, quello dell’ uomo che ritrova se stesso, nel lento e lungo cammino verso una meta prefissata, imparando ad autogestire le difficoltà che si incontrano e superando qualsiasi crisi si presenti. Camminare in solitudine permette di riscoprire momenti e situazioni personali che la frenesia di ogni giorno ci costringe a dimenticare….
La prima esperienza no-stop è stata la scalata del vulcano Etna, dal mare ai crateri sommitali, percorrendo in notturna circa 40 km con un dislivello di quasi 3000 metri, in 8 ore; successivamente ha allungato il numero di ore tentando la prima volta un percorso ad anello chiuso dentro l’autodromo di Pergusa (EN), quindi su asfalto, la sua prima endurance 24h percorrendo ben 90 km, poi ripetuta sulla pista sintetica di atletica della cittadella universitaria di Catania, portando i km a 111; poi una tappa intermedia in quota percorrendo i 40 km dell’impegnativa pista altomontana dell’Etna in 6h; a Marzo 2013, il tentativo riuscito di raggiungere il limite di 36h no-stop, impensabile un’ anno prima, coprendo una distanza pari a 150 km; il giorno di Pasqua 2013, ha cronoscalato l’Etna da 420 a 2920 metri andata e ritorno in 12h di camminata effettiva; dal 13 al 15 maggio 2013, ha camminato ininterrottamente per 48h su una pista di atletica leggera, superando il limite raggiunto da Emil Ilic (204km), portandolo a 215 Km; a fine agosto a celebrato in modo personale il riconoscimento dell’Etna a patrimonio dell’umanità, percorrendo un periplo no-stop in 24 ore, per 67 km in quota alto montana.
Ha sempre “dedicato” queste imprese a ciò che gli sta più a cuore. Il tour del MonsGibel a suo padre, la scalata dell’ Etna alla meravigliosa terra di Sicilia, la 24h di Pergusa a Manfredi Salemme, la 36h a sua figlia Elena, la 12h ad Angelo D’Arrigo, la 48H all’ex-direttore di ST Catania, dott. Carlo Marino, recentemente scomparso e che ha accompagnato la mission di Rosario sin dai primi passi, il periplo dell’ Etna agli amanti della montagna, la 12h su sabbia, ai concittadini catanesi.
Cronologia Prove di Endurance
- Periplo Etna a tappe 24-29/08/2011 (km 100)
- Etna, dal mare ai crateri 16/05/2012 (km40)
- Endurance 24h , Pergusa 3-4/09/2012 (km 90)
- Endurance 24h , Catania 5-6/11/2012 (km 111)
- Endurance altomontano 6h , Etna 26/11/2012 (km 40)
- Endurance 36h , Catania 2-3/03/2013 (km 150)
- Endurance 12h , Etna 31/03/2013 (km 66)
- Endurance 48h , Catania 13-15/05/2013 (km 215)
- Endurance 24h periplo Unesco , Etna 29/08/2013 (km 67)
- Endurance 12h su sabbia , Catania 01/11/2013 (km 50)
- Endurance 24h, Cogorno 04-05/03/2014 (Km 112)
- Endurance 12h, Viagrande (CT) 25/03/2014 (Km 60)
- Endurance 24h, Nicolosi 04-05/04/2014 (Km 136)
Riferimenti
Email: Cataniact6@alice.it Weblink: rosariocataniaendurance.blogspot.com Website: gwrrosariocatania.altervista.org/
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