(Maurizio Crispi) Si è svolta a Palermo il 16 novembre 2013, presso la struttura del Pala Mangano (ex Pala Uditore), l'incontro di finalissima della Supercoppa Italia di Basket in Carrozzina (13^ ed.), tra le due blasonatissime squadre SSD Santa Lucia Roma e la Unipol Briantea84 Cantù.
Dopo un altalenare di strettissima misura, nell'ultimo tempo regolamentare, la Unipol Briantea84 Cantù ha preso il sopravvento e con il fischio dell'arbitro ha chiuso la partita con una decina di punti di vantaggio per la compagine brianzola. Le due squadre rivali hanno messo in campo tutta la loro competitività, dando uno spettacolo di bravura, di abilità tatttica di gioco, in un serrato uomo a uomo.
Impareggiabile è apparsa l'abilità dei giocatori con una massima rappresentazione del concetto di sport "adattato" (o "modificato") in cui l'Uomo si "fonde" letteralmente con la macchina o dispositivo protesico di cui è dotato sino ad essere tutt'uno con essa/o, come fosse un centauro o una qualsiasi altra creatura mitica composta da parti diverse. E questi giocatori lo sono davvero fusi con la loro macchina: sia materialmente perché proprio per potersi riprendere in caso di ribaltamento, sono legati al seggiolino e, analogamente, i loro arti inferiori sono pure bloccati, ma anche perchè hanno uno sviluppato al massimo una competenza neuromotoria che è quella di muoversi alla massima velocità possibilità possibile e con la più grande agilità sul loro mezzo, giocando contemporaneamente con degli skill specifici che sono quelli del giocatore di basket, ma adattati alla carrozina e alla specifica forma di disabilità.
Ed è di grandissimo interesse vedere come ciascuno adatta la propria disabilità al mezzo e come adatta il mezzo di cui dispone alla propria disabilità. Citiamo a titolo di esempio, un giocatore della compagine SSD Santa Lucia che, privo di ambedue le gambe e di una mano, ciònondimeno ha condotto il gioco alla stessa stregua di tutti gli altri.
E' proprio per via di questa perfetta fusione di uomo e macchina, che si può assistere ad una serie di virtuosismi che derivano dal fatto che i giocatori abbiano acquisito attraverso l'allenamento e l'esplorazione di tutte le nuove possibilità/risorse che scaturiscono da un limite, una perfetta padronanza di sè: e il limite si è così trasformato in risorsa, creando le basi di una competenza motoria diversa che un normalmente abile non potrebbe mai raggiungere, se non legandosi egli stesso al dispositivo protesico.
E nell'incontro e nei suoi preliminari (quando gli spettatori hanno avuto modo di apprezzare l'abilità dei giocatori in un riscaldamento che in tutte le sue fasi non ha avuto nulla di meno del prepararsi degli atleti di basket normodotati ad un loro incontro, con esercizi di tiro, movimenti strategici, corse, accelerazioni, decelerazioni), all'insegna del grande sport si è visto proprio di tutto: un gioco non edulcorato, senza esclusione di colpi, con cadute e ribaltamenti, in cui ciascuno dei giocatori si è mosso e si è ripreso esclusivamente con le proprie forze.
Negli intervalli tra i tempi e poco prima dell'inizio della partita il pubblico presente numeroso è stato allietato da una serie di coreagrafie di un gruppo di cheerleader che hanno animato i momenti di pausa mentre un gruppo di giovani ginnasti si é esibito in volteggi e capriole.
Appropriata quest'ultima scelta per sottolineare che lo sport per disabili deve essere uno sport "normalizzato" e che come il ginnasta normodotato esprime con le figure che compie una serie di competenze che ha acuisito con un lungo allenamento e grazie alla disciplina che ha imposto al proprio corpo, analogomente il disabile che pratca una disciplina sportiva compie esattamente lo stesso tipo di percorso, "adattando" il proprio corpo ad una disciplina.
Dunque, in sintesi, una giornata di grandissimo sport e di festa e occorre ringraziare tutti quelli che, sinergicamente, animati dalla passione e da una grande vision che è quella di promuovere questo sport in Sicilia, a partire dal seme che è stato già gettato, si mossi per realizzarlo.
Foto di Maurizio Crispi
Nella foto sotto: la squadra vincitrice dell'incontro