Al secondo giorno di gara, la selezione si fa severa. Restano 13 su 17 podisti, ma è un uomo solo al comando della Torino-Roma No Stop, ultramaratona internazionale di 712 km tra la prima e l’attuale capitale d’Italia.
Si tratta di Antonio Tallarita, 51enne di Reggio Emilia, atteso nella serata di venerdì 3 giugno al check-point di Sestri Levante (GE) - a 226 km dalla partenza di Torino e a 486 km dal traguardo all’Altare della Patria di Roma -, il quarto “campo-base” dei tredici disseminati lungo il percorso.
Nonostante i saliscendi delle strade liguri, Tallarita sta tenendo un’andatura molto sostenuta, di circa 1 km ogni 6 minuti.
Alle sue spalle, il terzetto formato dai fratelli Luca e Paolo Aiudi e dalla 30enne Paola Pari, l’atleta più giovane in gara.
Segue, distanziato di qualche chilometro, il torinese Enzo Caporaso, al quinto posto provvisorio.
Già transitato per primo ai precedenti check point di Masio (AL) e Gavi (AL), Tallarita ha successivamente lasciato il comando della corsa a Fausto Parigi. Quest’ultimo ha però pagato lo sforzo e si è quindi ritirato al successivo check-point di Montoggio (GE), a 167 km dal via, per colpa di un guaio muscolare a una gamba.
Prima, al check-point di Gavi, erano usciti di scena anche l’azzurro Paolo Rovera, uno dei grandi favoriti alla vittoria finale, il rumeno Vasile Frigura e Pietro Frendino.
Tutti e tre hanno accusato dei problemi ai piedi.
In gara restano così 13 dei 17 podisti al via.
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