(Maurizio Crispi) Ci capita spesso di sognare (o di fantasticare) di arrivare tardi alla partenza di una maratona o di una gara importante. O, di arrivare in un certo posto, per partecipare e e poi scoprire traumaticamente che non puoi correre con gli altri, percè non ti è arrivato il bagaglio che contiene per intero la tua attrezzatura da corsa e i negozi sono irromediabilmente chiusi per poter comprare del vestiario adatto e delle calzature nuove.
Una volta ho visto un maratoneta piangere di afflizione e disperarsi, seduto sulla scala dell'albergo dove aveva preso alloggio. Era arrivato tardi la sera prima in aereo e il suo bagaglio era stato disperso: non aveva più nulla, al momento, e non poteva partecipare a quella maratona lungamente preparata.
Piangevaproprio come un vitello...
A volte può capitare, invece, che si parta per raggiungere un luogo in cui si svolge una maratona per accorgersi all'arrivo che si è fatto un clamoroso errore di data e che la maratona non c'è affatto: dopo essere andati alla vana ricerca della maratona perduta senza trovare traccia di organizzatori, di centro maratona e quant'altro 8le solite cose e procedure cui siamo abituati) si viene a scoprire che sarà un mese dopo. E allora, anzichè strapparsi i capelli e torcersi i polsi, non rimane altro che fare buon viso a catttivo gioco e trasformare l'occasione perduta in qualcosa che sia gradevole, senza alcun rimpianto, una bella vacanza e un momento di relax fuori dagli schemi, se si riesce a tollerare il piacere fine a se stesso e non filtrato (e giustificato) dal duro lavoro di dover affrontare una gara sulla lunga distanza...
Credo che tutto questo stia nella natura del gioco che giochiamo, in fondo.
A titolo di esempio, quello che segue è ciò che ricordo di un piccolo sogno che ho fatto proprio questa notte.
(10.12.2013) C'è una gara podistica, anzi una maratona. La ccnsueta folla di podisti che si radunano, si cambiano di abbigliamento, fanno le loro corsettte diriscaldamento e si strecciano.
Colore, movimento, chiacchiericci.
Incontro un'amica che non vedo da tempo e la invito a venire a fare colazione con me.
Un altro si aggrega.
Prendiamo l'auto ed andiamo sino ad un bar del centro città dove, addirittura, per un modico prezzo, è a disposizione una mega colazione con buffet.
Dall'interno del locale vediamo passare lungo la strada un fiume di podisti in riscaldamento e, tra questi, scorgo più volte la stessa Maureen che, come sempre, corre con grande gioia e con il sorriso sulle labbra.
Improvvisamente, la strada però si è svuotata, il fiume di atleti gioiosi ha cessato di scorrere e, su tutto, è calato il silenzio.
Non c'è più anima viva, nessun podista.
Mi rendo conto improvvisamente di essermi sbagliato sull'orario di partenza. La maratona prende il via alle 9.00 e non alle 9.15!
La mia amica Giuliana e il podista senza nome devono entrambi affrettarsi alla partenza, ma sinceramente non ho idea di come faranno ad essere là in tempo utile, dal momento che la gara è praticamente già partita.
Nè, d'altra parte, possiamo usare l'auto perchè il circuito sarà stato chiuso al traffico.
Da quel momento comiincia un'avventura che è quella di compiere un'importante missione che nulla ha a che vedere con la maratona in corso, ma - dal cui esito - dipende il destino del mondo.
Diventiamo una specie di fantasiosa "compagnia dell'anello": ma di questa parte del sogno molto complessa, mi mancano i dettagli... e rimane quindi come una storia tutta da scrivere ... o da inventare.