Nell'anno del runner di lungo corso, alcuni eventi podistici sono innovativi e rappresentano la rottura con la tradizione, mentre altri ricorrono sistematicamente (e questo è un assioma generale che riguarda la vita in genere, non solo quella podistica): ma - si sa - il runner è un animale abitudinario, anche se - nello stesso tempo - curioso di assaggiare nuove pietanze...
Ci non toglie che ci sono quelli che vogliono mangiare sempre le stesse pietanze... come quei lettori che leggono soltanto libri di uno solo ao della stessa tipologia.
Altri invece, in modo più equilibrato, si dividono più equamente tra abitudine ed innovazione.
Quelli da ripetere sono, il più delle volte, degli appuntamenti da non perdere ed irrinunciabili (l'idea di mancarli viene sentita con un senso di perdita gravissimo...).
Ma anche, se vi si partecipa e ripartecipa, gli eventi che seguiamo da "aficionados" ogni anno ci sembrano diversi: vi è in essi un'affascinante commistione tra vecchio e nuovo.
Il nuovo deriva dal fatto che gli eventi ripetuti non sono mai la "fotocopia" di quelli precendentemente sperimentati. Ci sono le stesse persone, ma se ne incontrano di nuove. I colori (e la loro percezione) saranno diversi, le sensazioni saranno diverse.
E ciò soprattutto perché siamo noi che, di anno in anno, cambiamo e, cambiando noi, cambia tutto il nostro sistema percettivo e cognitivo attraverso cui quell'evento filtra nella nostra mente per essere successivamente rielaborato.
Nello stesso tempo, ritrovarci a partecipare ad un evento di corsa a cui siamo affezionati, ci da la consapevolezza del tempo che è trascorso: in un certo senso, è come celebrare un compleanno di stampo podistico.
Scrive Elena Cifali, avendo ancora freschissima l'esperienza della Maratona corsa a Siracusa (15^ edizione, il 26 gennaio 2014):"È arrivato il momento di scrivere qualcosa sulla Maratona di Siracusa di questa mattina.
Siracusa mi ha sempre punita, arrivando solo due settimane dopo la maratona di Ragusa, ma stavolta mi sono proprio divertita.
Ho gestito la gara con la consapevolezza di accompagnare due miei amici alla loro prima esperienza sulla 42,195 km.
Il risultato è stato eccezionale: ho corso senza mai staccarmi, senza dolori e, con grande soddisfazione, ho tagliato il traguardo mano nella mano con Anna e Inge Poidomani.
Che dire?
Meglio di così non poteva andare!Si comincia a pensare ad altro, adesso. Grandi progetti non aspettano altro che essere realizzati ed io non posso deluderli!
Grazie a tutti gli amici che, in una maniera o nell'altra, hanno reso questa gara splendida. Un sentito ringraziamento a tutti i volontari ai membri dell'organizzazione che non hanno tralasciato nulla".
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