In un'intervista che ha rilasciato in occasione dei suoi 70 anni, Reinhol d Messner ha dichiarato che il suo stile di alpinismo ha fallito, sono rimaste solo due forme di pseudo-alpinismo, secondo lui, che nulla hanno a che vedere con il vero alpinismo, uno è il puro gesto sportivo l’altro è il turismo.
Come dargli torno? Entrambi questi alpinismi, quello della salita più veloce e quello delle spedizioni commerciali, non riescono più ad appassionare, se non gli sprovveduti, i superficiali e coloro che sono attratti dall'apparenza. Manca il gesto esplorativo, manca l’avventura.
Li libretto che Alberto Sciamplicotti, alpinista romano, ha pubblicato con Ediciclo, è una raccolta di pensieri sul concetto di avventura.
Cos’è l’avventura?
Secondo Sciamplicotti l’avventura è composta di due parti, uno esterna a noi e una interna a noi.
Mari, deserti, alte montagne.
E c’è avventura se noi viviamo in modo avventuroso, con la capacità di spaesarci, perderci. Se il primo aspetto va a diminuire, perché c’è rimasto ben poco da esplorare in questo mondo, si può ancora vivere l’avventura se noi ci predisponiamo mentalmente all’avventura: lasciamo a casa mappe, gps, strumenti. E anche vicino a casa, abbandoniamo i sentieri segnati per scoprire un bosco o una valle fuori sentiero.
Altra riflessione di Sciamplicotti è nel confronto tra avventura e gesto sportivo. Sono l’esatto contrario, lo sport è privo di incognite e si svolge in tempi ben definiti, spesso tempi brevi, certamente sempre più brevi di una vera avventura (all'infuori delle gare di endurance, nelle diverse discipline praticabili, il cui successo al giorno dopo deriva dal fatto che garantiscono la possibilità di vivere l'avventura in luoghi non lontani da quelli dove si svolge il nostro quotidiano. In quest’ultima il tempo si dilata, non è quasi mai controllabile.
zampe posteriori per poter vedere oltre quel mare d’erba, per provare a intuire cosa c’era oltre l’orizzonte. Attraverso riflessioni costellate di racconti e aneddoti, dall’avventura dell’esploratore polare Ernest Shackleton a quella
vissuta sull’Everest dallo sciatore giapponese Yuichiro Miura, dal viaggio in aerostato di Andrée alle traversate oceaniche in barca a vela di Bernard Moitessier, l’autore Alberto Sciamplicotti prova a dipanare quel filo che lega
l’esistenza dell’uomo al desiderio di scoperta e di avventura. Una ricerca senza fine perché sempre nuova.