Amo l'atletica perchè è poesia,
se la notte sogno,
sogno di essere un maratoneta
E' per l'appunto un pensiero rivolto a quanti si trovano a Boston in un momento di tragedia e di violenza tanto crudele quanto inutile che ho voluto inserire questa splendida citazione, per restituire alla corsa ciò che le appartiene di diritto e di cui era stata bruscamente spogliata con quelle due esplosioni, con quei morti e quei feriti innocenti.
E, quindi, le parole di Montale vanno anche a loro: a quanti erano lì, ai tanti maratoneti che si trovavano sul punto di finire la loro fatica al momento delle esplosioni, a quelli che non ci sono più a causa di quelle bombe, ai tanti feriti che patiranno delle grandi sofferenze (pensiamo ai tanti che hanno dovuto subire l'amputazione di entrambe le gambe a causa delle devastanti ferite riportate negli scoppi), colpevoli soltanto di essere lì, proprio in quel momento, e in un giorno che doveva essere solo di festa e di gioia, ma anche al maratoneta, di cui non conosco il nome, morto anche lui domenica scorsa, mentre correva la Maratona di Brighton, in Inghilterra.
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