(Maurizio Crispi) Il 14 settembre 2013, tutti a Piazza Castello (Torino) alle ore 10.00 per ricordare Fortunato Frazzetta, "inventore" della Supermaratona 100 km Torino Saint Vincent e il 50° anno dalla sua 1^ edizione: che ha il primato di essere l'ultramaratona più "vecchia" d'Italia, quanto a data di nascita e che, se fosse andata in continuità sino ai nostri giorni, avrebbe anche in assoluto il primato di longevità.
Correva l'anno 1963: era per l'esattezza il 10 maggio e un manipolo di eroi si accingeva a percorrere per la prima volta la distanza di 100 km da Torino a Saint Vincent.
Il gruppetto sparuto di pionieri se ne stava incerto sul punto della strada individuata per fare da linea di partenza.
Ovviamente non c'era nulla a contrassegnare la linea di partenza: era solo un segno immaginario.
E bisognava compiere quel primo passo. Ma quei pochi erano in attesa.
Tra i dodici c'era anche Fortunato Frazzetta, nato a caltagirone (Catania) il 24 ottobre 1924, e ideatore di questa pionieristica impresa che, sintantochè non si fosse fatto il fatidico primo passo, era ancora nella sua mente e in quella dei pochi seguaci che aveva convinto ad essere lì con lui quella mattina.
Accanto a lui, la figlia Liliana, che allora aveva appena compiuto 11 anni.
Quei "12 apostoli" come - in seguito - ebbe a definirli Liliana non erano del tutto decisi. Non avevano immaginato di essere così pochi.
Si guardavano l'uno l'altro e nei loro occhi si agitava una domanda muta: Andiamo? Oppure stiamo e ce ne andiamo a casa?
Eppure, in quel momento di incertezza, arrivarono dei giornalisti, dei testimoni.
Qualsiasi impresa sportiva - anche quella compiuta in solitaria - ha bisogno di testimoni che successivamente possano diventarne i "narratori".
Senza, le imprese rimarrebbero, in qualche modo, monche.
L'insperato arrivo dei giornalisti-testimoni ebbe un effetto rinvigorente sullo sparuto manipolo che, passando dalla condizione di immobilità ed incertezza, mosse quasi all'unisono il primo passo.
E il dado fu tratto: con quel primo passo, nel passaggio dal dubbio alla speranza dell'arrivo in un tempo cronometrico che, per quanto valutato in modo teorico a tavolino, era ancora inimmaginabile, ebbe inizio la storia della mitica 100 km Torino Saint Vincent.
Il numero dei partecipanti crebbe esponenzialmente nel corso degli anni, anche perché attorno alla gara si coagularono diversi modi di intendere la corsa, ma soprattutto la sua cifra fondamentale rimase quella della corsa lenta e della camminata veloce, sicchè tutti potevano partecipare e tutti potevano aspirare a tagliare il traguardo, posto a Saint Vincent e in un'altra regione rispetto a quella di partenza.
Ci furono anni in cui partecipanti furono diverse migliaia, tutti pionieri: ancora lontani - sia nell'abbigliamento e nella tipologia di calzatura, sia nelle modalità della performance - dal livello tecnico e qualitativo che caratterizza le ultramaratone contemporanee.
Ma forse, in quelle partenze affollate, nei tanti che indossavano improbabili e abborracciati (per i nostri tempi, almeno) abbigliamenti sportivi c'era qualcosa che oggi manca (o si è perso) nelle ultramaratone con podisti che vanno alla ricerca del risultato qualitativo (per ottenere il quale vengono da periodi di allenamenti mirati) e che usano indumenti e calzature tecnici.
Forse, allora, si respirava nell'aria il sapore dell'avventura, che oggi si sta perdendo, anche perchè - con l'eccezione della Cento del Passatore - i tempi massimi delle altre 100 km contemporanee sono piuttosto ristretti e tendono sempre più a dissuadere i camminatori dal lanciarsi nell'impresa.
Diciamo pure che lo spirito che Frazzetta infuse nella Torino-Saint Vincent era quello delle competizioni sulle ultradistanze in molti paesi del Nord-Europa, dove - come nel Regno Unito - vi sono numerose gare sulla distanza delle 100 miglia che hanno tempi molti larghi e che sono concepite essenzialmente per i camminatori, benchè poi ci siano sempre quelli che vogliono cimentarsi nella corsa.
Fortunato Frazzetta portò avanti con coraggio la sua idea: e il suo progetto ebbe un successo insperato, tanto che dopo qualche anno, quando i numeri erano già cresciuti, vennero a trovarlo i fondatori della 100 km del Passatore - così racconta la figlia Liliana - per trarre suggerimenti anche in materia organizzativa e di gestione del percorso gara.
Fortunato Frazetta ebbe un grande carisma nel mettere assieme tutte le cittadine attraversate dal tracciato della sua gara e nell'ottenere una partecipazione volontaria per potere gestire nel modo migliore l'assistenza ai partecipanti.
La 100 km Torino Saint Vincent ebbe un'interruzione nel 1986, dopo 23 edizioni, a causa delle condizioni di salute di Fortunato Frazzetta che, nel 1996, volle provare a fare rivivere la "sua" gara, proponendone un'edizione all'incontrario, cioè con partenza da Saint Vincent e arrivo non esattamente a Torino, su di una distanza di circa 70 km.
La gara si fece in Primavera: Fortunato frazetta salutò in quell'occasione tanti amici e fu quello il suo ultimo saluto. Fu un vero e proprio canto del cigno.
Infatti, Frazzetta si spense il 14 settembre 1996.
La gara si rifece con tutti i crismi l'anno successivo, in occasione del primo anniversario della morte del suo patron, per volontà della figlia Liliana. "Con il cuore in mano si possono fare tante cose. - commenta Liliana - Quella gara fu fortemente voluta per ricordare (e per fare ricordare) mio padre e quello che aveva fatto. E riuscimmo bene, perchè tra il traguardo dei 10 km sito a Leinì e la gara lunga si schierarono in partenza circa 300 podisti e un centinaio furono quelli classificati al traguardo di Saint Vincent. Arrivarono in tanti che avevano partecipato alle precedenti edizioni".
Era nelle intenzioni di Liliana Frazetta, confortata dal riscontro delle numerose adesioni ricevute in questa nuova edizione del 1997, di proseguire nell'opera del padre.
Racconta che, per l'edizione del 1998, subito messa in cantiere, aveva ottenuto dalla FIDAL l'assegnazione del Campionato italiano 100 km, ma che, poi, il progetto subì un improvviso arresto per la mancata approvazione da parte della FIDAL regionale.
E così ,con questo ultimo atto, sulla 100 km Torino Saint Vincent calò il sipario e a nulla valsero le richieste dei tanti appassionati.
Le difficoltà organizzative risultarono insormontabili.
Più tardi, si affacciò nel panorama organizzativo piemontese la "nuova" Torino Saint Vincent, voluta inizialmente da Enzo Caporaso (e poi organizzata dal Giro d'Italia Run, come "100 km delle Alpi"), ma mancò il raccordo con la precedente edizione che, a mio avviso, sarebbe stato auspicabile e forse addirittura doveroso.
Mettere insieme la tradizione precedente e farla confluire nel nuovo progetto sarebbe stato un rro esempio di lungimiranza e di savoir faire.
Ma l'auspicato raccordo non si verificò e quindi il contatore della gara che avrebbe potuto riprendere a girare esattamente dal punto in cui si era interrotta, ricominciò da 1.
Peccato! Una bella occasione di far rivivere la tradizione non solo a parole, ma anche nei fatti.
Sarebbe stata sufficiente una telefonata di raccordo per la condivisione di un progetto comune.
Liliana Frazzetta racconta amareggiata che venne a sapere della nuova 100 km a cose quasi fatte, sentendosi ingiustamente esclusa.
"Io ci spero sempre! - commenta Liliana Frazetta - non smetterò mai di combattere e di portare avanti il mio sogno, quello di fare rivivere ciò che mio padre ha fatto".
Sabato, 14 settembre 2013, alle ore 10.00, in occasione dell'anniversario della morte di Fortunato Frazetta, la figlia Liliana ha organizzato un incontro, a Piazza Castello, proprio di fronte al Palazzo Reale, sia per ricordare la figura del padre, ma anche perchè quest'anno ricorre il 50°anno da quando s celebrò la prima edizione della Torino Saint Vincent.
Sarà l'occasione di un incontro per tutti coloro che sono entrati nella storia della Torino-Saint Vincent, per tutti coloro che vogliono far sentire la loro voce, raccontando un episodio, rievocando emozioni e passioni, legati a quella gara che, proprio per preservarne la memoria, da eventuali ingiuste contaminazioni si chiama "Supermaratona 100 km Torino-Saint Vincent".
E quest'evento sarà anche un modo per ricordare la figura di Fortunato Frazetta, sia per le sue qualità umane, sia per la sua grande staura di sportivo che ha saputo trasformare in realtà un sogno.
Quindi, a Piazza Castello, il 14 settembre, uniti per ricordare e per commemorare!
Ma leggiamo le parole di Liliana Marina Frazzetta per meglio comprendere lo spirito della manifestazione: "Cari Amici, vi aspetto con tanta gioia per condividere insieme i Vostri ricordi, le Vostre esperienze più incredibili, significanti, le Vostre vittorie più sofferte, i momenti che non dimenticherete mai perchè li avete vissuti attimo dopo attimo, metro dopo metro, chilometro dopo chilometro, per avvicinarsi sempre di più al traguardo e finalmente poter gridare con tutto il fiato che avete in gola ?Mio Dio, ce l'ho fatta!', e allora l'emozione di questi momenti non si dimenticher° MAI. Se non potrete essere presenti scrivete i Vostri racconti più sentiti perchè sono stati vissuti con tutta la passione. A presto".
Questo magazine online sarà lieto di pubblicare racconti e testimonianze di quanti abbiano partecipato alle storiche edizioni della Torino Saint Vincent.