Mentre un SUV ha travolto selvaggiamente (il 13 gennaio 2012, a Milano, nei pressi di via Bovisa) un Vigile Urbano che stava semplicemente facendo il suo dovere, occupandosi di un'extracomunitario, ferito dallo stesso SUV, una giovane donna che stava praticando il suo sport preferito è stata vittima di atti di libidine violenta in un parco cittadino.
In entrambi i casi, si tratta dell'emergere di sintomi di una malattia sociale sempre più incontrollabile che è quella del dilagare della mancanza di controllo, degli atti di violenza gratuiti e capricciosi e della sostanziale inefficacia di quelli che in antico erano i principali deterrenti delle azioni delinquenziali: la religione con il correlato timor di Dio e la Legge.
Il secondo episodio quello della donna aggredita si è verificato nel milanese Parco delle Memorie Industriali, in zona Ripamonti. Una studentessa di 26 anni è stata aggredita mentre faceva jogging e ha potuto salvarsi dalle molestie e forse da uno stupro, grazie all'aiuto dei passanti, prima facendo finta di assecondare il suo aggressore e poi urlando al momento giusto.
Si rimane sempre più sbalorditi e nella speranza di tempi migliori con il ritorno a tempi migliori e all'abbassarsi dei livelli di violenza agita senza controllo.
Ci sono tante donne che, a causa di questi episodi, sono costrette a rinunciare alla corsa oppure selezionare i propri percorsi in modo da non torvarsi mai in luoghi isolati, altre invece si decisono a prendere un cane che, possibilmente di grossa taglia, funge da deterrente rispetto a potenziali aggressori.
(Fonte: corrieredellasera.it) Ha rischiato di essere violentata in un parco, ma è stata salvata dalla presenza di un gruppo di passanti. Brutta avventura per una studentessa 26enne di origini venete, aggredita mercoledì sera alle 22 mentre stava facendo jogging all'interno del parco delle «Memorie Industriali» in via Bazzi, zona Ripamonti, a sud di Milano. La ragazza è stata avvicinata da un giovane alto, in tenuta sportiva, che l'ha obbligata a fermarsi, l'ha gettata a terra e immobilizzata. L'uomo, di cui la ragazza, troppo spaventata, non ha saputo dare una descrizione, ha detto di voler abusare di lei e le ha intimato di stare tranquilla.
La finta. la giovane donna, molto saggiamente, ha fatto finta di assecondarlo finché lui ha abbassato la guardia, poi ha approfittato di un momento di distrazione dell'uomo e si è messa ad urlare, attirando l'attenzione di un gruppo di giovani che si trovavano nel parco.
A quel punto l'aggressore è scappato verso via Pompeo Leoni e la giovane si è rifugiata in una pizzeria di via Bazzi, da dove ha telefonato alla polizia. Si tratta del secondo tentativo di violenza accaduto nel parco che si trova nell'area in cui sorgevano le fabbriche dell'Om.
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