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19 marzo 2012 1 19 /03 /marzo /2012 17:25

 

Comitato Paralimpico Italiano.jpgIl CIP Sicilia lancia un grido d’allarme: le somme stanziate per il mondo paralimpico non possono essere considerate un costo, ma un benefit sociale, per questo motivo occorre il contributo di tutta la politica.

 Il Cip Sicilia, l’ente che organizza l’attività sportiva per le persone disabili sul territorio, grazie alla quale  migliaia di persone disabili in Sicilia hanno migliorato, attraverso la pratica sportiva, le loro aspettative di vita e il reinserimento nella società civile,  lancia  un grido d’allarme a tutte le Istituzioni.
“Siamo con le spalle al muro e rischiamo di non poter dar seguito alla  programmazione necessaria a garantire il  futuro dell’ attività sportiva sul territorio – dice il presidente del Comitato Siciliano Paralimpico, Nicole Mazarese - certamente sarebbe doloroso spiegare ai nostri atleti, alle nostre famiglie, alle società sportive, come una straordinaria storia che abbiamo cominciato a percorrere insieme tanti anni fa si debba concludere per mancanza di risorse economiche”.
Le  somme stanziate per il mondo paralimpico  non possono essere considerate come un costo, e neanche è possibile continuare ad attingere soltanto dal comparto sportivo, già fortemente provato.  "Credo – continua il presidente - che si debba fare uno sforzo ulteriore per capire che lo sport dei disabili, rappresenta un investimento che deve interessare tutti i comparti della società, come ad esempio quello della sanità, della famiglia o delle politiche giovanili, perchè attraverso lo sport molti ragazzi disabili ritrovano la strada verso una speranza di un futuro migliore e di piena integrazione e perchè se è vero che la disabilità ha un costo sociale alto è anche vero che lo sport può aiutare a superare la disabilità stessa”.
Per questo motivo, nei giorni scorsi, nella sede del Cip Regionale, si è insediata una Commissione Straordinaria, composta da donne, che avrà il compito di proporre soluzioni e strategie a salvaguardia della pratica sportiva dei disabili.

 

 

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13 marzo 2012 2 13 /03 /marzo /2012 19:02

zanardi-e-podesta.jpgDomenica 18 marzo, a Roma, esordio stagionale per i due atleti del Barilla Blu Team Zanardi e Podestà, in occasione della 18^ edizione della Maratona di Roma Acea, effettueranno sul percorso di maratona un test paralimpico.
Domenica 18 marzo il Barilla Blu Team parteciperà alla 18° Maratona di Roma Acea con Alessandro Zanardi e Vittorio Podestà. Dopo la vittoria di Podestà nel 2009 e quella di Zanardi nel 2010 con il record della manifestazione (1h13’53”), quest’anno per la prima volta i due handbiker si troveranno assieme ai nastri di partenza della 42 chilometri capitolina.
La gara, che partirà alle 9 da via dei Fori Imperiali, vedrà al via 52
 atleti in handbike (la categoria più rappresentativa: 107 in totale i disabili iscritti) e, a sfidare i portacolori del Barilla Blu Team, ci saranno anche Roland Ruepp, vincitore delle edizioni 2004 e 2007, l’austriaco Wolfgang Shattauer, oro olimpico a Pechino 2008 e il polacco Rafal Wilk, secondo alla Maratona di New York alle spalle di Zanardi. 
“Alla Maratona di Roma - commenta Zanardi – torno sempre molto volentieri. Oltre allo splendido ricordo della vittoria nell’edizione 2010 con il record della corsa, mi piace questa maratona perché si sviluppa tutta nel cuore della città, con partenza e arrivo nello stesso punto. Il tracciato è molto tecnico, presenta diverse salite e un lungo pavé di sampietrini che sicuramente è più adatto ad atleti della mia categoria, che corrono in posizione semi-seduta, rispetto a handbiker come Vittorio che gareggiano praticamente da sdraiati. Per me sarà comunque un primo importante test per il 2012. Da adesso, ogni tappa diventa fondamentale”. 

“Vinsi la Maratona di Roma nel 2009 – ricorda Podestà – l’anno dopo l’argento ai Giochi Olimpici di Pechino. Ricordo di essere andato in fuga fin dai primi chilometri e di aver vinto la gara con grande facilità. Contro Alessandro non avrò molte possibilità domenica, ma sono contento di correre con e contro di lui a Roma per la prima volta. Da quando facciamo parte del Barilla Blu Team abbiamo fatto assieme molte  maratone, ma questa ancora ci mancava! Sarà anche per me un primo importante test dopo il lungo stage di allenamento svolto in Spagna. Sono, infatti, appena rientrato dalla Costa de la Luz, a sud di Cadice, dove ho soggiornato circa 40 giorni per allenarmi con condizioni climatiche più favorevoli rispetto all’Italia. La Maratona di Roma sarà quindi la mia prima uscita ufficiale e così vedrò se il lavoro svolto dona già i primi frutti”.

 

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16 febbraio 2012 4 16 /02 /febbraio /2012 08:01

barilla.JPGAntonio Santoro, Il nuotatore varesino di 46 anni, è il primo vincitore del progetto "Share your Dream - Un Sogno Per Te". A settembre volerà a Londra assieme al Barilla Blu Team e gli altri tre sportivi premiati dall'iniziativa per vivere insieme la magia dei Giochi Paralimpici.
Share your Dream entra nel vivo e premia il primo dei 4 sportivi che voleranno a Londra per assistere alle finali di Paraciclismo di Alessandro Zanardi, Fabrizio Macchi e Vittorio Podestà, i tre campioni del Barilla Blu Team.
Antonio Santoro, architetto 46enne di Caronno Pertusella (Va) ha raccontato la sua storia sul sito www.shareyourdream.it. La sua impresa sportiva è stata scelta, tra quelle raccontate dai primi partecipanti all'iniziativa, da una giuria di qualità perché incarna i valori profondi dello sport nella tensione a superare i propri limiti per inseguire un sogno che aiuta a vivere meglio. Il sogno di Santoro nasce, infatti, dalla ferrea volontà di vincere una sfida, affrontando e superando con coraggio, tenacia e determinazione le difficoltà della vita.
Padre di un bambino di 5 anni, Antonio ha nuotato la sua prima vasca a 41 anni per curare un'ernia alla schiena, dopo essere stato costretto ad abbandonare l'atletica leggera e le maratone per un'operazione alla caviglia. Da quel momento, il varesino ha iniziato a coltivare il desiderio di realizzare la sua impresa personale nel nuoto e così, conciliando casa, lavoro e famiglia, nel 2010 è arrivato a disputare i Mondiali Master di nuoto a Goteborg e a classificarsi ottavo ai Campionati Italiani in acque libere di Lerici lo scorso anno. In questo percorso, Antonio ha dovuto superare altre importanti sfide, lottando contro un tumore alla clavicola e affrontando la rottura di due vertebre. Il vincitore non è un supereroe, dunque, ma una persona normale, che è riuscita ogni volta a ritrovare nuova determinazione e forza per andare avanti. Fonte d'ispirazione è stato per lui il libro di Fabrizio Macchi, "Più forte del male", letto in un solo giorno e tenuto ancora oggi, in evidenza, su una mensola all'ingresso di casa.
"Il libro di Fabrizio è per me come un quadro, un'icona che ogni mattina, prima di uscire di casa, ammiro per trarne ispirazione, carica ed ottimismo - racconta Santoro - Avevo visto Fabrizio in tv e sui giornali e, quando ho scoperto che aveva scritto un libro, sono corso a comprarlo, divorandolo nel giro di poche ore. Mi ha aiutato a trovare la forza per affrontare le difficoltà e a credere nelle mie possibilità. Adesso posso affermare di aver realizzato il mio sogno sportivo grazie ai risultati ottenuti ma, di sicuro, non finisce qui... Il nuovo traguardo sono i Campionati del Mondo in acque libere che si svolgeranno a Riccione il prossimo giugno e, poi, le Paralimpiadi con il Barilla Blu Team: aver vinto il viaggio a Londra assieme ad Alessandro, Fabrizio e Vittorio è come realizzare un altro sogno!".
Tutti gli appassionati possono raccontare e condividere le loro imprese sportive sul sito www.shareyourdream.it fino al 31 maggio 2012 e avere la possibilità di unirsi al Barilla Blu Team durante le finali dei Giochi Paralimpici di Londra. I prossimi vincitori saranno selezionati a fine febbraio, fine aprile e metà giugno. Sempre sul sito è possibile consultare le condizioni generali, i termini e le modalità di partecipazione.
Nel frattempo, prosegue anche l'iniziativa di promozione dello sport a sfondo sociale "Un Sogno Per gli Altri". In questo caso Barilla sosterrà la realizzazione di un progetto legato ad un'associazione, una comunità o ente che abbia finalità educative e sportive.

Per partecipare bisogna registrarsi sul sito www.shareyourdream.it, raccontare il proprio "sogno per gli altri", la storia della comunità che può beneficiare del progetto, le motivazioni che spingono il promotore a partecipare, allegando una proposta che riporti la concreta fattibilità dell'impresa, i tempi di realizzazione e i costi stimati. I candidati potranno condividere i loro sogni fino al 31 maggio 2012, quando una giuria di qualità selezionerà il progetto più valido e affine ai valori dello sport rappresentati dal Barilla Blu Team, e Barilla si impegnerà a supportare la realizzazione di questo sogno con un contributo fino a 30,000 euro.

Su www.shareyourdream.it è possibile consultare le condizioni generali, i termini e le modalità di partecipazione.


Nella foto: Antonio Santoro, primo vincitore del progetto Share your Dream - Un Sogno Per Te

Il Gruppo Barilla. Nata a Parma nel 1877 da una bottega che produceva pane e pasta, Barilla è oggi tra i primi Gruppi alimentari italiani, leader mondiale nel mercato della pasta, dei sughi pronti in Europa continentale, dei prodotti da forno in Italia e dei pani croccanti nei Paesi scandinavi.
Attualmente il Gruppo Barilla possiede 43 siti produttivi (13 in Italia e 30 all'estero) ed esporta in più di 100 Paesi. Dagli stabilimenti escono ogni anno circa 2.500.000 tonnellate di prodotti alimentari, che vengono consumati sulle tavole di tutto il mondo, con i marchi: Barilla, Mulino Bianco, Voiello, Pavesi, Alixir, Academia Barilla, Wasa, Harry's (Francia e Russia), Lieken Urkorn e Golden Toast (Germania), Misko (Grecia), Filiz (Turchia), Yemina e Vesta (Messico). Ai marchi di prodotto si affiancano i marchi Number 1, società del Gruppo specializzata in servizi logistici, e First per i servizi di vendita al dettaglio.
La coerenza con principi e valori antichi ma sempre attuali, la gestione delle risorse umane come patrimonio fondamentale e i sistemi di produzione all'avanguardia fanno di Barilla una delle aziende alimentari più stimate nel mondo come espressione del "saper fare" italiano.
Per maggiori informazioni: www.barillagroup.it

Per ulteriori informazioni:
Marina Morsellino
Ufficio Stampa Barilla
marina.morsellino@barilla.com
0521.262288

Manuela Merlo
Studio Ghiretti & Associati
manuela.merlo@studioghiretti.it
338.2378079

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11 febbraio 2012 6 11 /02 /febbraio /2012 13:44

Fabrizio-Macchi-Campione-Mondiale-bronzo.jpg

 

Sull'anello dell'Home Depot Center di Los Angeles il ciclista varesino questa notte ha vinto la sua 12^ medaglia mondiale, cogliendo il bronzo nell'Inseguimento di 3 km.
Si arricchisce il bottino di medaglie iridate di Fabrizio Macchi. Questa notte, sulla pista dell'Home Depot Center di Los Angeles, il varesino ha conquistato il bronzo nella specialità dell'Inseguimento 3 km (categoria C2), portando così a 12 il numero dei trofei mondiali collezionati fino ad oggi: 2 ori, 5 argenti e 5 bronzi.
Nelle qualificazioni Macchi aveva battuto agevolmente lo storico rivale, il ceco Michal Stark, ottenendo il terzo tempo complessivo, alle spalle dell'irlandese Colin Lynch (poi medaglia d'oro) e del cinese Gui Lua Yang, campione uscente e detentore del record mondiale della specialità. Nella finale per il 3° e 4° posto, disputata all'una di questa notte, l'azzurro ha inseguito il colombiano Alvaro Galvis Becerra in una gara che lo ha visto vincere con grande facilità.
"Sono molto soddisfatto di questo bronzo - queste le parole di Macchi - anche perché, dopo l'influenza patita la scorsa settimana, avevo qualche dubbio sulla mia condizione. Invece, in pista sono riuscito a dare il meglio di me stesso, arrivando molto vicino a Colin Lynch, che ha un tipo di disabilità diverso dal mio potendo spingere con due gambe sui pedali, ed al cinese Gui Lua Yang che è il detentore del record mondiale sulla specialità. Sono tutti ottimi segnali nel mio cammino verso Londra dove disputerò sia la gara in pista che la cronometro su strada".
 

 

Risultati Categoria C2:
1. Colin Lynch (Irl) 3'51"640;

2. Gui Hua Liang (Cina) 3'57"534;

3. Fabrizio Macchi (Ita) tempo qualif. 3'59"072;

4. Alvaro Galvis Becerra (Col)

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21 gennaio 2012 6 21 /01 /gennaio /2012 08:11

sollevatore disabili nella piscina di PalermoDal 17 gennaio 2012 è stato avviato a Palermo il progetto "Nuotabile" con la Cooperativa Aurora Onlus e la sponsorazione del Comune di Palermo, Assessorato allo Sport e dell'Assciazione Panathlon, oltre che del CONI e del CIP. Il Progetto si propone di addestrare alle abilità natatorie (con la guide di Maria Pia Gugliotta, istruttrice di nuoto e osteopata)10 bambini autistici dai 6 ai 17 anni e avrà la durata di 3 mesi. Incredibilmente, si è attivata subito qualche polemica, da parte di chi, genitore o portatore di altro rtipo di disabilità, ha visto in questa iniziativa un modo di dare risposta soltanto ad interessi di parte, cioè a quelli di una singola categoria di disabili, trascurando ingiustamente tutte le altre.

Ecco una delle proteste divulgata nella vetrina FB, tanto per fare un esempio:

Chi usa e sfrutta la propria disabilità per farne un business, approfitta delle diversità altrui e fa credere di essere un benefattore mirando solo ed esclusivamente ai propri e non indifferenti guadagni, é a mio avviso un essere privo di moralità e dignità... chi fa delle differenze tra i diversamente abili stabilendo, a suo avviso, chi ha più o meno diritto ad essere aiutato, ed usando come metro sempre e solo il dio denaro, é affetto da delirio di onnipotenza ed é un essere spregevole (RC).

Il tono è esageratamente polemico e, secondo molti, la lamentela espressa è del tutto a sproposito e fuori centro.

Se è vero che il Progetto NuotAbile riguarda una sola categoria di disabili è anche vero che gni disabilità può presentare delle problematiche differenti per cui progettzioni come questa non possono mai essere di massa e generaliste.
Ma è anche vero che l'avvio di "NuotAbile" ha attivato delle sinergie positive e come ha detto l'Assessore Rizzuti in conferenza stampa (tenutasi lo stesso giorno dell'avvio del progetto), "...anche se le risorse sono poche, siamo aperti a tutte le iniziative e a tutti i suggerimenti che vengano dagli stessi utenti".
Quindi è sufficiente essere propositivi e sicuramente da parte degli enti sponsor del progetto Nuotabile verranno risposte positive e potranno partire sinergie positive e circuiti virtuosi.

Per quanto riguarda l'utilizzo della Piscina Comunale da parte dei disabili motori si è fatto tanto. Per esempio, grazie all'attivarsi dell'INAIL presso il Comune di Palermo, lo scorso anno è stato messo in funzione un sollevatore per soggetti disabili e, dopo molte lungaggini sono stati messi a norma per diabili motori spogliatoi e percorsi di accessi alla piscina coperta.

Malgrado ciò, si sono verificate negli ultimi mesi misteriose disfunzioni (alcune derivanti da veri e propri atti di sabotaggio e colpevoli negligenze) che rendono difficoltosa la fruizione dell'impianto da parte dei soggetti disabili.

La protesta, quindi, dovrebbe essere rivolta non tanto al progetto "Nuotabile" che, tra l'altro, è riservato ad una categoria di dsabili per i quali non vi è problema di barriere architettoniche o di altre malfunzioni di questo tipo, ma agli Enti e agli organi amministrativi dai quali dipende il buon funzionamento degli impianti sportivi che, con tanta fatica sono stati aperti ai disabili, con la consapevolezza che a volte c'è una piccola guerra di sabotaggi che non tanto dipende dai vertici amministrativi con i quali sono stati stipulati accordi virtuosi, ma dalla base operativa (o meglio da qualche soggetto soltanto che si adopera a remare controcorrente e a mettere ostacoli di vario genere).

Questa la risposta di Ninni Gambino (paraplegico) : Visti i recenti accadimenti mi vedo costretto a rispondere a chi di disabilità non sa niente e parla solo per ottenere una falsa approvazione da coloro che leggono senza sapere cosa stia veramente succedendo. Sono più che convinto che la critica virulenta (sopra riportata) sia rivolta me, e rispondo dicendo che le belle parole sono solo parole. Ci venga spiegato come mai da qualche giorno i bagni sistemati per i disabili in piscina vengono lasciati chiusi, senza che le chiavi siano più disponibili, senza un motivo reale. Ci venga spiegato come mai noi disabili non possiamo usufruire degli spogliatoi, docce,bagni comuni.

Il protocollo d'intesa stipulato con l'INAIIL prevedeva ben altri accordi. E della richiesta, ai genitori dei ragazzi disabili che frequentano la piscina, di pagare il biglietto d'entrata sapendo bene che sempre il protocollo d'intesa prevedeva ben altro. Vogliamo parlare anche di questo?

Tutto i lavori che sono stati fatti in piscina per renderla accessibile ai disabili sono il frutto di 11 anni di lavoro con gli Enti preposti, senza alcun guadagno pe rchi si è prdigato, essendo lui stesso disabile, se non la possibilità se non la possibilità di entrare in acqua senza aiuto.

Il lavoro con i disabili  e il conseguente inserimento al corso di attività in acqua,è svolto da unéquipe multidisciplinare di professionisti che hanno un rapporto diretto con le famiglie di cui io non mi occupo.

Il mio lavoro è quello di istruttore di nuoto: si tratta di un brevetto che ho preso come tutti quelli che lavorano in piscina senza che me lo abbia regalato nessuno.

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16 gennaio 2012 1 16 /01 /gennaio /2012 21:10

Wheelchair-Basket-a-Palermo_15-gennaio-2012.jpg

 

Ieri, 15 gennaio 2012, esordio della prima squadra di basket palermitana in wheelchair. E' stata la squadra INAIL I Ragazzi della Panormus. La partita di Basket contro i più forti avversari HBari 2003, si è svolta al PalaUditore ed è stata a tutti gli effetti il primo incontro del Campionato Nazionale di Basket in carrozzina Serie B 2011/2012.

Grande gioco di squadra, considerando che la compagine palermitana è nata solo da pochi mesi.

La Panormus non ha vinto, ma si è battuta con onore contro degli avversari indubbiamente più forti che, con una maggiore esperienza, andavano a canestro con maggiore facilità!

Complimenti a tutti!

 

Ricordiamo qui che le Wheelchair per il gioco del Basket sono molto simili a quelle utilizzate dai tennisti in Wheelchair: baricentro basso, due ruote fortemente inclinate verso il centro per dare maggiore assetto di stabilità al dispositivo, e un carrello centrale fornito - a seconda dei modelli - di tre o di quattro rotelle che, migliorando l'assetto ulteriormente, consentono delle rapide giravolte, senza che vi sia una perdita di stabilità. Deve essere leggera e scattante e facile da muovere sia nella traslazione sia nelle giravolte sia nei cambi di direzione.

Vi sono anche delle differenze: in queste si può osservare un rinforzo anteriore, posto subito davanti alla pedana dei piedi che funge da protezione in caso di collisioni, che sono altamente probabili nel corso di azioni concitate.

In ogni caso devono essere fatte in modo da consentire a ciascun giocatore la più ampia possibilità di regolazione per raggiungere l'assetto più idoneo e più confortevole.

Le regole del Basket su carrozzina sono identiche a quelle del Basket per normalmente abili, con qualche piccola differenza per quanto riguarda il tempo in cui il giocatore può trattenere la palla prima di passarla ad un compagno di squadra o di lanciarla a canestro.

In ogni caso, dopo due palleggi, il giocatore deve disfarsi della palla.

Dopo un apposita visita per la valutazione del tipo di disabilità, ad ogni giocatore viene assegnato un punteggio che va da 0,5 a 4,5. Al fine di garantire il massimo equilibrio tra le squadre in campo, durante le partite la somma dei valori di ogni quintetto non deve superare - in Italia - i 14,5 punti.

Le classificazioni sono 8: 1.0 punti (le disabilità più gravi), 1.5, 2.0, 2.5, 3.0, 3.5, 4.0 e 4.5.

 

DSC07196.JPG

 

(Fonte: CIP) Storia della FIPIC

La FIPIC è la Federazione Sportiva Paralimpica cui il CIP, Comitato Italiano Paralimpico, ha demandato la gestione, l'organizzazione e lo sviluppo dell'attività sportiva per la pallacanestro in carrozzina.

La sua costituzione è avvenuta in due fasi: la prima ha avuto luogo il 13 giugno 2010 con l'approvazione della Carta Statutaria mentre, in una seconda fase, in data 25 settembre 2010, si è proceduto all'elezione del Presidente e dei Consiglieri Federali.

Il Basket in carrozzina è disciplina Paralimpica e quindi parte integrante dell'International Paralympic Commettee (http://www.paralympic.org/) ed è governato dall'I.W.B.F. (International Wheelchair Basketball Federation http://www.iwbf.org).

Il Basket, a livello Europeo, è governato dall’I.W.B.F. Europe (http://www.iwbf-europe.org) secondo le regole dall’International Wheelchair Basketball Federation.

 

DSC07026

Foto di Maurizio Crispi: due momenti della partita


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16 gennaio 2012 1 16 /01 /gennaio /2012 16:18
sollevatore-disabili-nella-piscina-di-Palermo.jpgDomani mattina (martedì 17 gennaio), a Palermo presso la sede del CONI in Via Pietro Nenni, alle ore 10,30, si terrà una conferenza stampa per presentare il progetto “NuotAbile” patrocinato e sponsorizzato dal Comune di Palermo, Assessorato allo sport, dalla Provincia, dal CONI, dal CIP Palermo e dal Panathlon International Club di Palermo.
Il progetto presentato dall'associazione Aurora onlus è rivolto a 10 ragazzi autistici o con disturbo  pervasivo dello sviluppo di età compresa tra 5 e 12 anni.
Obiettivi del progetto saranno la sollecitazione e sviluppo dei processi cognitivi, l'attivazione di dinamiche relazionali e di gruppo, lo sviluppo dell'autonomia personale, la conoscenza del sé corporeo, lo sviluppo di abilità grosso-motorie, di coordinamento e di equilibrio statico e dinamico.
Il progetto che prenderà l'avvio domani (17.01.2012) pomeriggio, presso la Piscina Comunale di Palermo in Via del Fante, avrà una cadenza di tre incontri a settimana (martedì, giovedì e venerdì) per una durata di tre mesi.
Alla conferenza stampa parteciperanno i genitori e i responsabili dei soggetti sponsor che hanno firmato un protocollo di intesa per la realizzazione dello stesso.
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7 novembre 2011 1 07 /11 /novembre /2011 07:34

zanardiAlessandro Zanardi (Barilla Blu Team) vince in volata la New York City Marathon con il nuovo record della corsa in handbike, avendo tempestivamente recuperato da un incidente tecnico in volata finale, quando la catena di trasmissione è caduta a 500 metri dall'arrivo. Alex, risolto con grande presenza di spirito il problema, ha superato in volata il polacco Rafal Wilk con il nuovo record 1h13'58". Zanardi è il primo italiano a vincere nella categoria handbike.

Alessandro Zanardi non tradisce le attese della vigilia e vince in volata la gara di handbike della 42° ING New York City Marathon, con il nuovo primato della corsa di 1h13'58". Frantumato così il precedente record di 1h17'48", ottenuto nel 2007 dall'americano Alejandro Albor, proprio nell'edizione dell'esordio di Zanardi in questa specialità. Oltre al record della corsa, Alex diventa così il primo italiano a vincere la Maratona di new York in handbike.
Una gara tiratissima fin dalla prime battute, quella di oggi, con passaggi intermedi che già facevano presagire un tempo eccellente e che ha visto come protagonisti assieme a Zanardi, l'americano Dane Pilon, suo diretto avversario anche nelle gare di paraciclismo, e il polacco Rafal Wilk. Gli ultimi metri di gara sono stati decisivi e hanno avuto anche attimi di suspense: dopo Colombus Circus, quando il percorso rientra in Central Park a circa 500 metri dall'arrivo, Zanardi ha colpito un gradino del marciapiede perdendo la catena della sua handbike. Fortunatamente è riuscito a ripartire subito, non cedendo troppo terreno ai suoi avversari e riagganciandoli dopo pochi metri. Nella volata finale, con Pilon che perdeva il controllo del suo mezzo andando a sbattere contro le transenne di recinzione, Zanardi trionfava su Wilk.
"Ho sfatato il detto 'Non c'è due senza tre" - commenta Zanardi - anche se quando mi è caduta la catena ho pensato per un attimo che questa maratona fosse per me davvero maledetta...! Invece è stata bellissima, un'emozione unica dal primo all'ultimo metro, con tanta gente che mi conosceva e mi gridava 'Forza Alex!'. A volte penso di essere l'artefice delle mie sventure, visto che subito prima della gara avevo maneggiato sulla mia bicicletta, cambiando il paracatena. Evidentemente qualcosa non ha funzionato, ma per fortuna sono riuscito anche stavolta a mantenere il sangue freddo e a rimettere a posto la catena in tempo record. Mi spiace invece per l'incidente dell'americano Pilon che è stato portato via in ambulanza: spero solo che non abbia gravi conseguenze e sarebbe stato bello fare la volata anche con lui."
La vittoria di Alex Zanardi conferma il grande feeling tra il Barilla Blu Team e la maratona di New York. La prima impresa nella Grande Mela fu di Fabrizio Macchi che nel 1989, 1990 e 1991 coprì entrambe le volte i 42.195 metri con le stampelle. Nel 2006 fu la volta di Vittorio Podestà che arrivò secondo alle spalle dell'olandese Edward Maalouf, atleta poi battuto due anni dopo alle Olimpiadi di Pechino (Podestà argento, Maalouf bronzo). Nel 2007 ci fu infine il debutto di Zanardi che, alle prese con l'handbike da qualche mese, arrivò 4°. Ci riprovò lo scorso anno ma una foratura poco dopo la partenza compromise la sua gara.

Sul blog www.shareyourdream.it, i tre campioni continuano a scrivere nuove pagine del loro percorso sportivo, raccontando se stessi, le loro passioni e le loro emozioni. Da oggi, sempre sullo stesso sito, è possibile raccontare la propria impresa sportiva nella sezione Un Sogno per Te e avere l'opportunità di vincere un viaggio a Londra per assistere alle finali della Paralimpiadi del 2012 assieme al Barilla Blu Team. Oppure è possibile proporre Un Sogno per gli Altri e realizzare un progetto sportivo di solidarietà a beneficio di un’associazione, una comunità o un ente grazie al contributo che Barilla destinerà alla migliore iniziativa.

Per ulteriori informazioni:
Marina Morsellino
Ufficio Stampa Barilla
marina.morsellino@barilla.com
0521.262288

Manuela Merlo
Studio Ghiretti & Associati
manuela.merlo@studioghiretti.it
338.2378079

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2 novembre 2011 3 02 /11 /novembre /2011 10:00

Macchi_01.jpgEsordio in pista sulle due ruote per Jean Alesi assieme all'amico Fabrizio Macchi. La mattina del 31 ottobre 2011, l'ex-pilota di Formula 1 e il vice campione del mondo di paraciclismo si sono allenati assieme sull'ovale del Velodromo di Montichiari.
Parma 31 ottobre 2011 - Due obiettivi, Los Angeles e Indianapolis, una grande amicizia, un ovale e due bici Specialized. Da questi ingredienti è iniziata stamattina al Velodromo Fassa Bortolo di Montichiari (BS) la preparazione di Fabrizio Macchi e Jean Alesi, verso i Mondiali su Pista di Los Angeles di febbraio per il primo, e la 500 Miglia di Indianapolis per l'ex ferrarista che tornerà così alle competizioni il prossimo 27 maggio dopo un periodo di stop.
I due campioni, grandi amici nella vita, hanno svolto una seduta di allenamento in pista - battesimo dell'ovale sulle due ruote per Jean Alesi, sotto lo sguardo attento del CT della Nazionale di Paraciclismo Mario Valentini, in raduno con gli azzurri a Montichiari. Dopo una ventina di giri di riscaldamento, Fabrizio ha fatto scoprire a Jean l'ebbrezza delle curve paraboliche, correndo nella parte alta dell'anello. La seconda metà dell'allenamento è stata invece dedicata al Keirin, con i due atleti che si sono posizionati dietro la moto. Infine, Jean Alesi ha proseguito in solitaria gli ultimi giri, con Fabrizio che dall'esterno commentava il suo stile ai microfoni di Sky Sport.
macchi 02"E' stata una giornata davvero proficua per me - commenta raggiante il pilota automobilistico - potersi allenare con un campione del calibro di Fabrizio e poter ascoltare da lui a da Valentini consigli così importanti per la mia preparazione e su come approcciare la bici in maniera professionale, rappresentano sicuramente un valore aggiunto in vista del mio ritorno alle gare".
"Questa mattina Jean ha affrontato per la prima volta l'anello non con le 4 ruote ma con le sue due gambe - racconta il ciclista varesino - è un campione anche in sella alle due ruote e in pista è molto aggressivo proprio come lo è sulla monoposto. E' stato molto stimolante anche per me e, Jean si è appassionato al ciclismo paralimpico e l'anno prossimo vuole venire a Londra a seguire le nostre gare".
"Jean e Fabrizio hanno utilizzato due modelli diversi di Specialized: Macchi la Shiv che usa sia in pista che nelle crono su strada e con la quale ha vinto l'Argento ai mondiali a cronometro a settembre, mentre per Alesi abbiamo scelto una Venge, un modello più semplice e più maneggevole visto l'esordio in pista. Una bicicletta comunque veloce e performante, utilizzata da Mark Cavendish della HTC-Highroad per vincere i mondiali di ciclismo su strada: i risultati si sono visti sul campo questa mattina - commenta Marco Cislaghi, Responsabile Marketing Specialized Italia.
Terminata la seduta d'allenamento con Alesi, per Macchi continua il ritiro con la nazionale in vista della preparazione mondiale.

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9 ottobre 2011 7 09 /10 /ottobre /2011 17:12

marianna_lauro1.jpgTrionfo azzurro alla “Wheelchair Tennis Mediterranean Cup”: la 1^ edizione va a Marianna Lauro e Fabian Mazzei
Trionfo azzurro nella prima edizione della Wheelchair Tennis Mediterranean Cup, torneo del NEC WHEELCHAIR TENNIS TOUR “sanzionato” dall'ITF (International Tennis Federation) con un montepremi di 4400 dollari, il più alto al mondo per questa categoria di tornei, che nonostante il maltempo che ha imperversato su Palermo si è concluso questa mattina sui campi in terra rossa del Country Time Club di viale dell’Olimpo dove si sono disputate le finali del tabellone maschile, di quello femminile e del doppio sia maschile che femminile.
A vincere il titolo maschile, davanti ad un buon pubblico, è stato il grande favorito della vigilia, ovvero Fabian Mazzei, testa di serie n. 1 del torneo e n. 25 della classifiche mondiali.

Il trentasettenne bolognese, che è anche il numero uno d’Italia, ha giocato un grande match non lasciando scampo al transalpino Sebastien Husser (vincitore quest’anno di un futures in Italia e di uno in svizzera, oltre che finalista in due prove giocate in Francia). Il ventunenne francese di passaporto italiano, seconda testa di serie e n. 44, tesserato con la Polisportiva Alba di Palermo, nulla ha potuto contro un Mazzei apparso in grande forma durante tutto il torneo. Ed il 6-0 6-0 finale non è che la testimonianza.

Quella di oggi per Fabian Mazzei è stata la terza vittoria stagionale dopo i successi in un Itf3 in Croazia e nell’Open di Albarella, mentre in due occasioni è stato sconfitto in finale, ovvero in un Itf2 in Spagna e nell’Itf3 Alpi del Mare.

Decisamente più combattuta, quantomeno nel primo set, la finale donne vinta dalla testa di serie n. 1 e 23 delle classifiche Internazionali, Marianna Lauro. La Lauro, trentadue anni a novembre, in un primo parziale molto bello e combattuto ha dovuto faticare più del previsto per aggiudicarselo contro una Stefania Galletti per nulla arrendevole. Ed il 7-5 finale sta a dimostrarlo. Nel secondo set però c’è stata poca storia con la Lauro che ha chiuso lasciando un solo games alla trentacinquenne torinese.
Le due tenniste si sono invece aggiudicate il titolo di doppio sconfiggendo con un netto 6-1 6-1 la coppia turca Bulgurcu-Yildiz.
Il doppio maschile, invece, è stato decisamente più combattuto e si è concluso solamente al terzo set con la vittoria della coppia Mazzei-Husser sul russo Shevchik e l’americano Baldwin.
RISULTATI:

Singolare femminile: Marianna Lauro (Ita, 23) b. Stefania Galletti (Ita, 88) 7-5 6-1.

Singolare maschile: Fabian Mazzei (Ita, 24) b. Sebastien Husser (Fra, 44) 6-0 6-0.
Doppio femminile: Lauro-Galletti (ITA) b. Bulgurcu-Yildiz (Tur) 6-1 6-1.

Doppio maschile: Mazzei (Ita) - Husser (Fra) b. Shevchik (Rus) – Baldwin (Usa) 5-7 7-5 6-3.

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  • : Una pagina web per parlare di podismo agonistico - di lunga durata e non - ma anche di pratica dello sport sostenibile e non competitivo
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  • Mi chiamo Maurizio Crispi. Sono un runner con oltre 200 tra maratone e ultra: ancora praticante per leisure, non gareggio più. Da giornalista pubblicista, oltre ad alimentare questa pagina collaboro anche con altre testate non solo sportive.
  • Mi chiamo Maurizio Crispi. Sono un runner con oltre 200 tra maratone e ultra: ancora praticante per leisure, non gareggio più. Da giornalista pubblicista, oltre ad alimentare questa pagina collaboro anche con altre testate non solo sportive.



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Il perchè di questo titolo

DSC04695.jpegPerchè ho dato alla mia pagina questo titolo?

Volevo mettere assieme deio temi diversi eppure affini: prioritariamente le ultramaratone (l'interesse per le quali porta con sè ad un interesse altrettanto grande per imprese di endurance di altro tipo, riguardanti per esempio il nuoto o le camminate prolungate), in secondo luogo le maratone.

Ma poi ho pensato che non si poteva prescindere dal dare altri riferimenti come il podismo su altre distanze, il trail e l'ultratrail, ma anche a tutto ciò che fa da "alone" allo sport agonistico e che lo sostanzia: cioè, ho sentito l'esigenza di dare spazio a tutto ciò che fa parte di un approccio soft alle pratiche sportive di lunga durata, facendoci rientrare anche il camminare lento e la pratica della bici sostenibile. Secondo me, non c'è possibilità di uno sport agonistico che esprima grandi campioni, se non c'è a fare da contorno una pratica delle sue diverse forme diffusa e sostenibile. 

Nei "dintorni" della mia testata c'è dunque un po' di tutto questo: insomma, tutto il resto.

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Come nasce questa pagina?

DSC04709.jpeg_R.jpegL'idea motrice di questo nuovo web site è scaturita da una pagina Facebook che ho creato, con titolo simile ("Ultramaratone, maratone e dintorni"), avviata dall'ottobre 2010, con il proposito di dare spazio e visibilità  ad una serie di materiali sul podismo agonistico e non, ma anche su altri sport, che mi pervenivano dalle fonti più disparate e nello stesso tempo per avere un "contenitore" per i numerosi servizi fotografici che mi capitava di realizzare.

La pagina ha avuto un notevole successo, essendo di accesso libero per tutti: dalla data di creazione ad oggi, sono stati più di 64.000 i contatti e le visite.

L'unico limite di quella pagina era nel fatto che i suoi contenuti non vengono indicizzati su Google e in altri motori di ricerca e che, di conseguenza, non risultava agevole la ricerca degli articoli sinora pubblicati (circa 340 alla data - metà aprile 2011 circa - in cui ho dato vita a Ultrasport Maratone e dintorni).

Ho tuttavia lasciato attiva la pagina FB come contenitore dei link degli articoli pubblicati su questa pagina web e come luogo in cui continuerò ad aprire le gallerie fotografiche relative agli eventi sportivi - non solo podistici - che mi trovo a seguire.

L'idea, in ogni caso, è quella di dare massimo spazio e visibilità non solo ad eventi di sport agonistico ma anche a quelli di sport "sostenibile" e non competitivo...

Il mio curriculum: sport e non solo

 

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