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11 giugno 2014 3 11 /06 /giugno /2014 17:44

Storie esemplari. Il 14enne Hunter Gandee trasporta il fratellino disabile sulle spalle per più di 60 km: amore fraterno, solidarietà e abnegazione

 

E' un fatto ancora recente che sta facendo il giro del mondo perche racconta una storia esemplare di amore fraterno, di solidarietà e abnegazione: il 14enne Hunter Gandee (che vive con la famiglia in una cittadina del Michigan, USA), ha trasportato sulle proprie spalle per più di 60 km il fratellino disabile, affetto da una forma rara di paralisi cerebrale infantile, per far così conoscere al mondo la malattia di cui suo fratello è portatore e che lo rende disabile.
Hunter Gandee è uno sportivo, praticante il wrestling, avvezzo alla fatica, ma ciò nondimeno si è preparato lungamente per trovare il modo migliore di trasportare il fratellino sulle proprie spalle e abituarsi a tenere a lungo il suo peso su di sé.
In tutto questo percorso e per tutta la durata della "lunga marcia", Hunter è stato supportato affettuosamente dai genitori assieme ai quali ha ideato l'impresa. 


La lunga marcia di Hunter Gandee. Più di sessanta chilometri a piedi, con il fratellino sulle spalle: è il gesto d’amore che Hunter Gandee, un quattordicenne del Michigan, ha compiuto per il fratellino Braden di sette anni più giovane di lui e affetto da paralisi cerebrale. Con i loro genitori, entrambi i fratelli avevano partecipato a una maratona di beneficenza: Braden non è in grado di camminare senza aiuto, e così Hunter se l’è semplicemente caricato sulle spalle per poter tagliare il traguardo insieme.
La storia di Hunter, raccontata da USA Today, sta già facendo il giro del mondo: da settimane il ragazzino si preparava per questa lunga camminata, organizzata da lui e dalla sua famiglia per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle paralisi cerebrali infantili e chiedere che la ricerca medica lavori per trovare nuove cure e terapie per tutti i bambini come Braden.
Sabato mattina (il 7 giugno 2014) la partenza dalla cittadina di Temperance, vicino al confine con l’Ohio: il traguardo era fissato 64 chilometri più avanti, presso l’Università del Michigan, che avrebbero dovuto raggiungere dopo due giorni di cammino. Ma circa a metà del percorso la fatica si è fatta insostenibile. «Onestamente c’è stato un momento in cui abbiamo pensato di fermarci – racconta Hunter – Le gambe di Braden erano messe piuttosto male e abbiamo preso in considerazione l’idea di rinunciare. Eravamo a circa trenta miglia».

Poi, Hunter ha ricevuto una telefonata da un suo amico, che gli ha detto che aveva pregato per lui e suo fratello. Quel gesto e quelle semplici parole, insieme a un po’ di riposo e a un cambio di posizione di Braden sulle sue spalle, hanno fatto sì che Hunter trovasse le energie necessarie per portare a termine l’impresa e camminare per le ultime dieci fatidiche miglia.
Ci hanno messo un po’ più del previsto, ma alla fine i Gandee sono riusciti ad arrivare all’Università del Michigan seguiti da una dozzina di parenti e amici che li avevano accompagnati lungo tutto il percorso. 

L’ultimo ostacolo era superare una piccola collina, dove era stato sistmato un grande cartellone pubblicitario. A quel punto Hunter ha sganciato il fratellino dalle spalle e lo ha alzato per fargli toccare con una mano il cartellone. Quel gesto ha scatenato un grande applauso.

«Siamo andati avanti e adesso siamo qui!» - Al termine dell'ultramaratona qualcuno ha chiesto al piccolo Braden come si sentisse. «Stanco» – ha risposto semplicemente il piccolo. Anche Hunter ha ammesso di sentirsi più stanco di quanto avesse preventivato: «Mi fanno male le gambe – ha detto il ragazzino – Ma siamo andati avanti. E adesso siamo qui».
Nonostante i suoi quattordici anni, Hunter è un atleta, un wrestler che, forse, un giorno intraprenderà la carriera da professionista. Ha spiegato di essere allenato alla fatica, ma quello che ha fatto per il fratellino va ben oltre il semplice gesto atletico: «Non riesco a dire quanto Braden sia speciale per me, non riesco a dirlo con le parole – ha detto – È eccezionale. Lui per me c’è sempre e volevo davvero fare qualcosa per lui».

 

(21 maggio 2014) Hunter Gandee will walk from his high school to the University of Michigan with his brother, 7, on his back. - LoneWolf Sager


 

Pubblicato il 07/giu/2014. Hunter Gandee, 14, has been helping his younger brother, Braden, who has cerebral palsy, walk for years. Now Hunter wants to raise awareness about his brother's condition and is in the middle of carrying Braden 40 miles on his back. Jim Axelrod reports.

Hunter Gandee, 14, has been helping his younger brother, Braden, who has cerebral palsy, walk for years. Now Hunter wants to raise awareness about his brother's condition and is in the middle of carrying Braden 40 miles on his back. Jim Axelrod reports.

Hunter Gandee, 14, has been helping his younger brother, Braden, who has cerebral palsy, walk for years. Now Hunter wants to raise awareness about his brother's condition and is in the middle of carrying Braden 40 miles on his back. Jim Axelrod reports.

A brother's love in fighting cerebral palsy

 


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13 maggio 2014 2 13 /05 /maggio /2014 22:07

6 Giorni podistica del Lago di Balaton (BalatonFured) 2014 (4^ ed.). Andrea Accorsi 5° assoluto con nuova MPM di categoria. Italia 3^ nella classifica per nazioni

 

La 6 Giorni sul Lago Balaton 2014 è giunta alla sua conclusione. Il crevalcorese Andrea Accorsi ha terminato la sua fatica  al 5° posto assoluto e ha conquistato la Miglior Prestazione Mondiale di categoria.
Bravi anche gli altri Italiani: Michele Notarangelo al 10°, Stefano Grandi al 18° e Giovanni Piscopo al 21°.

L'Italia, grazie allo sforzo congiunto di tutti gli atleti che la rappresentavano è stata 3^ nella Classifica per Nazioni. 


E’ difficile sintetizzare in poche righe una 6 Giorni, quasi impossibile quella appena conclusa sulle rive del Lago Balaton.

La 4^ edizione della 144 ore ungherese è stata, soprattutto per noi Italiani, un condensato di emozioni difficilmente riproponibile.

La punta di diamante della spedizione azzurra era sicuramente Andrea Accorsi, l’Atleta di Crevalcore partito con il dichiarato intento di riprendersi la MPI nella specialità, da lui stabilita sempre a Balatonfured con 777,621 km ma poi battuta da Lucio Bazzana che ad Antibes (F) aveva completato 814,880 km.

Andrea, tipo deciso e lo sanno tutti, da subito ha impostato la gara con “quell’obbiettivo”: ha rispettato la sua tabella per ore ed ore, fino a raggiungere anche 34 km di vantaggio sui passaggi di Bazzana, utili per un finale in controllo se... se non ci si fosse mezzo di mezzo la tibia sinistra che, dopo segnali sempre piu forti, ha dato ad Andrea il “game over” alle 19 di lunedi 12, dopo quasi 800 giri e 720 km. Una mazzata.

Ma non per Andrea che non ha ceduto allo sconforto; si è fermato e dopo lunghi conciliaboli con la terapista e con la compagnia di vita Monica Barchetti (che lo ha seguito e gestito “dai box”) si è visto immobilizzata la tibia con un tape e così è ripartito.

Non certo al ritmo di prima ma, inanellando un’altra trentina di giri, con 747,066 km ha chiuso al 5° posto assoluto, regalandosi la Miglior Prestazione Mondiale di categoria, fino ad oggi appartenuta al forte Schlotter, pure lui in gara al Balaton e 3° alla fine.

Cosa si può ricevere di più come emozioni da simili personaggi?!?

Ma Andrea non è stato l’unico a far vibrare le corde dei sentimenti perché, non molto da meno, è stato Stefano Grandi, per gli amici “il TOP”.

Pur se al suo esordio nella specialità, provenendo dall’UltraTrail (17 ore in quello del MontBlanc), con un personale di 3h09’ sulla Maratona, Stefano era partito con un obbiettivo niente male: battere la MPI di categoria, in possesso di un altro grande delle lunghe come Antonio Tallarita con i suoi 761,482 km

Un’impresa che, km dopo km, ora dopo ora si vedeva sempre più vicina, con Stefano che fino al 4° giorno era ancora in tabella poi, come per Andrea, la beffa sotto forma di vesciche che, ovviamente, gli impedivano di correre al meglio. E così per Stefano il finale dice di km 575,13 e 18^ posizione finale, ma soprattutto di un sogno sfumato, anche se il suo esordio è sicuramente da incorniciare.

Al 10° posto della Classifica Generale si è piazzato, invece, Michele Notarangelo, spesso ripreso ed immortalato sul sito dell’Organizzazione in atteggiamenti scherzosi ma che, in gara, non ha di certo scherzato.

Partito con un PB di km 564,384, nonostante abbia sofferto pure lui di vesciche, è riuscito a ritrovare le forze e a prendere un ritmo che l’ha portato a superare il “muro” dei 700 km, di soli 2,064 km ma l’ha fatto, diventando il 7° italiano di sempre nella specialità.

Cosa dire di un Atleta che si migliora di 138 km?!?

Al 21° posto Assoluto troviamo invece Giovanni Piscopo, soprannominato Diesel per la sua andatura costante, leggermente calata solo nel finale, che gli ha permesso di chiudere con 531,646 km.

Anche per lui un miglioramento di oltre 15 km. Bravo.

La squadra italiana ha conquistato così il 3° posto nella graduatorie per Nazioni al Balaton, in una 4^ edizione di altissimo livello, con 7 Atleti nei primi 10 (e 12 nei primi 20) che hanno battuto Record Mondiali o Nazionali o che hanno staccato i loro PB.

Vittoria assoluta per il giovane francese Olivier Chaigne con 920,75 km (nuovo record della gara), davanti  al norvegese Trond Sjavik con 891,95 km (nuovo PB) ed al tedesco Hans-Jurgen Schlotter con 875,75 (nuovo record di categoria)

Tra le donne gara in solitaria di testa della canadese Charlotte Vasarhelyi (che chiude al 6° posto assoluto) con 733,54 km (nuovo record della gara “strappato” a Monica Barchetti), davanti alla tedesca Silke Gielen che completa 720,04 km (nuovo record di categoria) ed all’olandese Ria Buiten, 20^ assoluta, che termina 557,13 km.

Una grande 6 Giorni del Balaton, che ci avrebbe potuto dare risultati ancora più eclatanti ma che ha ugualmente fatto vivere ai tanti appassionati che l’hanno seguita sul web, grazie anche agli aggiornamenti statistici precisi di Enrico Vedilei ed alle annotazioni puntuali di tanti compagni di gara degli Azzurri come ad esempio Andrea Boni Sforza, 144 ore di sana passione per una disciplina non forse capita da tutti ma che, se la conosci, se la vivi, ti ripaga con emozioni e sensazioni uniche.

Le premiazioni con lo sfondo della spiaggia del Balaton chiudono questa 4^ edizione. Molti si danno appuntamento al 2015, altri giurano e spergiurano che mai più rifaranno un’esperienza simile, salvo poi, appunto, darsi appuntamento “alla prossima”.

Andrea Accorsi, assieme all’inseparabile Monica e agli altri Azzurri, sono attesi per le ore 19,00 per un brindisi in Sala Ilaria Alpi del Comune di Crevalcore (via Persicetana 225), assieme a chi vorrà incontrare e salutare questi nostri grandi Atleti; Andrea, Stefano, Michele e Giovanni.

 

 

 

Nella fot  i 4 italiani che hanno partecipato alla BalatonFured 2014: Giovanni Piscopo, Andrea Accorsi, Michele Notarangelo e Stefano Grandi (foto Monica Barchetti)


 

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12 maggio 2014 1 12 /05 /maggio /2014 20:20

6 giorni podistica del Lago di Balaton (BalatonFured) 2014. Dopo cinque giorni, Accorsi in media per la nuova MPI di specialità

 

Al 5° giorno di gara alla 6 giorni running del Lago di Balaton (BalantonFured) alla sua 4^ edizione, il crevalcorese Andrea Accorsi occupa il 4° posto assoluto della graduatoria ed è in piena corsa per la conquista della MPI nella specialità: un Andrea Accorsi insolito, con una folta barba brizzolata, assolutamente insolita per chi lo conosce e che, inevitabilmente, richiama la barba di Lucio Bazzana, attuale titolare della MPI di specialità. Che questa barba assolva ad una funzione scaramantica ai fini della conquista dell'obiettivo che Andrea Accorsi si è prefissato o che sia un modo per calarsi il più possibile nel modo di vedere del suo avversario ideale, per poter meglio battere il suo titolo?

Bravi anche gli altri Italiani: Michele Notarangelo al 10° posto, Stefano Grandi al 13° e Giovanni Piscopo al 24°.

Il Balaton dopo 5 giorni: Accorsi in media per la nuova MPI

 

Anche la 5^ giornata di gara si è conclusa sul Lago Balaton e gli atleti tricolore, chi per un verso chi per l’altro, stanno dimostrando tutto il loro valore e la loro forza, soprattutto per vincere acciacchi e stanchezza.

Andrea Accorsi è saldamente al 4° posto ed ha chiuso la giornata con 685,84 km, con ancora 8 km di vantaggio sul passaggio di Bazzana ad Antibes.

Stefano Grandi ha ceduto al dolore provocato dalle vesciche e piano piano è scivolato in 13a posizione con 569,73 km. Un calvario ma si spera che Stefano possa riprendere

Bene Michele Notarangelo al 10° posto: con 585,93 km ha già migliorato il suo PB (precedente 564,928) ed ora potrà incrementarlo ulteriormente, magari proprio nella caccia del 9° posto distante veramente poco.

Al 24° posto troviamo poi Giovanni Piscopo con 450,93 km ben oltre i 382,95 del 2013; macina km con il suo passo tranquillo, da tempo assieme alle due tedesche Ruth e Barbara Jager.

Bella anche l’atmosfera tra i nostri portacolori, ognuno alle prese con i propri problemi, ma che cionondimenocontinuano ad incitarsi l’un l’altro, vero spirito di amicizia e di squadra.

Davanti ad Andrea la gara è dominata dal giovane francese Chaigne mentre alle sue spalle il norvegese Sjavik ha superato il tedesco Schlotter; dopo Andrea, in 5^ posizione, il forte francese Sessegolo (PB 858 km) con una quindicina di km di distacco.

Tra le donne continua la rimonta, lenta ma inesorabile, della tedesca Gielen che oramai è a poco più di 5 km dalla canadese Vasarhelyi, in testa sin dalle prime battute ma che rischia di aver dato troppo.

Sono iniziate le ultime 24 ore, ancora un giorno e decine di giri di questo circuito di 900 metri, da ripetere tante volte per un “effetto criceto” che tra un giorno decreterà le sentenze.

Comunque vada i nostri saranno sempre da applaudire e, anche per le ultime 24 ore e sempre, forza Italia! 

 

 

Nella foto (per concessione dell'Organizzazione): Andrea Accorsi in azione

 

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12 maggio 2014 1 12 /05 /maggio /2014 07:44

6 giorni Podistica del Lago di Balaton (BalatonFured) 2014. Dopo 96 ore di gara, gli Italiani protagonisti

La 6 Giorni sul Lago Balaton 2014 è giunta al termine delle 96 ore, cioè delle prime quattro giornate di gara.

Di alto livello risultano sinora le prestazioni degli Italiani con il crevalcorese Andrea Accorsi al 5° posto assoluto (ed in piena corsa per la MPI sulla distanza) e Stefano Grandi da San Lazzaro di Savena (7° ed in linea per la MPI di categoria)

Bravi anche gli altri azzurri, Michele Notarangelo al 12° posto e Giovanni Piscopo al 27°.

(Comunicato dell'11 maggio 2014) “Il quarto giorno è cominciato, con un’atmosfera strana; potrebbe essere una giornata di transito e nell’aria si respira pace”- così ci racconta Monica Barchetti dal Balaton, MPI della 6 Giorni e quest’anno forzata spettatrice.

Questa e’ l’idea vedendo passare uno ad uno tutti i protagonisti della quarta edizione della 6 giorni.

Quando il vento se ne va, la voglia sarebbe di sdraiarsi sullo sdraio, lungo le sponde del Lago; ma non si può, ci sono Andrea e anche Stefano, Michele e Giovanni in gara e gli occhi e  l’attenzione sono su di loro.

Passata la metà gara, la strada dovrebbe essere “in discesa” ma ovviamente le 96 ore cominciano a presentare il conto.

Ogni Atleta è partito con il proprio obiettivo e tutti i nostri sono in linea con le tabelle, anche se la strada è ancora tanta e dovranno riuscire a non farsi prendere dal panico ma continuare a tenere duro.

Accorsi sta bene ed al momento il suo nemico è il poco tempo per il riposo ma la MPI è ancora sulla tabella ed è qui per questo.

Allo scadere delle 96 ore è in 5^ posizione con km 557,13 ed ha quasi 22 km di vantaggio sul record di Bazzana.

Grandi purtroppo deve fare i conti con qualche vescica (una in particolare, piuttosto dolente, nel mignolo del piede destro), ma rimane anche lui in piena tabella di marcia: Stefano mantiene il 7° posto con km 505,83 ed il suo riferimento sul passaggio di Tallarita 2012 lo vede in vantaggio di quasi 4 km.

Notarangelo, dopo una pausa ristoratrice, ha sofferto per un piccolo problema di ipotermia, causa anche la stanchezza; dopo un massaggio, e qualche ora di riposo, e’ ripartito se possibile ancora più deciso di prima. Adesso è in 12a posizione con km 478,82.

Piscopo, con la sua calma, passo dopo passo accumula km su km.

Con due tifose e supporter come Lucia, sua compagna di vita che lo ha seguito al Balaton, e Monica Barchetti è continuamente spronato e Giovanni, dopo un avvio forse con poca convinzione, ha trovato il ritmo, e  se stesso, ed ha inanellato giri su giri stampando anche un bel 100 km; come succede spesso, ora ci crede, sempre di più ed è al 27° posto con 366, 32 km quindi quasi 6 km oltre il suo PB del 2012.

La gara maschile, salvo imprevisti, dovrebbe aver trovato il suo trionfatore nel francese Chaigne, uno dei ragazzi piu’ giovani in gara e già oltre i 650 km con proiezione vicina ai 900.

Il tedesco Schwerk non riuscirà a conquistare il suo terzo titolo consecutivo e, forse, nemmeno il podio.

Davanti a lui il norvegese Sjavik (588,60) e’ sicuramente una bella realtà della gara, anche se con il suo 820 dello scorso anno non era certo un outsider. Al tedesco Schlotter (605,73) sembra che il destino abbia assegnato la maglia di eterno secondo, almeno qui al Balaton.

Questo, dopo 96 ore è il podio ma mancano ancora 48 ore e non tutto è già scritto …e comunque chissa’!

La canadese Vasarhelyi (tra l’altro con 497,73 è di circa 10 km in vantaggio sui passaggi di Monica nell’anno del record) capeggia sempre la prova femminile ma la tedesca Gielen (486,03) sta rosicchiando terreno e anche qui nulla è scritto. La terza piazza è una lotta a coltello tra l’olandese Buiten e la tedesca Jager, passate alle 96 ore con 378,92 km.

L’organizzazione ha avvisato che e’ previsto l’arrivo di una perturbazione, anche di forte intensità, non escludendo l’ipotesi di sospensione della gara; per ora è solo come giusta informazione a tutti gli Atleti, nell’ottica comunque che vede privilegiare la salvaguardia e l’incolumita’ degli Atleti.

In caso di interruzione il tempo di sosta forzata verrà recuperato prorogando l’orario di fine gara, fissato alle ore 12,00 di per martedi 13 maggio alle h. 12,00; la speranza di tutti è ovviamente che sia solo un “falso allarme” e che la gara prosegua regolarmente, senza snaturare il significato di una “6 giorni”, ma questo non dipende dagli Atleti.

Da Monica Barchetti infine un messaggio dal Balaton 

“Ricevo tantissimi messaggi che riferisco poi ai ragazzi. Sostegno, tifo, incitamento … gli aggettivi sono tantissimi ma una e’ la risposta. GRAZIE”

Grazie a Voi delle emozioni che ci state dando e che ci darete e comunque FORZA AZZURRI

 

Nella foto: Andrea Accorsi in azione (foto concessa dall'Organizzazione)

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12 maggio 2014 1 12 /05 /maggio /2014 05:35

La Grande Guerra a piedi da Londra a Trieste: il lungo viaggio del triestino Nicolò Girardi da Londra a Trieste

 

Il 2014 è l'anno in cui si celebra il ricorrere del centenario dell'avvio della "Grande Guerra", il conflitto mondiale che, all'inizio del XX secolo, devastò l'Europa e ilmondo. In questa occasione, il giornalista triestino, Nicolò Giraldi, compirà un'impresa di grande spessore e significato: una sorta di pellegrinaggio e rivisitazione dei luoghi colpiti dallo scontro mondiale. Il 10 maggio 2014 egli è partito a piedi da Londra, la capitale britannica per compiere un lungo viaggio attraverso i luoghi e la memoria del primo grande conflitto mondiale, concludendo il suo cammino a Trieste. L'arrivo è previsto a trieste per il 9 luglio, dopo circa due mesi di cammino.

 

Il 2014 è l’anno del centenario della Grande Guerra. Nella moltitudine di pubblicazioni di monografie e volumi tematici, eventi e manifestazioni in programma in Italia per celebrare l’anniversario, un progetto assolutamente originale è quello del giovane giornalista triestino Nicolò Giraldi – laureato in storia moderna e corrispondente da Londra per La Voce del Popolo, quotidiano italiano dell'Istria e del Quarnero – che il 10 maggio partirà dalla capitale britannica per un viaggio a piedi attraverso i luoghi e la memoria del primo grande conflitto mondiale con arrivo fissato per il 9 luglio nella sua Trieste.

Se è vero che la storia della Prima guerra mondiale la conosciamo un po’ tutti, è altrettanto vero che la memoria nei cittadini europei oggi, a cent’anni di distanza, è una memoria che si lega alla conoscenza e alla comprensione del conflitto nelle sue immagini simbolo (fronte occidentale di Remarque, le poesie di Ungaretti, il Lusitania che affonda, Trento e Trieste, il massacro di Ypres, la guerra sottomarina tedesca e la rivoluzione d’ottobre, il treno di Lenin, la disfatta di Caporetto, tanto per citarne alcuni), mentre l’obiettivo principale di questo progetto è quello di raccontare la storia dal punto di vista di quelle persone che ogni giorno rivivono in prima persona la grande guerra: chi lavora nei musei, chi fa la guida nei cimiteri e nei sentieri lungo il fronte occidentale, studiosi e ricercatori di diversi paesi e diverse culture, gli ultimi testimoni ovvero quelli che “possiedono” le storie raccontate dai loro genitori e tantissimi altri.

“Alla fine del viaggio – racconta Nicolò Giraldi – mi piacerebbe riuscire a rispondere a più domande possibili attraverso le parole dei veri protagonisti, di chi intravede in questa ricorrenza un’occasione per divulgare, affinché si mantenga la sua memoria e la memoria di un conflitto che causò la morte di oltre 20 milioni di persone. Alla fine del viaggio scriverò sicuramente un libro per condividere con tutti questa avventura che sarà unica e straordinaria, ma ogni giorno sarà possibile seguire le mie “vicissitudini” attraverso Facebook e Twitter”.

La Grande Guerra a piedi da Londra a Trieste: il lungo viaggio del triestino Nicolò Girardi da Londra a TriesteIl viaggio (raccontato da Nicolò Giraldi): Dopo i primi giorni in Inghilterra, mi sposterò attraverso il Canale della Manica, ed arriverò sul continente europeo sconfinando tra Francia e Belgio, lungo quella linea denominata più tardi fronte occidentale. Percorrerò il fronte valicando di tanto in tanto il confine, a dimostrazione di quello che non c’è più – apparentemente – e cercando di captare il più possibile la visione della gente sull’Europa che si sta costruendo. La prima parte del viaggio si svolgerà sull’antico itinerario dei pellegrini che dall’ovest dell’Inghilterra si mettevano in cammino per raggiungere la tomba di Thomas Beckett a Canterbury almeno fino alla dissoluzione del monastero di Canterbury avvenuta nel 1538 (fino a quel periodo veniva considerata dai pellegrini pari quasi al pellegrinaggio verso Roma). Da Dover prenderò un traghetto per Calais e da li entrerò ed uscirò da Belgio e Francia per cinque, sei volte. Visiterò la linea del fronte della Grande Guerra, quella che si assestò dopo la prima battaglia della Marna del settembre 1914. Toccherò paesi simbolo della Grande Guerra come Ypres (Belgio), Lille (Francia) Virton (Belgio) Verdun (Francia) Metz (Francia), assieme ad un’infinita distesa di paesi e villaggi che furono direttamente coinvolti dalla guerra.

Dirigendomi in direzione sud–est arriverò fino a Strasburgo da dove, con un pullman, mi sposterò a Stoccarda. Da qui in poi camminerò alla volta della Baviera, dell’Austria e delle Alpi Carniche. L’obiettivo è riuscire a comprendere cosa fu la guerra in questa zona di terra. I fronti della guerra lasciarono questo spazio lungo centinaia di chilometri – tra l’Alsazia e Lorena fino alla Galizia e il fronte italo-austrungarico dopo il 1915 – nel limbo. Qui la guerra non venne combattuta e i segni della stessa sono forse meno visibili rispetto a quelli raccontati da autori come Remarque o Ungaretti. Così, qual è la memoria del conflitto in queste zone? Come si ricorderà il conflitto? Come viene raccontata la guerra nei luoghi in cui distante è il coinvolgimento?

Addentrandomi in Italia dal Brennero, arriverò a ridosso di Kobarid/Caporetto. Scendendo a valle verso Cividale del Friuli, mi addentrerò in quelle zone così vicine a noi, eppur così poco conosciute. Come vivono le scuole friulane ed isontine la Prima Guerra Mondiale? Il Sacrario di Redipuglia ed altri luoghi simbolo vengono utilizzati per trasmettere la memoria? Quali sono le condizioni in cui versano queste pietre miliari del passato? Nella settimana successiva giungerò a Trieste, luogo simbolo, assieme a Trento, della Grande Guerra e di un percorso risorgimentale italiano iniziato sessant’anni prima.
 

LE TAPPE DEL VIAGGIO:
10 maggio: Dartford – Stansted
11 maggio: Stansted – Maidstone
12 maggio: Maidstone – Canterbury
13 maggio: Canterbury
14 maggio: Canterbury – Dover
15 maggio: Dover – Dunkirk –  Houtquerke.
16 maggio: Houtquerke – Ypres 
17 maggio: riposo e riordino materiale a Ypres.
18 maggio: Ypres – Menen
19 maggio: Menen – Lille
20 maggio: Lille –  Lens 
21 maggio: Lens – Arras
22 maggio: Arras – Cambrai
23 maggio: Cambrai – Saint Quentin
24 maggio: riposo e riordino materiale a Laon
25 maggio: Laon – Reims
26 maggio: Reims
27 maggio: Reims – Sedan
28 maggio: Sedan
29 maggio: Sedan – Virton
30 maggio: riposo e riordino materiale a Virton 
31 maggio: Virton – Aubange
1 giugno: Aubange – Luxembourg City
2 giugno: Luxembourg City – Thionville
3 giugno: Thionville – Verdun
4 giugno: riposo e riordino materiale a Verdun
5 giugno: Verdun – Metz
6 giugno: Metz – Strasbourg
7 giugno: Strasbourg
8  giugno: Strasbourg
9 giugno:  Strasbourg - Stoccarda
10 giugno: riposo e riordino materiale a Stoccarda
11 giugno: Stoccarda – Plochingem 
12 giugno: Plochingem – Camping Aichelberg
13 giugno: Camping Aichelberg – Nellingen
14 giugno: Nellingen – Ulm
15 giugno: Ulm – Augusta
16 giugno: riposo e riordino materiale ad Augusta
17 giugno: Augusta – Odelzhausen Gasthause
18 giugno: Odelzhausen – Dachau
19 giugno: Dachau – Monaco di Baviera
20 giugno: Monaco di Baviera
21 giugno: Monaco di Baviera
22 giugno: Monaco di Baviera – Holzkirchen
23 giugno: Holzkirchen – Wallberg Camping
24 giugno: Wallberg Camping – Ferienwohnungen Maria Kolbl
25 giugno: F.W. Maria Kolbl – Achensee Schwarz District
26 giugno: Achensee Schwarz District – Innsbruck
27 giugno: Innsbruck – Brennero
28 giugno: Brennero – Brunico
29 giugno: Brunico – San Candido
30 giugno: San Candido – Sappada
1 luglio: Sappada – Paluzza
2 luglio: Paluzza – Moggio di Sotto entrata Val Resia
3 luglio: Val Resia – Kobarid
4 luglio: riposo e riordino materiale a Kobarid
5 luglio: Kobarid – Cividale del Friuli
6 luglio: Cividale del Friuli – Gorizia
7 luglio: Gorizia – Monfalcone
8 luglio: Monfalcone – Slivia
9 luglio: Slivia – Trieste

 

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9 maggio 2014 5 09 /05 /maggio /2014 20:49

6 giorni podistica sul Lago di Balaton (BalatonFured) 2014 (4^ ed.). Gli Azzurri sul Balaton sono ...Grandi

 

La 6 Giorni sul Lago Balaton 2014 è giunta al termine delle prime 2 giornate di gara ed è, dunque, in pieno svolgimento.

Di livello le prestazioni degli Italiani presenti sul campo di gara con il crevalcorese Andrea Accorsi al 5° posto assoluto (ed in piena corsa per la MPI sulla distanza) e Stefano Grandi da San Lazzaro di Savena (9° ed in linea per la MPI di categoria)

Bravi anche gli altri azzurri, Michele Notarangelo (17°) e Giovanni Piscopo (36°)

 

La 4^ edizione della 6 Giorni del Balaton sta confermando i pronostici, sia per quanto riguarda la buona qualità organizzativa, sia sotto l’aspetto tecnico.

Dopo l’avvio dettato dal ritmo del sudafricano van der Merwe, scalato di posizioni dopo una lunga pausa ma di nuovo in gara, al termine dei primi 2 giorni la lotta in testa è tra il giovane francese Chaigne e l’esperta coppia di tedeschi Schwerk (vincitore delle ultime 2 edizioni) e Schlotter; in campo femminile, dominio incontrastato, per ora, della canadese Vasarhelyi che ha leggermente calato il ritmo impressionane dell’avvio.

Bellissime notizie arrivano dai nostri portacolori, idealmente capitanati da Andrea Accorsi che ha come obbiettivo riprendersi la MPI ora di Lucio Bazzana con km 814,880, puntando a raggiungere almeno 820 km; la tabella di marcia di Andrea dice che - allo scadere delle 48 ore - con i suoi 306.02 km è di 35 km davanti a quella di Lucio che nel 2012 ad Antibes (F) transitò con 271,6 km.

Ma la vera sorpresa di questo avvio di 6 giorni è senz’altro Stefano Grandi, al suo esordio nella diurissima specialità di Ultra a tempo, sconosciuto ai più ma che promette di lasciare bei segni nel mondo dell’UltraMaratona.

Odontotecnico di San Lazzaro di Savena (BO), nato nel 1961 e sposato con Maddalena dalla quale ha avuto due figli ora di 28 anni (Elisabetta) e di 25 (Luca), ha un PB sulla maratona di 3h14’13” stampato a Calderara 2011; amante dell’Ultratrail (ha finito quello del Mont Blanc 2012 in 17h02’58”), ma soprattutto ha trovato in Accorsi l’appoggio giusto per avvicinarsi e provare questa specialità, impegnandosi con lui in lunghi allenamenti.

Pur se alla prima esperienza su questa particolare corsa ha già le idee chiare e mira addirittura alla MPI di categoria, detenuta da un altro nome storico della 6 giorni come Tallarita; il limite dei 50/54 Antonio l’ha posizionato a km 761,482 proprio a Balatonfured nel 2012.

In quell’occasione Tallarita transitò dopo 48 ore con 270,982 e quindi Stefano, con i suoi 286,22 km è già oltre quella soglia; Maddalena mi ha confidato che il soprannome dato a Stefano è “il TOP”, che voglia dire qualcosa?

La notte è passata con qualche piccolo problema per Andrea ed ancor più per Stefano, problemi poi risolti ed i nostri hanno ripreso bene, come dimostra il tabellone visibile sul sito dell’organizzazione; chi vuol seguire la gara, con postazioni in azione 24 ore su 24, può collegarsi asito web ufficiale oppure sulla corrispondente pagina facebook su Facebook.  

Notarangelo alle prime luci dell'alba è sembrato il più sofferente, ma ha continuato imperterrito il suo cammino (17° con 256,51 km), così come Piscopo (36° con 190,81 km), sorriso e gioia di vivere sempre stampati in faccia.

Tra gli atleti al via anche l’americano Bill Heldenbrand, che si mantiene attorno al 7°/8° posto nonostante i suoi 68 anni e che ha appena conquistato il nuovo record di categoria sulle 48 ore con 290,72 km! Complimenti.

Ora al Balaton c’è sole e caldo, anche se la brezza del Lago mitiga il fastidio.

Le tabelle sempre davanti agli occhi ci danno i ragazzi in linea di marcia.

In testa francesi e tedeschi se le stanno suonando e cantando di santa ragione, ma starei attento anche ad un ragazzo di Crevalcore con il pettorale n.17, per nulla scaramantico.

Comunque, forza azzurri!

 

 

 

Nella foto: Stefano Grandi a Balatonfured (foto M.Barchetti)

 

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6 maggio 2014 2 06 /05 /maggio /2014 06:56

6 giorni Running del Balaton (Balatonfured) 2014 (4^ ed.). Andrea Accorsi ci riprova: un'intervista di Claudio Bernagozzi

L'ultramaratoneta Andrea Accorsi, atleta di Crevalcore (BO), ma anche Organizzatore della Maratona di Crevalcore del 6 gennaio, tornerà a Balatonfured, sulle rive del bellissimo lago ungherese, per cercare di battere la Miglior Prestazione Italiana sulla 6 Giorni di Corsa su Strada, con l’obiettivo di percorrere almeno 820 km.

La manifestazione è in programma dal 7 al 13 maggio.

Andrea Accorsi sul Balaton per riprendersi la MPI della 6 giorni

 

Dal 7 al 13 maggio a Balatonfured, sulle sponde del bellissimo lago ungherese, sarà di nuovo sfida, ad altissimo livello, tra i migliori attori della Corsa su Strada lunga 6 giorni.

E tra chi vorrà provare a giocare un ruolo di primo piano ci sarà sicuramente Andrea Accorsi (Atl. Calderara) che ritorna, sul suolo magiaro, dopo la grande impresa del 2012 che lo vide sul terzo gradino del podio con il suo PB di km 777,621: la MPI prima che l’amico Lucio Bazzzana, in quel di Antibes (F), portasse lo stesso limite a km 814,880, riconquistando il titolo.

Incontriamo Andrea in partenza per Balatonfured, assieme alla compagna di vita Monica Barchetti, che sullo stesso percorso ha lanciato la MPI italiana femminile a ben 723,227 km e che quest’anno sarà l’importante supporto, prima affettivo che tecnico, ad Andrea.

 

Andrea, ancora una 6 giorni? - “Il serio infortunio al menisco del ginocchio sinistro – esordisce Andrea – mi ha bloccato per quasi tutto il 2013 ma la voglia di riprovare l’emozione della 6 giorni è sempre stata forte ed eccomi qui, in partenza per questa nuova avventura che è diventato l’obbiettivo principe dopo che Bazzana mi ha strappato la MPI sulla distanza. Finita una 6 giorni dici subito “mai più” ma poi, se come me sei sempre alla ricerca dei tuoi limiti, di conoscerti sempre meglio “dentro”, se hai fame agonistica, allora ti rimetti di nuovo in gioco”

 

6 giorni Running del Balaton (Balatonfured) 2014 (4^ ed.). Andrea Accorsi ci riprova: un'intervista di Claudio BernagozziCome ti sei preparato a questo appuntamento? - “Ho iniziato a lavorare pesante ad ottobre 2013, con carichi fino a 300 km la settimana, uscite ravvicinate di 80/90 km, spesso senza molto recupero e sperimentando una nuova tecnica di corsa. Ho voluto anche lavorare – ci confessa – sull’aspetto mentale e credo, dopo 7 mesi di duro lavoro, di aver raggiunto una buona condizione. Insomma, sono pronto sia fisicamente che psicologicamente, poi ci saranno la gara e gli avversari a farmi capire se e quanto ho lavorato bene in questi mesi”

 

A proposito di avversari, com’è il livello di questa 4^edizione della 6 giorni ungherese? - “Dire solo di altissimo livello è riduttivo visto che, per la prima volta in una 6 giorni, saranno al via i migliori Atleti della specialità, tutti con limiti oltre gli 800 km. Con il mio PB mi colloco al 10° posto e sarà un grande stimolo avere davanti queste eccellenze della corsa. Tra i favoriti di certo WOLFGANG SCHWERK (D), vincitore delle ultime 2 edizioni con il record della corsa (km 874,864) e uno dei 3 uomini al mondo ad aver superato i 1000 km nel 2007 con km 1010,080 (2a miglior prestazione mondiale alltime). Poi OLIVIER CHAIGNE (F) personale sulla 6 giorni di km 881. DIDIER SESSEGOLO (F) personale sulla 6 giorni di km 858,707 vincitore delle ultime due edizioni della 8 giorni di Monaco con 1041,408 km e della 6 giorni di Londra nel 2013 con km 858,707. WILLIAM SICHEL (Scozia) personale sulla 6 giorni di km 857, vincitore della 1a edizione della 6 giorni di Balatonfured e detentore di tutti i primati assoluti di ultramaratona scozzesi. MARC ETIEMBLE (F) personale sulla 6 giorni di km 838,450 e vincitore della 6 giorni di Antibes. ERIC WRIGHT (Sud Africa) personale nella 6 giorni di km 815. Da 15 anni mi misuro con i migliori e lo farò anche questa volta”

 

Credo che però avrai un arma in più quest’anno? - “Certo, è Monica, la mia compagna nella vita, nelle gare, nei momenti belli ed in quelli meno belli. Quest’anno Monica ha deciso di non gareggiare causa i troppi impegni professionali ma ha deciso anche di essere al mio fianco, mi farà assistenza e sarà un prezioso supporto umano. Sarà il mio Angelo Custode, un Angelo che ha pur sempre la MPI sulla distanza (ed una delle prime al Mondo) e alla quale è stato intestato uno dei tratti del percorso, quello che porta alla Piscina del Camping”

 

In questi anni, al Balatonfured, tu hai portato in alto i colori Italiani: chi sono i tuoi compagni nella virtuale Nazionale in corsa? - “Esordirà sulla distanza Stefano Grandi, un carissimo amico di San Lazzaro, con cui ho condiviso lunghi allenamenti ed al quale spero siano stati utili i miei consigli. Tornerà anche Giovanni Piscopo (Atletica Manara Parma), con all’attivo 4 presenze a gare di 6 giorni e con un personale di km 516,646. Al via anche Michele Notarangelo (A.S.D. Biancoverde Giovinazzo MO) alla sua seconda 6 giorni, con un personale di km 564,928. Un Gruppo che darà sicuramente il massimo, con Atleti pronti e motivati”.

 

La preparazione è stata curata, con Monica il Team è di prim’ordine, Ti vediamo molto carico, come giusto; insomma, cosa pensi a poche ore dal via? - “Nella mia testa, nel mio cuore e nelle mie gambe – confida Andrea - c’è solo un numero: 820, i km che debbo completare tra il 7 ed il 13 maggio. Per questo impegno ho rinunciato anche alla convocazione in Nazionale ai Campionati del Mondo della 24 ore. Ma io devo tornare là, a Balatonfured, e riportare a casa la nuova Miglior Prestazione Italiana della 6 giorni”

 


Chi vorrà seguire la gara, con postazioni in azione 24 ore su 24, può collegarsi al sito seguendo questo link, potrà collegarsi al sito ufficiale oppure sulla pagina Facebook relativa all'evento

L’obiettivo minimo è a 820 km; solo 911 giri, almeno. Andrea, puoi farcela.

Nella foto: un’immagine d’archivio di Andrea Accorsi (foto Bernagozzi) in gara sullo stesso circuito di 900 metri che lo vedrà protagonista assieme ad un folto gruppo di Atleti di fama internazionale.

 

 

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22 aprile 2013 1 22 /04 /aprile /2013 14:37
A Palermo, in occasione dell'Earth Day, presentato in atemprima il premontaggio del documentario dell'impresa di Giacomo De Stefano, da Londra a Instabul a remiGiacomo De Stefano, in occasione delle manifestazioni dell'Earth Day (Giornata Mondiale della Terra) che si sono tenute a Palermo come in altre città italiane,, presso l'Aula Lanza nell'Orto Botanico,  (il 21 aprile 2013, alle ore 17.00) ha incontrato tutti gli interessato ad ascoltare una breve relazione e a prendere visione della prima internazionale di un pre-montaggio del documentario sull'impresa da lui compiuta che lo ha condotto da Londra ad Instabul in 5400 chilometri a remi, attraverso le vie navigabili l'Europa con la sola forza delle braccia e del vento per il rispetto e la riqualificazione dei fiumi, per promuovere economie sostenibili ed un viaggiare lento e rispettoso. 
Il viaggio di "Man on the River" è terminato a Istanbul il 27 settembre 2012, dopo circa 13 mesi di viaggio.
Seguendo questo link, si può vedere la mappa con la visualizzazione del percorso da lui seguito. 
L'impresa da lui compiuta ha concretizzato il "Man on the River Project", una storia lunga 5.200 km: da Londra a Istanbul sui fiumi dell'Europa in una barca a remi e a vela. Il protagonista è Giacomo De Stefano, un uomo che ha deciso di percorrere le antiche vie di comunicazione fluviale, con la sola forza del vento e delle braccia. Un viaggio alla riscoperta della vita lungo i fiumi, per parlare dell'importanza dell'acqua e del rapporto con essa . A guidarlo solo la linea blu che, passando per 13 paesi, collega gli estremi dell'Europa.
La storia del film.13 mesi di navigazione e di riprese sulle strade liquide che un tempo trasportavano vita e idee lungo il continente. I volti, le culture, i paesaggi che si trasformano ansa dopo ansa. La poesia di un viaggio lento attraverso confini che diventano invisibili, al ritmo gentile dell'acqua che scorre. Una testimonianza e una valutazione delle condizioni delle vie fluviali europee.
Questo film parte dalla convinzione che cultura e ambiente non rappresentano più ambiti differenti ma appartengono un unico campo d'azione. Vogliamo "far scorrere le idee" riguardo le sfide ambientali a cui siamo chiamati a rispondere. A differenza di ciò che avviene nei reportage naturalistici, la natura di cui vogliamo parlare è una natura splendida ma accessibile, tanto sconosciuta quanto a portata di mano. River water è un avvicinamento alla natura reale, una riflessione sull'acqua e una contemplazione poetica di fronte alla sua bellezza.
Il sito ufficiale dell'impresa di Giacome De Stefano  è www.manontheriver.com
Per aver compiiuto quest'impresa, Giacomo De Stefano è stato insignito con il riconoscimento annulae "Classic Boat’s Person".
Queste sono state le parole che ha scritto in occasione del conferimento dello speciale titolo.
Yesterday in the Bremont Club I couldn’t be there. So my great friend Alireza Iravani and Emma went to receive the prize. This is the text I’ve written and I would like to share with all the persons who couldn’t be there either.
Ladies and Gentlemen,
For me, it is a very emotional moment to receive this prestigious award, and I am so sorry not to be there with you tonight.
First of all I would like to thank the air, the water, animals and all the people who helped me to complete this project successfully. A special thank goes also to The Classic Boat staff, Dan Houston, Steffan Meyric Hughes, Adrian Morgan, and all others.
It’s hard to believe that a mountain boy like me which for years, used to dream of beautiful wooden boats published in The Classic Boat, to be voted as the person of the year by the addicted readers of that sort of Classic Wooden Boat Addicts’ “Porn Magazine”!
And a particular thanks goes to Mr Iain Oughtred who designed the Ness Yawl. Malgrè moi she was able to reach safe and sound to Istanbul.
I am water, we all are at least 70% water. That includes the alcohol rate which, I guess, will be higher later on tonight!
My trip was a great chance to learn how beautiful is to sail, row and live peacefully in harmony with the nature and human beings. No tricky engine, no electric stuff, no nonsense.
This voyage was more than having fun on a beautiful boat. It was living with less. And with less, I learned, we can do more.
Please, just consider one moment about what can be done for this “miracle” called Planet Earth, with boats, possibly, clean boats.
After the conclusion of the Man on the River project we have learned that more than 50 families established their own activity, working with nature, not against it, along the Riverbanks of Europe. For me and for all my team this is a great achievement.
So, thanks again to everybody. I would be happy to meet you, have a chat, or just row or sail. Just call me.
I’ll be sailing or working on the water somewhere.
Be water my friends. And please drink whatever you like tonight.
Giacomo De Stefano
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12 aprile 2013 5 12 /04 /aprile /2013 11:51

La milanese Ivana Di Martino (monzese di nascita( sta compiendo un'impresa podistica che consiste nel correre 21 km ogni giorno per 21 giorni consecutivamente in diverse location di Regioni italiane diverse, su e giu' per l-Italia e sabato 13 aprile fara' t tappa a Palermo

Fa tappa a Palermo sabato 13 aprile l’iniziativa (conosciuta anche come “21 volte donna”) ideata da Ivana Di Martino, monzese di nascita e milanese d´adozione.  42 anni, madre di tre figli, la Di Martino (che ha iniziato a correre dall’età di 11 anni)  giungerà in città con la nave proveniente da Cagliari a bordo del suo camper che l’accompagna e la supporta in questa sua “missione sportiva”.  
L'iniziativa infatti riveste diversi aspetti sociali. Uno riveste un'importanza medico-scientifica in quanto l'atleta, operata due volte per problemi cardiaci, verrà monitorata attraverso i più moderni strumenti di telemedicina dall'equipe medica del Cardiologico Monzino per studiare gli effetti positivi dell'attività sportiva sui pazienti precedentemente affetti da cardiopatie.
L'altro aspetto, non meno importante è quello della difesa dei diritti delle donne. Infatti l'iniziativa tende a promuovere, tra l'altro, anche l'Associazione Onlus Doppia Difesa fondata dall'avvocato Giulia Bongiorno e dalla showgirl Michelle Hunziker che si occupa di accoglienza, assistenza consulenza psicologica e legale in favore delle donne vittime di ogni genere di violenza abuso e discriminazione. 

Ivana Di Martino ha iniziato il suo tour domenica scorsa da Milano  e dopo le tappe di Aosta, Torino, Cinque Terre, Roma e Cagliari 12 aprile, raggiungerà il capoluogo siciliano sabato prossimo 13 aprile.
Per la tappa in programma a Palermo, oltre all'Assessorato allo Sport del Comune di Palermo, hanno aderito il Comitato Provinciale UISP, il Comitato Provinciale FIDAL, l'Associazione Libera e alcune Associazioni Sportive. Lungo il percorso Ivana sarà accompagnata da Rachid Berradi (presidente della Fidal Palermo), da Michele Amato (Presidente provinciale della LEGA Atletica UISP), ma soprattutto da donne e atlete che vorranno sposare l’iniziativa e condividere le fatiche.

Tra le podiste e le sportive che hanno già aderito Carmela Tagliavia (della Fiamma Rossa),  Giuliana Amarù (dell’ASD Amatori Palermo e Consigliere regionale Lega Atletica UISP ) e Anna Maria Vizzini ( Presidente dell’ASD Sport Nuovi Eventi Sicilia unica società siciliana formata da sole donne); a queste atlete tante altre se ne affiancheranno in questi giorni.

Ritrovo e partenza alle ore 10.30 circa da Piazza Ruggero Settimo. Il torpedone percorrerà via Libertà, Piazza Vittorio Veneto, dell'Artigliere, Viale Diana, Viale Margherita di Savoia, Viale Regina Elena, Via Torre di Mondello, Via Piano Gallo, Piazza Mondello, Via Mondello, Viale Principe di Scalea, Viale Margherita di Savoia, Viale Diana, Via Dell'Artigliere, piazza Vittorio Veneto, via Libertà, con ritorno a Piazza Ruggero Settimo.

Dopo la tappa di Palermo Ivana Di martino  sarà il 14 aprile a  Catanzaro , il 15 a Brindisi, il 16 a Potenza, il 17 a Napoli, il 18 a Campobasso, il 19 a L´Aquila, il 20 ad Ancona, il 21 a Perugia, il 22 a Firenze, il 23 a Medolla, il 24 a Venezia, il25 a Trieste, il 26 a Trento, e il 27 gran finale con la Monza-Milano.

Ufficio stampa per la tappa di Palermo

www.siciliarunning.it

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27 dicembre 2012 4 27 /12 /dicembre /2012 20:40

Jez-Bragg_TeAraroa_90MilesBeach_23.jpgIl sogno dell'ultrarunner britannico Jez Bragg è quello di attraversare di corsa tutta la Nuova Zelanda, per 3.054 km, seguendo il Te Araroa Trail. Jez Bragg, ultrarunner inglese, ci sta provando. È partito il 12 dicembre, e conta di finire la sua fatica in 50 giorni, mantenendo dunque una media di circa 61 km al giorno.

 

(Fonte: ActionMagazine.it) Si chiama Jez Bragg, è un ultrarunner inglese e sta provando a realizzare il suo sogno: attraversare di corsa tutta la Nuova Zelanda. Così, sponsorizzato da The North Face, il 12 dicembre ha iniziato a percorrere i 3.054 km della Te Araroa Trail. Se tutto andrà bene, concluderà l'impresa in 50 giorni.

La Te Araroa Trail è stata inaugurata nel dicembre 2011, e percorre l’intera Nuova Zelanda: da Cape Reinga, sull’Isola del Nord, a Bluff, sull’Isola del Sud. Con i suoi 3.054 km, può competere con alcune delle corse più lunghe del mondo: come l’Appalacian Trail e la Pacific Crest Trail, negli Stati Uniti. La maggior parte del percorso si sviluppa su sentieri isolati e impegnativi, che presentano diversi livelli di difficoltà e prevedono tra l'altro l’attraversamento di alcuni corsi d’acqua e numerosi tratti da percorrere con la pagaia lungo il fiume Whanganuj.
 
Jez Bragg correrà la maggior parte del percorso in solitaria con una strategia di corsa “veloce e leggera”. Bragg, abituato ad affrontare percorsi difficili, prevede di completare il percorso in non oltre 50 giorni (se tutto va bene, anche meno), correndo una media di 60-80 km al giorno. Il team di supporto, composto da due persone (il medico Mark Taylor e il coordinatore della spedizione James Ashwell), seguirà l’atleta con un camper fornendogli, laddove possibile, supporto logistico.
 
Bragg si aspetta infatti di incontrare lunghi tratti di percorso dove non sarà possibile ricevere alcun supporto: in queste occasioni, porterà con sé uno zaino leggero completo del necessario per la sopravvivenza. Si tratta di uno zaino della capienza di 30 litri, capace di contenere il sacco a pelo, una tenda leggerissima, cibo e indumenti per coprirsi. Sull’Isola del Sud, dove le condizioni del terreno sono particolarmente difficili e la fatica comincerà a farsi sentire, Bragg sarà affiancato da Mike Wolfe, compagno del team americano The North Face.
 
Jez Bragg and Team TeAraroa 90MilesBeach 73«Da molti anni coltivavo il sogno di correre la Te Araroa Trail - ha raccontato Bragg al giornale inglese Telegraph -. Per me l’ultra running è una vera avventura, che ti dà la possibilità di esplorare paesaggi remoti e percorsi impegnativi in un modo assolutamente puro e naturale. Non c’è modo migliore per esplorare un Paese come la Nuova Zelanda, che farlo a piedi. Ci sono paesaggi incredibili: con boschi, terreni vulcanici, corsi d'acqua... Una varietà estrema di fondi su cui cimentarsi. Il lavoro di preparazione è stato notevole. Sarà l’avventura della vita».
 
Per essere sicuro di arrivare in fondo, Jez Bragg eviterà di "tirare" durante la corsa. «Terrò sempre un'andatura "sostenibile", vale a dire che mi consenta di non forzare troppo il mio fisico. E in alcuni tratti penso di non correre affatto»
 
Vi interessa seguire la corsa di Jez?
Potete farlo sul suo blog: jezbragg.blogspot.it
Presentazione in video di Jez Bragg (North Face) 


 

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Presentazione

  • : Ultramaratone, maratone e dintorni
  • : Una pagina web per parlare di podismo agonistico - di lunga durata e non - ma anche di pratica dello sport sostenibile e non competitivo
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  • Ultramaratone, maratone e dintorni
  • Mi chiamo Maurizio Crispi. Sono un runner con oltre 200 tra maratone e ultra: ancora praticante per leisure, non gareggio più. Da giornalista pubblicista, oltre ad alimentare questa pagina collaboro anche con altre testate non solo sportive.
  • Mi chiamo Maurizio Crispi. Sono un runner con oltre 200 tra maratone e ultra: ancora praticante per leisure, non gareggio più. Da giornalista pubblicista, oltre ad alimentare questa pagina collaboro anche con altre testate non solo sportive.



Etnatrail 2013 - si svolgerà il 4 agosto 2013


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Il perchè di questo titolo

DSC04695.jpegPerchè ho dato alla mia pagina questo titolo?

Volevo mettere assieme deio temi diversi eppure affini: prioritariamente le ultramaratone (l'interesse per le quali porta con sè ad un interesse altrettanto grande per imprese di endurance di altro tipo, riguardanti per esempio il nuoto o le camminate prolungate), in secondo luogo le maratone.

Ma poi ho pensato che non si poteva prescindere dal dare altri riferimenti come il podismo su altre distanze, il trail e l'ultratrail, ma anche a tutto ciò che fa da "alone" allo sport agonistico e che lo sostanzia: cioè, ho sentito l'esigenza di dare spazio a tutto ciò che fa parte di un approccio soft alle pratiche sportive di lunga durata, facendoci rientrare anche il camminare lento e la pratica della bici sostenibile. Secondo me, non c'è possibilità di uno sport agonistico che esprima grandi campioni, se non c'è a fare da contorno una pratica delle sue diverse forme diffusa e sostenibile. 

Nei "dintorni" della mia testata c'è dunque un po' di tutto questo: insomma, tutto il resto.

Archivi

Come nasce questa pagina?

DSC04709.jpeg_R.jpegL'idea motrice di questo nuovo web site è scaturita da una pagina Facebook che ho creato, con titolo simile ("Ultramaratone, maratone e dintorni"), avviata dall'ottobre 2010, con il proposito di dare spazio e visibilità  ad una serie di materiali sul podismo agonistico e non, ma anche su altri sport, che mi pervenivano dalle fonti più disparate e nello stesso tempo per avere un "contenitore" per i numerosi servizi fotografici che mi capitava di realizzare.

La pagina ha avuto un notevole successo, essendo di accesso libero per tutti: dalla data di creazione ad oggi, sono stati più di 64.000 i contatti e le visite.

L'unico limite di quella pagina era nel fatto che i suoi contenuti non vengono indicizzati su Google e in altri motori di ricerca e che, di conseguenza, non risultava agevole la ricerca degli articoli sinora pubblicati (circa 340 alla data - metà aprile 2011 circa - in cui ho dato vita a Ultrasport Maratone e dintorni).

Ho tuttavia lasciato attiva la pagina FB come contenitore dei link degli articoli pubblicati su questa pagina web e come luogo in cui continuerò ad aprire le gallerie fotografiche relative agli eventi sportivi - non solo podistici - che mi trovo a seguire.

L'idea, in ogni caso, è quella di dare massimo spazio e visibilità non solo ad eventi di sport agonistico ma anche a quelli di sport "sostenibile" e non competitivo...

Il mio curriculum: sport e non solo

 

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