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10 maggio 2012 4 10 /05 /maggio /2012 15:42
MonicaAndrea6giorni2.jpgE' già in corso di svolgimento la 6 giorni del Lago Balaton (Ungheria) dove Andrea Accorsi e Monica Barchetti, dopo l'avventura del 2011 - andata bene per Barchetti, un po' meno bene per Accorsi - vanno alla ricerca della MPI (migliore prestazione italiana) di specialità. Si tratterebbe di un ritocco per Monica Barchetti rispetto al risultato conseguito l'anno scorso, mentre per Accorsi sarebbe il saldo di un conto in sospeso, visto che nel 2011 ha dovuto rallentare fortemente il ritmo a causa di un nforrtunio. Quest'anno il gruppetto degli Italiani peraltro è più folto: è presente anche Antonio Tallarita.
Enrico Vedilei ha creato un evento su Facebook, nel quale, estrendo i dati in progress dal sito ufficiale della 6 giorni sul Lago Balaton, vengono dati gli aggiornamenti sulla situazione di gara.
Ecco i primi aggiornamenti di Enrico Vedilei , quando sono trascorse circa 28 ore di gara.
Qualche inconveniente tecnico, dall'ora 23,24 non hanno più contabilizzato i giri.
Ancora bloccato il crono, comunque Monica Barchetti è in linea con il passaggio dello scorso anno e ora si sta riposando. Andrea Accorsi ne ha percorsi almeno 20 in più (dovrebbe aver percorso intorno ai 182 km in 24 ore). Tallarita dopo 24 ore ha percorso poco più di 140km, non male anche perchè già si è concesso un pò di riposo. Giovanni Piscopo non è ancora arrivato a 90 km, ma non si preoccupa (8 maggio, alle ore 10.00 circa).
Il crono mi sta facendo impazzire, comunque i nostri sembrano abbastanza rilassati (abbastanza è una parolona specialmente se usata dopo più di un giorno di corsa) e trotterellano belli pimpanti pimpanti. Sia Monica che Andrea viaggiano in 3^-4^ posizione assoluta uomini e donne (sarò più preciso quando tornerà a funzionare bene il sito), mentre Antonio sembra abbia preso il suo passettino da puro ultraman (alle 14.00 circa del 8 maggio).
Dopo 27 ore e 32 minuti Andrea Accorsi è il terzo uomo a superare la barriera dei 200 km. Anche la sua compagnia di vita, Monica Barchetti è passata saldamente al 3° posto assoluto donne e, anzi, è molto vicina alla 2° donna.
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7 maggio 2012 1 07 /05 /maggio /2012 20:26

Il trasbordo di Battista a MontisolaBattista Marchesi - nell'evoluzione della sua impresa 2012 che, a differenza dei precedenti tentativi prevede il succedersi di diverse location per rendere meno monotono il suo andare giornaliero e per creare le premesse di nuovi incontri e di nuovi scenari, frequentemente mobili - è tornato alla sua Montisola (Lago d'Iseo), sbarcandovi con frugale - e quasi francescano - bagaglio.
E qui si intratterà per un mese: l
'arrivo a Montisola per Tista significa la rivincita per un conto in sospeso (rimasto aperto da quando nel 2009 e nel 2010, per ben due volte l'isola lacustre lo respinse), una rivincita che, per forza, dovrà arrivare.
Con Montisola, Tista ci si cimenterà per la terza volta, ma questa è sicuramente quella buona. Tista questa volta si è fatto più accorto ed è anche seguito meglio sotto il profilo fisioterapico, allo scopo di prevenire infortuni fastidiosi.
Dal sentire gravare nell'aria e nella mente questo conto in sospeso, il suo essere taciturno e silenzioso, tutto concentrato nei suoi pensieri all'arrivo nell'isola che è stata inospitale con lui in passato, e da qui il suo forte bisogno di mettersi subito in movimento, passando alla prova dei fatti.
Tista saluterà
Montisola al momento del congedo, solo quando se ne andrà e la saluterà questa volta calorosamente, come non l'ha salutata mai: questa è una promessa. 
E sarà proprio qui a Montisola che raggiungerà il traguardo dei 5000 km percorsi che verranno salutati con uno speciale ringraziamento "personale" ed una speciale preghiera (ma sarà solo una sua faccenda privata...). 

Batista non si ferma davanti a niente, specie ora che è a Montisola con cui ha un conto in sospeso...(Vitaliano "Diavolo Rosso" Grassi, la cronaca dell'Impresa di Battista Marchesi 2012. 9^ puntata: "Arrivederci Lovere... Montisola m'inginocchio da te")Due valigie, due zainetti e niente altro. Questo il bagaglio che da  Lovere Battista Marchesi si  è portato  sino all'imbarco di Sale Marasino.
E' arrivato a pomeriggio inoltrato, si è seduto un attimo  sulla panchina in  attesa del battello che lo avrebbe portato a Carzano, piccolo paese di Montisola, l'isola lacustre più vasta d'Italia. Questa la cronaca del giorno.
Battista trasborda, e in pochi minuti attraversa lo specchio di acqua che divide la terraferma. Dai suoi occhi   traspare diffidenza, il suo cuore pulsa forte, il sangue gli scorre nelle vene alla velocità della luce.
Lo si intuisce, il suo silenzio  parla per lui.
E' meglio lasciarlo solo con i suoi pensieri: in fondo ha un appuntamento con i ricordi del passato, quelli del 2009 e del 2010, quando l'isola lo ha respinto, per una  frana e per un infortunio. Ora cercherà un accordo e se ne andrà solo a missione compiuta.
Smorza la sua stanchezza nonostante la sveglia dell'una e quarantacinque.
Potrebbe buttarsi sul letto appena entrato nella casa che ormai conosce bene, sempre la stessa: con gli stessi mobili, con la televisione che stavolta non funziona e stillante un'atmosfera di completa solitudine.  
Ma non c'è tempo.
Batista al guado saltando da sasso all'altroApre le finestre, ha bisogno di aria nuova, quella stagnante la spinge fuori.
Implodono nella sua testa  i ricordi  di un passato ancora fresco e che lui non ha dimenticato. E' meglio lasciarlo solo, perché è tutto concentrato.
Ha poco tempo per riposare: per fortuna, prima di partire ci ha pensato Davide Gaioni, l'esperto fisioterapista loverese, a  “confortargli”  le gambe  con le sue abili mani.
In questo momento si rende conto che a Lovere è l'ultimo giorno.
Saluta la città per la sua ospitalità, e pure il fiume Oglio che tante volte gli ha fatto compagnia. Oggi però è una giornata nera per il fiume, o meglio, si è alzato senza lavarsi, è tutto sporco e le sue acque limacciose non vogliono nessuno, è arrabbiato, meglio lasciarlo stare.
Se ne va tranquillo Tista, nemmeno un guado lo può fermare, tre salti ed eccolo dall'altra parte senza bagnarsi i piedi.     
Nemmeno a Darfo si ferma  in mattinata, quando un autocarro gli sbarra la strada. “Lavori in corso” dicono gli operai. Nessuno può passare. Solo a lui è consentito, perché lui non si può fermare.
Per mezz'ora mi fermo io senza spazientare, con la bici però devo recuperare, ritrovare Tista  è fondamentale, dei viveri non se ne può privare.
Lo ritrovo fermo nel parco, non a riposare, lui, si allena, anche l'anno scorso   lo voleva sempre fare. Quest'anno per i suoi 70 anni Tista ha voluto riprovare, e il risultato è eccezionale: un esercizio di forza con le sole braccia, alza il corpo e le gambe sulla sponda di una panchina come fosse una lievitazione, non è magia, una fotografia lo immortala.
Batista si esibisce in un fachiresco esercizioGambe, braccia e mente formano un trinomio che per Tista è imprenscindibile.
Non grida e non impreca quando  si deve scaricare, lui la tensione la scarica in “panchina”, come quelli che assistono la partita: lui però non sta seduto, non lo può fare. 
Un consiglio si permette di dare: chi volesse imitarlo - attenzione - si potrebbe far del male.
Non sarà un mese di vacanza: i saliscendi saranno una dura prova per Tista che ormai ha le armi per lottare. Ci vorrà un giorno o forse due, poi come se niente fosse, tutto sarà normale.
Sono questi i momenti in cui  si abbandona ai soliti ringraziamenti, così facendo non si sente solo. Per un momento vuole parlare e ricordare l'amico Tito Salvi presidente della Unione Sportiva Sedrinese che lo ha sostenuto moralmente il primo giorno e ora, l'amico che lo fa sentire meglio. “Questa squadra - dice Tista - rimane quella del mio cuore, quella dell'amico d'infanzia e campione Felice Gimondi”.
Una squadra che ha scritto una storia che Tista è felice di ricordare.
"Domani sarà un altro giorno - dice Marchesi - riprenderò il mio ritmo, penserò solo ai chilometri che dovrò fare, non mi dovrò più preoccupare”.
“Per domenica - conclude -  voglio farmi un regalo: non mi costa cinquemila lire, né cinquemila euro, ma mi costerà  cinquemila chilometri; saranno quelli che ho percorso sin ad ora e, come ringraziamento, salirò sul monte, a seicento metri, per  raggiungere il santuario della Madonna della Ceriola e là, pregherò per me”.
Ma nessuno dovrà ascoltare.
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3 maggio 2012 4 03 /05 /maggio /2012 15:29
accorsi_Barchetti_Kouros.jpg
I due atleti bolognesi Andrea Accorsi e Monica Barchetti parteciperanno nuovamente alla 6 giorni sul Lago Balaton (Ungheria), in programma dal 9 al 15 maggio 2012.
Già l'anno scorso i due portacolori dell'Atletica Calderara Tecnoplast segnarono importanti risultati, come la Miglior Prestazione Italiana all time (3a mondiale dell'anno e 11a di sempre) di Monica Barchetti, alla quale aggiungere per entrambi gli Atleti le MPI di categoria sulla distanza delle 48 ore e la MPI a coppie (il Comunicato finale 2011).
E quest'anno proveranno a battere se stessi.
Aggiornamenti sul sito www.claudiobernagozzi.net
L’immenso Campeggio di Balatonfured, quest’anno, si tingerà ancora di più di bianco/rosso/verde, già colori nazionali ungheresi: saranno 5 (mai successo finora) i nostri portacolori in questa 6 giorni che, solo al secondo anno e dopo il successo organizzativo del 2011, vedrà al via ben 55 Atleti in rappresentanza di 14 nazioni, tra le quali Sudafrica, Argentina, Australia, Nuova Zelanda e Taiwan.

In gara di nuovo Aldo Maranzina (12° nel 2011 con km 536,610) mentre avremo l’esordio di Antonio Tallarita e Giovanni Piscopo (PB km 451,00 Antibes 2011).

Le conferme italiane più attese dagli Organizzatori sono state però quelle dei bolognesi Monica Barchetti e Andrea Accorsi, i due forti portacolori dell’Atletica Calderara Tecnoplast già protagonisti 12 mesi orsono.

“Torniamo sul Balaton non certo per una vacanza – parte subito decisa Monica – e cercheremo di migliorare le già splendide prestazioni del 2011. Certo che per me sarà duro alzare ancora il limite della MPI oltre i km 705,259 (3a prestazione mondiale dell’anno) ma ci proverò. E, dato che ci sono – prosegue Monica - proverò a limare anche i km 246,600 nel passaggio alla 48 ore”

Per me il discorso è un po’ diverso - ci confida Andreavisto che nel 2011 un problema alla tibia mi ha chiuso ogni possibilità proprio quando stavo per raggiungere gli obbiettivi”

“Quest’anno – prosegue – la bandiera a scacchi la vorrei mettere oltre km 664,757 (MPI cat. M40) nella 6 giorni e km 294,300 di passaggio sulla 48 ore, senza dimenticarmi la MPI di Lucio Bazzana, mio obbiettivo finale con quei km 754 percorsi da Lucio ad Atene nel 2010 ”.

Ai massimi livelli la lista dei partenti con la presenza del tedesco Wolfgang Schwerk, uno dei soli 3 uomini al mondo capaci di superare i 1000 km in una 6 giorni, con un personale di km 1010,80 (Erkrath-2007).

Altro atleta di caratura internazionale assoluta l’australiano Martin Fryer, che vanta un personale sui 6 giorni di km 783,750 e di km 433,626 sulla 48 ore.

Non meno importante la starting list delle donne tra le quali spicca l’inglese Sharon Gayter (primatista nazionale sulla 6 giorni con km 750,00), che darà ancora più lustro alla gara dopo la sua dichiarazione di voler tentare il Record Mondiale over 45, attualmente in possesso dell’australiana Dipali Cunningham con km 770,875.

A contrastare la Gayter ci proverà la tedesca Cornelia Bullig che nel 2008 si impose alla 6 giorni di Antibes con km 775,255, allora miglior prestazione mondiale femminile dell’anno.

Siamo tra Campioni e questo sarà uno sprone per dare più del massimo – dicono in coro Andrea e Monica – anche per gratificare l’impegno di Michele (fratello di Monica) e di Leo (fidanzato della sorella di Monica), uno staff serio e preparato che ci ha seguito e che, come nel 2011 sarà con noi sul Balaton, veri artisti nel gestire rifornimenti, cambi di materiale e la logistica di una gara unica e massacrante come la 6 Giorni.”

La gara prenderà il via alle 12,00 di mercoledì 9 per concludersi alla stessa ora di martedì 15 e si potrà seguire sul sito www.unixsport.com, con webcam ed immagini in diretta dal luogo della gara, o collegandosi a www.claudiobernagozzi.net, con aggiornamenti continui sulla situazione dei ns. Atleti.

 

Claudio Bernagozzi
Comunicazione 6 Giorni Running 2012
Andrea Accorsi – Monica Barchetti

 

Foto di Maurizio Crispi: Andrea Accorsi e Monica Barchetti, assieme al greco Yannis Kouros, il primo uomo a detenere il record del mondo in una 6 giorni podistica con oltre 1000 km percorsi (alla vigilia del Campionato del Mondo 100 km 2012, a Seregno)

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30 aprile 2012 1 30 /04 /aprile /2012 10:00

Batista-5317.JPGBattista Marchesi prosegue indomito e pieno di buon umore nella sua corsa. Questa volta due eventi significativi: il giro di boa del 50° giorno della sua impresa e la visita agli amici di squadra (ASD Runners Bergamo) presenti alla 2^ edizione della Sarnico-Lovere Run (lo scorso 22 aprile). La primavera incalza e comincia a portare i suoi frutti, ormai è saldamente radicata nel terriorio: non se ne avverte soltanto il profumo, ma è una gioia vedere le piante che, dopo i rigori di un inverno rigido, si rivestono di mantelli di verde tenero e brillante. Ma il nostro eroe per la ricorrenza del suo 50° giorno di cammino e corsa non ha voluto né torte, né candeline, ma ha dovuto accettare in solitaria come sempre il diluvio che si è abbattuto su di lui e sui podisti della Sarnico-Lovere Run. Come sempre, il Tista ha dimostrato di essere uomo di poche parole e di fatti concreti, doti da "guerriero combattente" in qualche modo: niente sbrodolamenti festaioli per il 50° giorno, dunque, ma la consueta dose di fatica quotidiana. Prossimo appuntamento: Montisola.
Batista 5319(Vitaliano "Diavolo Rosso" Grassi. L'impresa di Battista km. 19.100 km in nove mesi No-stop. 8° capitolo) La ricorrenza del cinquantesimo può essere ricordata o festeggiata in tanti modi. Ne esistono  svariati di cinquantesimi, ma quello del matrimonio è il più ricordato e ambito. E' il giorno in cui si portano amici e parenti al ristorante nonostante la crisi dica, no! al ristorante non si può!
Lui, invece, per i suoi  primi cinquanta giorni di corsa non ha scelto il ristorante. Ha preferito  la compagnia di un bel temporale che si è scatenato domenica nella piazza di Lovere, dove si trovava per salutare gli amici della Runner Bergamo partecipanti alla corsa podistica Sarnico-Lovere Run, alla sua 2^ edizione.
E' scappato anche lui come tutti. Non a cercare un riparo ma, dopo essersi incappucciato, in silenzio e in completa solitudine come sempre, ha  preferito risalire il fiume incurante delle secchiate d'acqua che Giove Pluvio si è divertito a buttargli addosso, continuando la sua opera, non pago,  senza pietà anche il lunedì. Tista ha sempre  però il suo buon amico che ogni tanto gli asciuga il sudore della pioggia: il sole. Ecco perché domenica, non a caso, aveva scelto la via  lungo il fiume. Battista aveva intravisto uno spiraglio del suo -sole e lui lo ha premiato.
Batista 5320Marchesi sa bene che gli è proibito lamentarsi e nemmeno ci pensa. Le difficoltà le risolve da solo, non gli è consentito neppure piangere dalla rabbia,  eppure sarebbe un bel sollievo. Deve invece stringere i denti. Per fortuna non porta la dentiera, altrimenti  quante volte l'avrebbe spezzata. Anche lui è un umano, soffre e gioisce come noi, ma nel suo mondo, ai confini tra realtà e fantasia, a volte non gli è consentito lasciarsi andare a facili sentimentalismi. E' come se dovesse trasformarsi in un guerriero, indossare l'armatura per proteggersi dagli attacchi che giungono da ogni  dove, commutando la sua proverbiale mitezza in un gagliardo atteggiamento che gli consenta di superare ogni avversità.
Ecco perché è utile sapere senza poter comprendere, come sia difficile correre e camminare dieci ore sotto un torrente di pioggia  e trovarsi ad una trentina di chilometri dall'albergo senza la possibilità  di cambiarsi gli indumenti che, inzuppati di acqua, non ti permettono neppure di fermarti se non per pochi minuti. Perché il il freddo non perdona. Tista sa che deve camminare e correre sempre senza fermarsi mai.
Certo, avesse il camper come il suo antagonista, il francese Serge Girard che nel 2005 corse da Parigi a Tokyo in 260 giorni, sarebbe tutto diverso. Sul  camper, lo staff  al seguito ti può preparare un the caldo alla bisogna invece di lasciarti ingurgitare acqua fredda. Inoltre un battito di mani  Et voilà! ...il ricambio di vestiti eccolo qua bell'e pronto, ma per Tista questo non si fa. Lui quando arriva deve fare il bucato, i calzini e le magliette non le può buttare, solo Serge con lo staff che lo assisteva se lo poteva consentire.
Batista 5328Se gli succede di farsi fregare l'ombrello dopo averlo nascosto fra i cespugli due ore prima e poi... non ritrovarlo più, va bene lo stesso. Se poi torna in albergo affamato, me la prendo “Poffarbacco, non va bene, è solo colpa sua...", mi viene da pensare.
“Cosa hai combinato per tornare affamato come un lupo? - chiedo con un curioso sospiro. “Non è successo niente, spiega mestamente, ho incontrato  un ragazzo di colore lungo il fiume, mi ha  chiesto da mangiare. Gli ho allungato due panini, gli ultimi due”.
“Bella scoperta, spero non si ripeta più, se rimani senza carburante a casa come ci torni?", lo riprendo.
Dar da mangiare agli affamati è la prima delle sette opere  di misericordia corporali che Tista deve aver letto da qualche parte. Ed io che pensavo leggesse solo il manuale delle giovani marmotte.
Ecco spiegato il non risentimento nei confronti dell'extracomunitario nonostante il “fattaccio dell'anno precedente”. Tista l'è fat sö sse - Tista è fatto così.
Nonostante tutto, sopporta in silenzio ma sa trovare una giusta armonizzazione e un recupero dei suoi patimenti quando incontra amici ed estimatori che gli stringono la mano.
Domenica, infatti, al gazebo della sua squadra, nonostante la breve sosta, non ha mancato di salutare l'amica  Federica e un  gruppo di runner clarensi, tra cui Sergio Vertua e Alessandro Cenini, affiancati dalla “non solo runner, ma anche forte alpinista Enrica Vezzoli.
Anche Max Ronchi e Bruno Spinedi hanno portato il loro saluto a nome di tutti i 150 e più RB, giunti al termine di questa competizione diventata ormai un appuntamento irrinunciabile per l'attrattiva del suo percorso lungo il lago. Un lago che con le sue acque  aiuta a sopportare la fatica dei 26 chilometri da percorrere.
La mattinata, invece,  è stata caratterizzata da un altro felice incontro in località “Laghetto di Rogno”, un ulteriore  carica alle batterie del   Tista con il sessantenne Claudio Camusso, un tosto atleta di Pian Camuno vincitore della 100 km di San Giovanni Lupatoto, il quale  ha voluto onorare l'incontro nonostante si trovasse in zona solo di passaggio con una breve corsa  per mostrare al Tista di essere un campione come lui. “Ci siamo conosciuti nel 2009, racconta  brevemente Claudio, proprio a Montisola quando la montagna si infuriò e lo prese a botte costringendolo al ritiro".
Insomma, oggi una grande giornata per il nostro atleta, che per il suo cinquantesimo giorno non ha voluto torte, come non ne vuole per il suo compleanno.
Oggi solo buoni pensieri e uno sguardo all'orizzonte in vista della prossima destinazione: Montisola.

 

 

 

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20 aprile 2012 5 20 /04 /aprile /2012 00:25

Batista-5063.JPGTista procede bene... E' addirittura in anticipo sulla tabella di marcia. Il suo viaggio procede bene. Ha abbandonato Lovere e percorre nuove vie, dove fa nuovi incontri, brevi e veloci come si conviene ad un viandante-pellegrino, ma ciò non dimeno intensi. Nella sua geografia mentale, fra poche decine di chilometri dovrebbe arrivare a Capo Nord. E, intanto, Tista, sorprendendo lo stesso Vitaliano, fa "manuntezione" di se stesso, applicando alla perfezione i consigli del suo fisioterapista. Forse domenica l'incontro con Gianni Poli, mentre è prevista una sua comparsa sullo scenario della Sarnico-Lovere Run.

(Vitaliano "Diavolo Rosso" Grassi, "Battista Marchesi lascia Lovere per Capo Nord) Tista ha abbandonato Lovere dopo il recente  rientro dalla Val Brembana. Preparate le  valigie, Tista è ripartito per Capo Nord; non ha preso l'aereo, ci sta  arrivando a piedi come nel 2005. Arriverà dopo 51 giorni rispetto ai 59 scorsi e, fra  una settimana, ripeterà l'exploit dopo aver percorso  la bellezza di 4028 km.

Non è certamente una Puffata, lui non si è dimenticato del passato,  “arriverò in quel freddo paese e questa volta quelle fastidiose zanzare non riusciranno a pungere la mia fantasia”.
Oggi, intanto, si scrolla di dosso i due giorni trascorsi sotto la pioggia correndo sotto un bel  sole   verso Esine. Non è un lamento è solo una considerazione: “Se piove, prima o poi deve smettere”, questa è la sua filosofia, una buona suggestione per dimenticare i disagi  che deve sopportare; quando è bagnato fradicio non  gli è possibile fermarsi,  si buscherebbe una polmonite  per il freddo e allora... lui continua.

Batista 5088Non teme l'acqua,  ma “Sono i fulmini ad essere pericolosi - afferma con sicurezza Tista - Ho vissuto una brutta esperienza sul Monte Aga a 2700 metri circa 10 anni fa, allorquando un fulmine non sapendo dove andare decise di abbattersi vicino al mio braccio lasciando un ricordo che non scorderò mai”.
“Preferisco la neve, prosegue Tista, come la bufera in cui mi sono imbattuto l'altro giorno a Berbenno bergamasco mentre a 800 metri cercavo una via di fuga per allontanarmi dalla zona”.

Questa mattina, Tista ha un incontro casuale con un ciclista di Darfo, Valerio Basso;  “Devo andare a Monza per lavoro,  però qualche minuto ti voglio accompagnare  - dice il ciclista, rivolgendosi al Marchesi – almeno,  comincerò bene la giornata”.  

Dopo dieci minuti,  una sosta per “manutenzione” .
Succede anche alle macchine di bucare, lui... non sente le buche, sente però i sassi.

Batista-5070.JPGUn sassolino birichino s’è infilato nella sua scarpa, ci vuole un attimo per toglierlo e lui ne approfitta per cambiare la soletta:  “Almeno” – dice - “modifico la camminata e cerco sempre di far rullare i piedi lavorando sui talloni e non sulle punte per non affaticare le ginocchia.Un vero paradiso del piede sono le mie scarpe speciali della Salomon, senza stringhe ma con i lacci a blocco  rapido molto comodo e sicuro. Pensate, mi sono state garantite per 2500 km, io però cerco di non affaticarle troppo, ogni giorno alterno le cinque in mia dotazione”.
“Non si fermano davanti a niente, - aggiunge - nemmeno quando sono costretto a passare in mezzo a quel gregge di pecore custodite da quei cani che digrignando i denti ci invitano a sgommare alla svelta”.

Per fortuna, la vicinanza della “nuovissima passerella “ in località  Rogno, ci permette l'attraversamento del fiume Oglio senza particolari problemi.
Batista 5096Questa passerella, ci ricorda Tista, è stata costruita dal padre di un giovane ciclista Davide Fardelli, deceduto in Liguria alcuni anni fa durante una escursione e proprio il campione  Felice Gimondi, grande amico di Marchesi, ogni anno organizza una corsa in questa zona per ricordare quel ragazzo scomparso.
Il momento di riflessione non fa dimenticare  che è l'ora di rientrare e sarà un caso che un giovane  avvocato, Giovan Battista Flaccadori, sci alpinista e prossimo maratoneta abbia corso per alcuni chilometri col nostro  Tista?  Chissà, almeno lui lo potrà difendere.
E per finire la giornata una bella doccia e via, preceduta -  come spiegato nel racconto precedente - da un’accurata attenzione a piedi e ginocchia.

Sarà una doccia speciale, sperimentata in prima persona.

Batista 5100“Caro Tista, non hai scoperto l'acqua calda, son capaci tutti di darsi una sciacquata”.

Certo, hai ragione , ma io ho scoperto anche l'acqua fredda”.

“Va bene, gira sta manopola e...vai con l'acqua tu che sei esperto in acquazzoni”.

Primo: dirigere il getto di acqua fredda sull'addome e sulle gambe escluso la testa e schiena.

Secondo: dirigere il getto di acqua calda su tutto il corpo;

Terminare l'operazione col sistema di acqua fredda.

Battista Marchesi precisa: “Non mi invento niente, seguo solo i consigli di Davide Gaioni, il mio fisioterapista”.

 “Adesso, scusate vado a riposare, al mattino mi alzo sempre presto, prima che il gallo cominci a cantare, ma prima volevo avvisare gli amici che domenica 22 aprile alle ore 11,45 mi troverò nella piazza di arrivo a Lovere della corsa ”Sarnico Lovere” per una toccata e fuga, salutando gli amici di squadra della Runners Bergamo e chi ci sarà.”

 Diavolo Rosso, 17 aprile 2012.

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18 aprile 2012 3 18 /04 /aprile /2012 21:20

Donato-Di-Pierro-293x300.jpgDonato Di Pierro è un trentaquattrenne affetto da Sindrome di Stargardt (una forma di retinopatia degenerativa su base ereditaria che portà alla cecità), e il 2 maggio inizierà un viaggio a piedi e in bicicletta tra Mar Tirreno e Adriatico,  fino a Rimini. Nel suo viaggio di oltre 300 chilometri, dei quali il 95% su strade sterrate, Donato attraverserà Lazio, Umbria, Toscana ed Emilia Romagna, seguendo antiche vie e sentieri storici, con uno scopo: aiutare la ricerca scientifica, sfidando così la sua compagna di sventura.
Tra i sostenitori di questo progetto, "Scarpinare per la ricerca",  Lowa Italia (http://www.lowa.it), leader internazionale nel footwear per il trekking e l'outdoor.

 

Ecco il comunicato stampa della LOWA Italia
“Scarpinare per la ricerca”. Tirreno Adriatica 2012. Lowa Italia sostiene l'avventura a piedi di Donato Di Pierro 
Donato Di Pierro, 34 anni affetto da sindrome di Stargardt, il 2 maggio prossimo, intraprenderà un viaggio a piedi e in bicicletta che da Montalto di Castro (VT), sulla costa tirrenica, lo porterà fino a Rimini.
Un coast to coast all’italiana di 10 giorni attraverso Lazio, Umbria, Toscana ed Emilia Romagna, seguendo antiche vie e sentieri storici, con uno scopo: aiutare la ricerca scientifica.
La compagna di sventura di Donato, una degenerazione maculare giovanile, colpisce sempre più persone causando grave ipovisione o cecità,
Non esistono cure risolutive o preventive per la maggior parte di queste patologie, e l’unica arma efficace a disposizione è attualmente la Ricerca Scientifica, che – proprio per questo motivo – non si deve arrestare.
Donato affronterà 310 chilometri di viaggio, dei quali il 95% su strade sterrate, con tre obiettivi:
  • raccogliere fondi per sostenere un promettente progetto di ricerca sulle cellule staminali mesenchimali, condotto presso la SOD di diagnostica genetica dell'Azienda ospedaliero universitaria Careggi di Firenze;
  • sensibilizzare il paese nei confronti del mondo di Retinpatici;
  • sfidare la sua compagna di sventura.
"Partirò a piedi dalla Marina di Montalto di Castro in direzione Vulci – spiega Donato – Da qui, seguendo il Sentiero dei Briganti giungerò ad Acquapendente dove, inforcata la fida bici pieghevole, mi avvierò verso Chiusi per imboccare il Sentiero della Bonifica di Chiana che conduce dritto dritto ad Arezzo. Parcheggiata la bici rimetterò gli scarponi per intercettare l'antica Strada Romea che, da Sansepolcro, conduce a Rimini" .
Molti i fronti aperti nella lotta a tali patologie e l’Italia, nonostante le sue difficoltà, si trova in prima linea con progetti di eccellenza e risultati incoraggianti.
Il progetto di Donato Di Pierro è patrocinato dall’ATRI, Associazione Toscana Retinopatici ed Ipovedenti, in collaborazione con Retina Italia Onlus ed è sostenuto da LOWA Italia, leader internazionale del footwear per il trekking e l’outdoor.
“Chiunque, anche con un piccolissimo sforzo, potrà fare grandi cose per la ricerca e per le nostre speranze” (D. Di Pierro).
Riferimenti per eventuali donazioni:
- IBAN IT 49 X 05584 01602 000000005050 . causale “Scarpinare per la ricerca”
- 5 PER MILLE a RETINA ITALIA onlus : 96243110580
Seguendo questo link è possibile ascoltare un'audio-intervista a Donato Di Pierro sulla sezione “LOWA for Walking” di Mountainblog. The outdoor lifestyle Journal.
LOWA (http://www.lowa.it), marchio creato nel 1923 dal fondatore Lorenz Wagner, produce calzature da quasi 90 anni.Oggi, leader a livello internazionale nel footwear per la montagna, il trekking e l’outdoor, vanta oltre 2 milioni
Press Office LOWA Italia: Simonetta Quirtano (Etymo srl - Trento)
simonetta.quirtano@gmail.com - cell. 366.4754353
LOWA Italia – TECNICA GROUP spa - Via Fante d'Italia, 56 - 31040 - Giavera del Montello (TV) – www.lowa.it
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15 aprile 2012 7 15 /04 /aprile /2012 08:47

Batista-4880.JPGE siamo così al 6° capitolo della saga di Battista Marchesi che prosegue instancabilmente nel suo andare, osservando, parlando e immergendosi in lunghi silenzi. All'incirca una volta alla settimano Vitaliano "Diavolo Rosso" Grassi è con lui e lo accompagna con la bici, facendogli da supporter, da fotografo, da fedele cronista, da ascoltatore attento o da intrattenitore e, infine, anche da testimone. Vitaliano nel corso degli anni ha imparato a conoscere Tista: bisogna sepere capirlo, interoretando di volta in volta i suoi silenzi o le sue poche parole. A volte, Vitaliano per intrattenerlo oppure, a seconda dei casi, per tirare su il suo morale, in quei momenti in cui il buon umore e la naturale gioiosità di Tista sone messe a dura prova, gli legge i suoi resoconti pregressi e anche i commenti di cui sono stati corredati, come queste brevi prefazioni. Ed è così che l'impresa di Tista sta diventando anche, giorno dopo giorno, una "fabbrica di storie".

(Vitaliano "Diavolo Rosso" Grassi, 10 aprile 2012). Capitolo 6°: Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi. Non ha rispettato il vecchio proverbio: Natale con i tuoi Pasqua con chi vuoi. Infatti, Tista è rimasto con i ”suoi”. Non solo si è fatto la scorta di baci ed abbracci, ma anche di  uova al cioccolato e colombe, quelle che non volano. Si è trovato pentito, ma  solo della seconda scorta, ha rimediato subito,  a Pasquetta ha voluto toccare -con i piedi- gli ottantadue chilometri. Mercoledì 11 aprile sarà l'ultimo giorno in Val Brembana, mentre giovedì si ripartirà sempre da Lovere.
Una settimana tranquilla, racconta Tista, “... le montagne che hanno accompagnato la mia infanzia mi hanno ridato la linfa necessaria per continuare con maggiore entusiasmo”.

“Utili e indispensabili risultano gli incontri sul percorso, perché mi fanno sentire meno solo”.

Batista 4894Non scorrono molte ore e  “...a Stabello di Zogno, chi vado ad incontrare? Proprio il vecchio Bepi Zanchi, con cui abbiamo lavorato insieme per venti anni alla Unicalce, lui come minatore ed io come meccanico”.

L'abbraccio è d'obbligo  e lui, armato solo del suo pentolino, dalla sorpresa sa solo dire: "Dai, Tista, vieni nella mia stalla, vado a mungere la mia Rosina: un bicchiere del suo latte, ti farà correre di più”.

Tista commosso risponde: "Bepi, ringrazio te e la tua mucca, ma non posso fermarmi, lo berrò un'altra volta".

Con passo  incostante,  si avvia alla sx orografica del Fiume Brembo lungo la ormai dismessa ex ferrovia”trasformata in ciclovia”  che, sin dal lontano 1906, collegava Bergamo a Piazza Brembana. Causa impianti e mezzi obsoleti, purtroppo nel 1966 se ne decretava la fine. Proprio attraverso questa via si giunge a Cornello di Tasso che dista dalla capitale orobica una trentina di chilometri: questa sarà la meta  più importante da raggiungere. Le rotaie non ci sono più, quel treno è rimasto nei libri di storia, mentre sono invece rimaste come testimoni irremovibili le gallerie. Sono gelide dentro, non amano essere percorse da nessuno, le loro pareti scalfite da picconate scomposte non invitano certo a fermarsi nemmeno per un attimo. 

Quel Borgo.  Cornello di Tasso, uno dei più splendidi borghi italiani,diventato famoso per la  famiglia dei Tasso, che  durante il XV-XVI secolo  riuscì ad ottenere la prima gestione delle Poste italiane e in tutte le contrade d'Europa,  compreso l'impero degli Asburgo. Gli esponenti di questa famiglia diventarono corrieri nella repubblica di Venezia e persino al servizio dei Papi di Roma. Sito sulla via Mercatarum, antica via utilizzata  per il traffico dei mercanti. Arrivare al Borgo dalla ripidissima  mulattiera  non è agevole, ma Tista non vuole rinunciare, questa visita s’ha da fare.

Non era aperto il museo, di questo si è rammaricata una abitante di questo Borgo, Piera Galizzi, che ci ha ospitato nella sua cantina. “Proprio durante le festività dovevano chiudere? I turisti rimangono inebetiti come degli allocchi, vorrebbero entrare per conoscere la storia del posto,  ma gli amministratori hanno deciso che quella porta deve rimanere chiusa”,  borbotta la donna, mentre di fretta corre via.

Sulla via del ritorno, un ciclista lanciato a tutta velocità appena ci scorge arresta bruscamente il suo potente mezzo, toglie gli occhiali e scopre la sua carta di identità : Davide Milesi,campione Italiano di corsa con ciaspole, con una partecipazione alla maratona delle passate Olimpiadi di Atlanta. Una strada, un incontro di due campioni che si conoscono da anni, poche parole, un duplice sorriso per lasciarsi senza emozionarsi.

Prima di ripartire, si apparta un attimo, anche lui vuole la sua intimità, gli succede spesso durante la giornata, sicuramente colpevole è il freddo. Tista in fondo non è dispiaciuto,al contrario, approfitta per riposarsi un po'.

Anche stamattina, ennesimo collegamento al cellulare in diretta con Radio Alta, succede sempre dalle 9.00 alle 9,30: arrivano sempre molti sms - dicono -, in tanti vogliono sapere come va.

Se a volte il telefono può scocciare,oggi diventa un buon tramite per inviare gli auguri al figlio Roby, sono solo quarantasei, ma fatti per strada assumono un valore molto importante.

Batista 4906Il tempo d'una incensata e subito ritorna il Marchesi di sempre. Ci tiene molto  a far sapere che dopo quaranta giorni è la prima volta che fa uso di un integratore."Sai, dice, non vorrei che l'uso abitudinario di queste sostanze che tra l'altro sono consigliate, possano provocarmi qualche disturbo”.

La sua momentanea riflessione è interrotta  da uno squillo: un piatto di spaghetti alla carbonara è quasi pronto, una voce dice di accelerare. Lui obbediente esegue l'ordine, anche se l'ultimo tratto presenta una salita del 12 per cento, un chilometro, non è più la forza di volontà che gli imprime la carica, in realtà sono quegli spaghetti che la moglie ha preparato, il vero obiettivo. 

Rinuncia a tutto, ma non ai suoi piedi. Tista non aspetta la Santa Pasqua per farsi lavare i piedi come ha fatto Gesù con i suoi discepoli. Lui lo fa tutti i giorni quando rientra e lo fa naturalmente a modo suo. Li immerge in una bacinella di acqua fredda, poi in acqua calda e termina sempre con l'ammollo in acqua fredda. “Solo così riesco a mitigare la loro stanchezza, mi sento veramente rinascere. Nel frattempo per dieci minuti due borse del ghiaccio le appoggio sulle ginocchia, un vero relax al naturale”. Precisa inoltre: “...sperimento su me stesso queste semplici operazioni e i risultati sono da vedere".

“Purtroppo il mio tempo è scaduto, devo andare in doccia, una doccia particolare che descriverò la prossima volta nel dettaglio, vi garantisco che fa rinascere un morto”.

Gli ultimi secondi li vorrei dedicare al fisioterapista loverese, Davide Gaioni  che mi assiste e alla società cui appartengo dei Runenrs Bergamo per la sua vicinanza.                 

 

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5 aprile 2012 4 05 /04 /aprile /2012 01:09

Batista-4577.JPGBattista Marchesi continua nel suo andare e Vitaliano Grassi ci racconta una nuova cronaca di un giorno trascorso in compagnia di Tista (il 3 aprile 2012).
I giorni trascorrono e i chilometri corrono sotto i piedi di Tista che è già a quota 2500. L'umore è alto e gli incontri "on the road" si susseguono.
Ecco il racconto. 
(Vitaliano "Diavolo Rosso" Grassi) Spariranno per sempre, anche se per trenta giorni  sono stati una indispensabile compagnia, senza rancore, si lasciano,un laconico saluto e un arrivederci a mai più. 
Sono loro, i duemilacinquecento chilometri che Battista si è sgroppato anzi che si è tolto “dai piedi” durante questo periodo; il calendario segna un altro passo avanti di questa corsa infinita. 
Sarà la soddisfazione di questo primo risultato positivo a 360 gradi che lo ha convinto a tornare a casa, ma non per sempre, solo per alcuni giorni e non gli manca certo lo spirito quando si lascia sfuggire la battuta: “Torna a casa, Lassie!”.
Forse gli è piaciuto tanto  quel telefilm del 1943, nel quale traspariva un profondo e commovente legame d'affetto tra il padroncino "Joe" e questo cane “rough collie Lassie”, ritornato  a casa, tanto che lo ha voluto imitare. Ecco quindi Tista ritornare ai suoi affetti, ritornare a fare un altro pieno dopo quello di benzina e di amicizia, ora vuole un pieno speciale, quegli affetti familiari, di cui anche lui ha sempre bisogno, perché lui non è un Robot, lui è sempre il sensibile di sempre.
Ha voluto stravolgere il suo programma, lui è fatto così, deve fare ciò che gli frulla in testa, le decisioni sono solo sue e di nessun altro.
Lo vedremo correre sulle strade  della Val Brembana, la valle che lui conosce molto bene, la sua valle.
Batista 4591Stamattina per niente assonnato ha timbrato il cartellino alle due, la sveglia non la usa più, a quanto pare  si stanca più a dormire che a camminare.
Si è diretto subito a Pisogne. Ha voluto vedere quel cavallo, fermo immobile da tanti anni, è appena stato verniciato di bianco, dopo tante battaglie è stato rimesso a nuovo. E' proprio il cavallo di Troia, peccato sia solo di cemento.
Sceso da cavallo, imbocca la ciclabile Valeriana e continua la sua giornata percorrendo gli  itinerari che mutano in continuazione a secondo delle proprie intuizioni. Durante il suo viaggio itinerante, si dimostra pure un attento osservatore.  Infatti stamattina, in piena campagna si è fermato nella valle dei fantasmi, dove ci sono degli alberi  mostruosamente vestiti che si vedono solamente  nei film dell'orrore. Chissà se si nutrono solo di quel letame deposto davanti a loro, oppure di altro...
A Tista poco importa, lui vuole che anche i fantasmi diventino suoi amici.
L'altro giorno, ricorda con piacere mentre continua a scalpitare, “...per cinquanta chilometri sono stato affiancato da una Runner Bergamo, Stefania Gamba, che voleva . mettersi alla prova; presto si cimenterà in un'ultra maratona e voleva essere certa di sé".  “Promossa!” - aggiunge Tista. E se lo dice lui... c'è da credergli.
Batista 4595Oggi invece sul percorso è arrivata trafelata Lucia col suo cane, una  ragazza di Costa Volpino che vuole seguire il nostro atleta, tuttavia sarà per un'altra volta, “Oggi devo allenare il mio cane”, ammette lei con un grosso fiatone.
Sul finire della giornata si tirano le somme, gli ricordo che il 26 aprile si taglierà la torta per il suo compleanno.
“Suvvia” risponde lui aggrondato, “quando compi 70 anni devi solo piangere, questi anni io non li vedrò più”. Addio quindi alla torta, dovremo aspettare ancora.                          Preferisce parlare d'altro: "Ora sto meglio, annuisce, meglio  di quando sono partito. Pesavo 66 chili. Ora...ho perso i conti e forse anche i  chili. Mi è stato chiesto come stanno i miei piedi dopo tanto scarpinare. Rispondo con  un discreto e divertente strep-tis [vedi foto] dei miei piedi che non accusano sofferenza alcuna

 

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29 marzo 2012 4 29 /03 /marzo /2012 00:13

Batista-4456.JPGEd ecco il nuovo racconto di Vitaliano "Diavolo Rosso" Grassi che ci aggiorna sulla situazione dell'Impresa di Battista Marchesi dopo 24 giorni di ininterrotta attività podistica e deambulatoria. La giornata descritta è quella del 25 marzo, con l'incontrto con un sepentello e poi alla stazione di servizio fa il pieno di amicizia. Sosta all'edicola e alla fontanella per dissetarsi. Quahce telefonata e lo scambio con un emittente locale: la giornata di Tista è punteggiata di piccoli eventi che alleviano la fatica dell'andare, mentre è alla rincorsa del primo traguardo rilevante, quello dei 2000 km percorsi.

(Vitaliano "Diavolo Rosso" Grassi) Tista viaggia regolarmente, è sereno e tranquillo, quando arrivo io, siamo sereni entrambi, ormai abbiamo raggiunto una eccellente sintonia e ci capiamo al volo. non succederà mai più nella vita, è successo stavolta, ma si ricorderà per sempre 

Di questo ne è fermamente convinto il nostro Tista, dopo la quella breve sosta  per un rifornimento su quel muretto, in quell'ormai  famoso  parco di Costa Volpino.

Un freddo insolito  gli scivola sulla  gamba destra verso la zona  proibita, fortunatamente protetta da quel borsello cinto alla vita, rimasto aperto  pronto ad accogliere l'intruso. Tista si accorge,  con calma serafica e sangue freddo, slaccia quel borsello e lo butta via: un sospiro di sollievo, “Era solo una  simpatica viperella”  uscita  dalla tana per farsi un giro.  “Non voleva fare del male a nessuno”, spiega il nostro atleta per niente intimorito,  “L'ho  lasciata andare, in fondo lei era a casa sua". 

La confidenza con i rettili l'ha acquisita anche in America,  replica divertito, “Là, li  prendevo  per la coda quando li incontravo per strada, qui è stato diverso, è stata la vipera ad incontrare me, avrebbe potuto tirarmi la coda” - e aggiunge: "Ho imparato dalla televisione la tecnica comportamentale  in presenza di serpenti: rimanere immobili, una regola da non dimenticare”

Batista 4473Meglio abbandonare la zona e non pensarci più.
Tista si accorge di essere rimasto in riserva, si ferma da GianLuigi Valenti, il benzinaio; peccato si sia dimenticato la macchina in garage, quella vipera lo ha distratto un po'. Per  non fare figuracce  spunta un'idea : “Fammi il pieno di amicizia” dice a Gian che  capisce al volo; lo  ha visto tante volte, gli stringe volentieri la mano e risponde: “questa volta il pieno è gratis.”Meno male - pensa Tista - “Viaggio  sempre senza una lira in tasca” e non si ricorda che le lire non esistono più.

Dopo aver calpestato  il parco di Esine e passato indenne da un controllo della polizia locale(sul suo disco orario non erano segnate le  previste interruzioni di legge) subito dopo si concede una breve arrampicata per provare la sua prensilità. 

Se  mani e  piedi rispondono ancora bene ai comandi , anche la mente deve darsi da fare e perché non fermarsi alla  edicola  di Darfo, da Livio, per una sfogliata al giornale? Proprio qui,  la tappa è obbligata, quando passa, c'è una fontanella cui è difficile rinunciare. 
Batista 4476Il calendario giornaliero prevede la visita al laghetto artificiale di Rogno, dove lo aspetta   Michele Zenoni,  un giovane candidato alla  prossima corsa Tor des Gèants di 330 km,  che vuole carpire al Tista alcuni suoi segreti, almeno si sentirà più tranquillo. 

Non sa dare solo consigli, ma sa ricevere anche telefonate di incoraggiamento, questa volta è il turno di Raffaella, atleta dei Runner Bergamo che alle 12,30 fa sentire la sua voce.

Arrivano intanto tre ciclisti, lo riconoscono, lo chiamano, una toccata di mano e via. Lui è contento. "Sono segni di affetto privi di veleno -  mormora Marchesi - gradisco sempre questi gesti  dopo tante ore di solitudine, mi rinfrancano lo spirito".

Gli incontri non finiscono mai, proprio al termine della giornata, al Ponte Barcotto di Costa Volpino,  una telecamera  della TV locale “Più Valli TV” riesce a bloccare la sua corsa per una breve intervista e,  per un attimo, si sente un vero protagonista come giusto che sia.

Anche  L'emittente “Radio Alta” lo ha contattato telefonicamente, un segnale che Tista non è solo. 

Anche stamane nonostante i cambiamenti dell'ora legale, alle 2,30 per lui non è cambiato niente, la rincorsa al traguardo dei duemila chilometri  non ha avuto contraccolpi.

Anche i suoi piedi, dopo  24 giorni di ininterrotta attività non danno segni di stanchezza,  “sono ben protetti ,” afferma lui stesso, dalle scarpe che indosso offerte dalla Salomon (abbigliamento compreso) per questa impresa e alla quale rivolgo il mio secondo ringraziamento.”

Non sono servili inchini - conclude Tista, convinto che da soli non si va da nessuna parte, e che la  collaborazione per la riuscita delle umane imprese diventa un elemento irrinunciabile.  

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27 marzo 2012 2 27 /03 /marzo /2012 15:28

6-runner-non-udenti-alla-100-km-del-Sahara.jpg

 

Dal 4 al 14 marzo 2012, si è svolta la 100 km Maratona del 100 KM a tappe. Ad essa hanno partecipato sei runner italiani non udenti.
Ecco il breve resoconto della loro avventura. 

(Stakanovista Vincenzo Perrone) La Maratona del Sahara e’ stata veramente una bellissima e indimenticabile esperienza.
Siamo molto contenti e orgogliosi di noi stessi di essere riusciti a superare questa prova durissima, la maratona di 100 km su sabbia e dune in 5 tappe. 
Apparentemente questa corsa sembrava impossibile, eppure ce l’abbiamo fatta.
E’ stato emozionante, eravamo circondati dalla natura selvaggia e il paesaggio era, a dir poco, meraviglioso.
I colori erano unici e durante la corsa notturna con la luna piena ci sembrava di essere su un altro pianeta.
In 5 giorni abbiamo stretto nuove amicizie con persone provenienti da diverse parti del mondo.
Noi 6, amici sordi simpatici, conosciuti  da altre gare maratone, proveniamo da diverse parti d'Italia: Lecce, Taranto, Oristano, Reggio Emilia, Bergamo e Milano.
Grazie al duro allenamento e alla partecipazione a numerose gare che sono servite da preparazione, abbiano maturato un adeguato livello di allenamento fisico e psicologico e sviluppato una buona capacità di adattamento a difficili condizioni ambientali.
Infatti, abbiamo superato tutte le tappe lunghe ed impegnative per un totale di 100 km, affrontando anche temperature oscillanti tra il caldo di giorni ed un intenso freddo notturno, oltre al vento e alla sabbia.
In tutte le tappe siano riusciti a mantenerci in forma anche grazie alla presenza e ai servigi di ottimi cuochi italiani che si preoccupavano di allestire i pasti in n grande tendone comune.
Bravissimi i gruppi Tunisini che, aggregati alla carovana itinerante,   hanno dimostrato di essere dei gran lavoratori e che avevano l'incombenza di smontare e rimontare le nostre tende arabiche e hanno ancxhe collaborato con noi in modi gentili e socievoli. 
Abbiamo incontrato anche un sordo tunisino che ci seguiva durante qualcuna delle tappe-
Dopo una settimana, soddisfatti e contenti dell'impresa compiuta, siamo tornati dalla Tunisia per riaabbracciare alle nostre famiglie.

 

I risultati di ogni tappa e il crono finale di ciascuno dei sei atleti italiani

Claudio Moreggio (57° classificato) 
02:41:17 01:24:13 00:37:02 04:45:54 02:14:19 11:42:45 
Massimiliano Lanzi (61° classificato)
02:28:39 01:24:20 00:38:50 05:12:46 02:03:52 11:48:27 
Danilo Testa (84°)
02:32:34 01:31:03 00:45:33 05:21:19 02:23:54 12:34:23 
Giuseppe Basta (97°)
02:37:43 01:34:15 00:40:45 05:59:17 02:25:57 13:17:57
Marco Marchi (109°)
02:42:52 02:04:33 00:47:22 06:24:20 02:47:49 14:46:56 
Vincenzo Perrone (110°)
02:56:31 01:32:47 00:45:17 06:50:55 02:45:41 14:51:11
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Presentazione

  • : Ultramaratone, maratone e dintorni
  • : Una pagina web per parlare di podismo agonistico - di lunga durata e non - ma anche di pratica dello sport sostenibile e non competitivo
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  • Ultramaratone, maratone e dintorni
  • Mi chiamo Maurizio Crispi. Sono un runner con oltre 200 tra maratone e ultra: ancora praticante per leisure, non gareggio più. Da giornalista pubblicista, oltre ad alimentare questa pagina collaboro anche con altre testate non solo sportive.
  • Mi chiamo Maurizio Crispi. Sono un runner con oltre 200 tra maratone e ultra: ancora praticante per leisure, non gareggio più. Da giornalista pubblicista, oltre ad alimentare questa pagina collaboro anche con altre testate non solo sportive.



Etnatrail 2013 - si svolgerà il 4 agosto 2013


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Il perchè di questo titolo

DSC04695.jpegPerchè ho dato alla mia pagina questo titolo?

Volevo mettere assieme deio temi diversi eppure affini: prioritariamente le ultramaratone (l'interesse per le quali porta con sè ad un interesse altrettanto grande per imprese di endurance di altro tipo, riguardanti per esempio il nuoto o le camminate prolungate), in secondo luogo le maratone.

Ma poi ho pensato che non si poteva prescindere dal dare altri riferimenti come il podismo su altre distanze, il trail e l'ultratrail, ma anche a tutto ciò che fa da "alone" allo sport agonistico e che lo sostanzia: cioè, ho sentito l'esigenza di dare spazio a tutto ciò che fa parte di un approccio soft alle pratiche sportive di lunga durata, facendoci rientrare anche il camminare lento e la pratica della bici sostenibile. Secondo me, non c'è possibilità di uno sport agonistico che esprima grandi campioni, se non c'è a fare da contorno una pratica delle sue diverse forme diffusa e sostenibile. 

Nei "dintorni" della mia testata c'è dunque un po' di tutto questo: insomma, tutto il resto.

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Come nasce questa pagina?

DSC04709.jpeg_R.jpegL'idea motrice di questo nuovo web site è scaturita da una pagina Facebook che ho creato, con titolo simile ("Ultramaratone, maratone e dintorni"), avviata dall'ottobre 2010, con il proposito di dare spazio e visibilità  ad una serie di materiali sul podismo agonistico e non, ma anche su altri sport, che mi pervenivano dalle fonti più disparate e nello stesso tempo per avere un "contenitore" per i numerosi servizi fotografici che mi capitava di realizzare.

La pagina ha avuto un notevole successo, essendo di accesso libero per tutti: dalla data di creazione ad oggi, sono stati più di 64.000 i contatti e le visite.

L'unico limite di quella pagina era nel fatto che i suoi contenuti non vengono indicizzati su Google e in altri motori di ricerca e che, di conseguenza, non risultava agevole la ricerca degli articoli sinora pubblicati (circa 340 alla data - metà aprile 2011 circa - in cui ho dato vita a Ultrasport Maratone e dintorni).

Ho tuttavia lasciato attiva la pagina FB come contenitore dei link degli articoli pubblicati su questa pagina web e come luogo in cui continuerò ad aprire le gallerie fotografiche relative agli eventi sportivi - non solo podistici - che mi trovo a seguire.

L'idea, in ogni caso, è quella di dare massimo spazio e visibilità non solo ad eventi di sport agonistico ma anche a quelli di sport "sostenibile" e non competitivo...

Il mio curriculum: sport e non solo

 

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