Pubblichiamo di seguito lo stimolante intervento di Tiziana Ciriminna, runner palermitana e di seguito alcune considerazioni aggiuntive e di chiarimento ulteriore.
(Tiziana Ciriminna) Premesso che, come ben sappiamo, l'atletica è considerata, rispetto ad altri più seguiti e danarosi sport, il parente povero del Calcio e del Ciclismo, e volendo ingenuamente credere che, proprio perchè sport "povero", essa sia meno flagellata dalla piaga del doping, perchè sei così contrario al fatto che dalla IUTA provenga un segnale forte contro la presenza in nazionale di atleti che, sebbene in un recente passato, abbiano giocato sporco?
Magari l'Italia fosse più rigorosa in tutti gli altri campi! Non credo che ci renderemmo ridicoli, forse più credibili e seri!
(Maurizio Crispi) Ti ringrazio, Tiziana, per il tuo intervento che mi consente di chiarire alcuni punti. Innanzitutto, in ciò che tu dici vi è una piccola - ma grande, allo stesso tempo -inesattezza: infatti la IUTA - in quanto organizzazione riconosciuta dalla FIDAL con il compito di occuparsi del settore ultramaratone sia per quanto riguarda promozione, sviluppo ed organizzazione di Campionati italiani in specialità non riconosciute dalla FIDAL stessa, sia per tutto ciò che concerne il supporto tecnico agli atleti "di interesse nazionale" (per mezzo di raduni, convegni, consulenze nutrizionale ect) e per la loro selezione in vista delle convocazioni dei Campionati del Mondo 100 km, 24 h su strade e ultratrail - nell'approssimarsi del Campionato del Mondo - mesi addietro, ormai - ha regolarmente convocato Alberico Di Cecco, convocazione peraltro vidinata dalla FIDAL.
Quindi la IUTA non si dissocia dalla presenza di Di Cecco nel team azzurro, né sino a questo momento lo ha fatto, perchè il farlo implicherebbe sconfessare il suo stesso operato sulla base del "furore del gregge" animato dalle esternazioni violente di Giorgio Calcaterra.
Semmai si potrebbe dire che è stato Giorgio Calcaterra a "dissociarsi", tardivamente ed inopportumente.
Per quanto riguarda il caso sollevato da Calcaterra ho spiegato le cose più in dettaglio nel precedente articolo.
- le prestazioni conseguite nei due anni precedenti
- la capacità di riconfermare nel periodo preso in esame le proprie prestazioni in ultramaratone
- le qualità dell'atleta tra le quali la sua attitudine mentale nel portare a termine le gare di ultra cui partecipa
E in quella gara la sua prima in maglia azzurra ha mantenuto strenuamente un'impeccabile condotta di gara - malgrado un grave malessere gastro-intestinale che lo ha afflito nella seconda metà gara - e ciò per onorare al massimo la sua prima partecipazione ad un Mondiale 100 km e di non essere di detrimento alla squadra che grazie alsuo 3°posto sul podio ha potuto conquistare l'Oro Mondiale.
Vedi anche su quuesto magazine: Il caso Di Cecco, balletto schizofrenico in salsa italiana. L'effetto farfalla delle esternazioni di Re Giorgio
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